Capitolo III

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Cerco di sviare l'attenzione di Allison, siccome lei sa tutto quello che era successo al mio armadietto, e conoscendola sicuramente sarebbe andata a fare quattro chiacchiere con lui-tu vai tranquilla pago io-le dico cercando di essere il più calma possibile-perché,posso restare con te non mi è un problema-dice rovinando il mio piano per distrarla.
Arrivate alla cassa pago tutto nel modo più veloce possibile ed esco dal negozio con Allison-grazie per la maglietta-mi dice sorridendomi-figurati te la dovevo-dico guardandomi in torno-hey tutto bene sembra che tu stia evitando qualcuno-cazzo mi ha beccata-no no tranquilla-non appena finisco di parlare,lei si gira e in quel momento esce Cameron dal negozio,lei mi guarda chiedendo spiegazione e prima che io riesca ad aprire bocca si avvia verso di lui-hey si parlo con te-dice a Cameron e lui si guarda in torno avvicinandosi a lei ed io in quel momento vorrei sotterrarmi-scusa ma la mia amica non che tua vicina di casa non ti sopporta per cui non parlarle o ti stacco la testa e ci facci uno zaino ok-lui la guarda "impaurito"-emm va bene ma dille pure che anche a me sta antipatica per cui non deve preoccuparsi che io le parli-dice lui cercando di farsi sentire anche da me che sono nascosta dietro ad una colonna-apposto ciao-Allison si gira verso di me ma dopo circa mezzo minuto si gira nella direzione di Cameron e gli tira un pugno in piena faccia facendolo barcollare un attimo,ma mentre lei si gira lui cerca di colpirla così corro contro di lui e lo butto a terra cominciano a tirargli pugni-come osi solo pensare di picchiare qualcuno da dietro,soprattutto una ragazza-io non mi fermo fino a quando Allison non mi blocca-fermati Ariel non vedi che è pieno di sangue,basta non serve gli hai dato una lezione ora fermati-mi prende i polsi e mi porta via lasciando Cameron per terra dopo dieci minuti mi calmo e lei mi riporta a casa.
Sono già le sette e sono andata via alle tre mia mamma mi ucciderà,apro piano la porta e non riesco a mettere un piede in casa che sento le urla di mia mamma-Ariel Nathly Jonson dove sei stata tutto questo tempo-dice guardandomi incazzata nera-scusa ho avuto un un incontro inaspettato con Allison e ho perso la concezione del tempo-dico cercando di sviare la verità-va bene ma perché hai le nocche delle mani rosse,non è che hai preso a pugni qualcuno-merda non posso dirle la verità-ma no come ti viene in mente sono solo caduta-si come no-ha va bene ma sei caduta con i pugni chiusi-e ora cosa le dico-si hai proprio ragione-mia mamma continua a guardarmi perplessa ma alla fine mi lascia andare io corro in camera mia e mi butto sul letto.
Dopo circa un ora a stalkerare persone famose sui sociale come Instagram,twitter e molti altri,ormai si sono già fatte le otto e mio papà è già tornato da lavoro mia mamma da quando sono tornata a casa non fa altro che cucinare la cena ma non capisco perché per cui scendo le scale e vado in cucina-mamma ma c'è un motivo preciso perciò stai cucinando da quando sono arrivata-chiedo perplessa-beh in effetti sì una collega di tuo padre verrà qui per cena- -a si quale collega-chiedo perplessa-beh verrà la famiglia Dallas credo che il figlio abbia più o meno la tua età,forse ha uno o due anni in più-in quel momento il mondo ha deciso di crollarmi addosso e vorrei morire ma in quel momento suona il campanello alla porta.

Forever and neverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora