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Capitolo 17.

Sono atterrata da qualche minuto a Torino, sto prendendo le valigie e sono molto in ansia per ciò che deve dirmi Paulo, spero sia puntuale e non come il suo solito, in ritardo, perché non starò qui ad aspettarlo come una scema.

Mi dirigo verso l'uscita dell'aeroporto, e con lo sguardo cerco Dybala, ma ovviamente, non lo trovo, decido di aspettare ancora 20 minuti, ovvero le fino 16.

-16:05

Sono stata troppo fiduciosa a pensare che sarebbe venuto sul serio, quindi prenderò il primo taxi che passerà di qui.

Per fortuna il taxi non tarda ad arrivare cosi posso tornare a casa per l'ultima volta prima di trasferirmi definitivamente a Miami.

Dopo aver pagato il ragazzo che mi ha accompagnato, salgo le scale, fino davanti la porta di casa, che stranamente trovo aperta, anche se io prima di partire due mesi fa, la chiusi.

Sono entrati i ladri?

Mi hanno rapinata?

Devo chiamare i carabinieri?

Dopo aver pensato di tutto, entro dentro, facendomi luce con il telefono cosi da non attirare l'attenzione, nell'altra mano tengo il mio tacco 15.

Mi dirigo in cucina, non c'è nessuno.

Vado in salotto, vuoto anch'esso.

L'ultima possibilità è la mia camera da letto.

Piano piano apro la porta, vado verso il letto e vedo una figura uscire dal bagno in camera, li lancio la scarpa, sperando di prenderlo, e accendo la luce.

Ma ciò che trovo davanti non è un ladro.

Ma bensì Paulo? Paulo?!

-ahi!, ma sei scema?- mi dice, toccandosi la gamba, evidentemente l'avrò colpito li.

-ah io sarei scema? Scusa se torno a casa mia dopo due mesi e mi ritrovo la porta aperta- dico leggermente infuriata -prima ti ho aspettato per 20 minuti, dov'eri?- aggiungo.

-beh ero qui.- comunica con nonchalance.

-Giusto perché invece di venirmi a prendere tu vieni qui?- mi sto davvero alterando.

-volevo farti una sorpresa-

-ora mi faccio una doccia e poi parliamo- comunico prima di andare in bagno e farmi una bella doccia calda.

[...]

-ma con Jonas è una cosa seria?- chiede schifando il nome.

-si, diciamo di si-

-diciamo?-

-beh Si, all'inizio mi ero messa con lui solo per dimenticarti, ma ora credo di provare qualcosa- dico fissandolo negli occhi.

-provi le stesse cose che provi per me?- dice sotto voce vicino al mio orecchio, provocandomi una serie di brividi nella schiena, punto debole.

1-0 per Paulo.

-s...s...si- dico balbettante.

-e perché stai balbettando?- dice grottando le soppraciglia.

-fanculo Dybala, perché con nessuno riuscirei a provare le stesse cose che provi per.... - mi interrompo, appena lui appoggia le sue labbra sulle mie.

- sei bellissima quando ti arrabbi, ma ancora di più quando diventi rossa e stai zitta- sussurra sulle mie labbra per poi tornarle a baciare.

Piano piano il bacio prende sempre più foga, fino a che io e lui ritorniamo per l'ennesima volta a fare l'amore.

Subito dopo mi appoggio al suo petto, lui mi accarezza i capelli.

-Ti amo.- sussurra per poi darmi un bacio in testa.

Sorrido. Mi ha spiazzata.

2-0 per Dybala.

-anche io - aggiungo prima di addormentarmi tra le sue braccia.



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