Sentendo la sveglia trillare il corpo del ventunenne inizia a rigirarsi tra le calde coperte del piccolo lettino dentro lo sciatto monolocale in cui vive, si alza lentamente dal letto che emette appena qualche scricchiolio sotto il peso del ragazzo ancora mezzo addormentato. Dopo aver disattivato la sveglia si dirige verso il bagno che contiene a malapena un water e un minuscolo lavabo scheggiato qua e la, inizia a sciacquarsi viso e denti, si dà una leggera spazzolata ai capelli corvini e va dritto verso l'armadio poco più basso di lui cosi colmo di vestiti da far rimanere un anta non perfettamente chiusa, si ripeteva ogni giorno, mentalmente, il proprietario di quell'abitazione aggiungendo che non era assolutamente perché il cosiddetto armadio era in tal maniera perché non poteva comprarne uno degno almeno di essere chiamato tale per il semplice motivo che la paga lavorativa era abbastanza ristretta quasi quanto casa sua. Acchiappa la maglietta attillata blu e un paio di pantaloni comodi dello stesso colore,infila un giubotto,scarpe, e corre a gambe levate per le scale tentando di non far cascare nulla dalla valigetta beije che si sta portando dietro. Si getta poco delicatamente dentro quel catorcio di macchina che possiede e getta in altrettanta maniera la valigetta, che finisce con l'aprirsi facendo fuoriuscire le varie scartoffie lavorative. "Dai mi conosce! Sono io, Byun Baekhyun, non può far uno strappo alla regola?" Si lamenta chiassosamente il ragazzo strofinandosi le mani contro il giubbotto cercando di creare un po di calore mentre continua a scongiurare la donna davanti se che ormai sono mesi che lavora lì e che gli è semplicemente capitato di dimenticare la card di lavoratore "Byun cosa ci fa qui fuori?" Il direttore dell'edificio, passando da quel lato, non poté non ascoltare la discussione animata tra i due dipendenti "Lo lasci entrare" ordina il signor Lee alla donna, che contempla duramente il giovane davanti lei, giudicandolo come il peggiore dei dipendenti che avesse visto per la maleducazione e la scarsa attenzione "E per quanto riguarda te, prova a fare un altro errore del genere e ti sbatto fuori. Chiaro?" Continua digrignando i denti e puntando gli occhi su Baekhyun, che, oltre ad essersi dimenticato la card, era logicamente in ritardo, un po' per colpa del traffico in strada, un po' per risistemare tutto nella valigetta ma sopratutto per la signora che faceva il suo lavoro fin troppo bene ma senza riuscire a ricordare di aver gia visto il volto del giovane dipendente ogni giorno per 5 mesi interi intento ad entrare o ad uscire da quell'inferno che era il suo posto lavorativo. "È arrivato un nuovo paziente" la voce squillante di uno dei colleghi inizia a spettegolare con gli altri ragazzi tra chi tranquillamente seduto sul bancone a bere caffè e altri intenti a mettere il camice, "A che livelli clinici?" Domanda Baekhyun che nel mentre mette il camice bianco "Psicopatico" risponde acidamente Sehun spintonando il novellino "Sai potrebbe farti male" continua con voce minacciosa, facendolo spaventare "Ne prenderò le misure" risponde l'interessato inchinandosi e uscendo dalla stanza avviandosi per i lunghi corridoi spogli dell'ospedale psichiatrico di Seoul "Psicopatico pericoloso" continua a ripetersi in mente quella frase attento a non inciampare nei propri passi "Byun dove crede di andare? Le è stato assegnato un nuovo paziente,mi segua" il direttore affianca Baekhyun avvertendolo del cambio che dovrà fare e lo accompagna nell'aula della nuova persona di cui dovrà occuparsi. "Tutto per te, tieni la cartella clinica" il signor Lee gli da in mano la cartelletta e apre la porta del paziente chiusa a chiave per poi andarsene via lasciando il corvino in uno stato di solita ansia alla lettura dell'analisi.
Cognome: Park
Nome: Chanyeol
Nato il: 27-11-1992
Disturbo: psicopatia.La cosa che lo preoccupò maggiormente era la parola finale scritta in corsivo recitante 'pluriomicida' . Deglutisce rumorosamente ed apre la porta, confuso nel non vedere nessuno seduto sulla sedia in ferro al fianco del tavolino dello stesso materiale, volta lo sguardo a destra e sinistra consapevole che non possa essersi nè nascosto per via dell'assenza di mobilio oltre le due sedie e il tavolino e nè essere scappato "Cucù!" Due grandi mani arrivate da dietro gli bloccano la visuale "Cercavi me, bellezza?" La voce roca e instabile dell'uomo fa venire la pelle d'oca al povero psichiatra per niente abituato a situazioni del genere "Non lo so, rispondi tu al nome di Park?" Chiede fingendo coraggio il temporaneamente senza vista Baekhyun "Si, sono io" afferma donando di nuovo il dono della vista al più basso "Tu sei?" Chiede girandogli attorno "Baekhyun, piacere" si inchina rispettosamente, nonostante l'uomo davanti se sia fuori come un balcone è pur sempre un suo hyung, deve portar rispetto. "Piacere tutto tuo" scherza il più grande mostrando un sorriso a 32 denti, un vero orgoglio per ogni dentista "Simpatico" infastidito Baekhyun va lentamente verso il tavolino in ferro sedendosi sulla sedia "Accomodati" indica la sedia dall'altro lato del bancone "Baekhyun quanti anni hai?" Chiede Chanyeol sedendosi facendo strisciare la sedia "Non sono affari tuoi,non trovi?" Afferma tentando di rimanere il più apatico possibile "Volevo solo chiedere" risponde sorridente poggiando i gomiti sulla superficie in ferro davanti a se "Non sono qui per un amichevole chiacchierata Park" continua mantenendo il tono atono "Lo so sei qui per entrare nella mia testa!" Ride Chanyeol calciando il tavolo con un piede facendo spostare così la sedia del più piccolo "Non cercare di capirmi impazzieresti nello stesso istante in cui ci proveresti" lo avverte afferrandolo per la maglia e alzandolo di vari piedi dal pavimento sporco "È mio compito occuparmi di te" biascica terrorizzato "E di te chi si preoccupa?" Chiede puntando lo sguardo contro i piccoli occhi a mandorla dell'altro ancora sollevato a mezz'aria "Me stesso" sussurra Baekhyun più a se che a qualcuno "Posso preoccuparmi io" afferma il pazzo poggiando il corpo del più basso sul tavolino "Non ho bisogno di te o di nessuno" sputa infastidito in maniera velenosa contro il suo hyung "Perché io si invece?" Finge ingenuità il paziente "Perché tu sei-.." "Pazzo? Oh Baekhyun non siamo tutti un po'pazzi?" Lo interrompe Chanyeol non smettendo di scrutarlo "Io non lo sono" dichiara con voce piena di superiorità
"Chi è più pazzo? Chi ammette di esserlo o chi perterritamente insiste dicendo di non esserlo?" Domanda assottigliando lo sguardo "Ciò che dici non ha senso" afferma Baekhyun scendendo e tentando di mantenere lo sguardo alto verso il più grande "Ragioni troppo! Il mondo non è solo nero o solo bianco, esistono altre infinità di colori e io le rappresento" afferma inchinandosi teatralmente "Tu non sei normale" bisbiglia scuotendo la testa Baekhyun "Lo so, altrimenti che ci farei qui con te?"afferma ridendo l'uomo dalla mente instabile "Giusto"ricambia il sorriso Baekhyun cogliendo l'ironia "Hai sorriso! Amo la gente che sorride!" Afferma con voce felicemente delirante "Hai un bel sorriso" continua sedendosi a gambe incrociate sul pavimento "Ti ringrazio Park"continua a sorridere Baekhyun per l'inaspettato complimento "Chiamami Chanyeol, Park era mio padre" asserisce guardando il vuoto. Mille domande si formano nella testa del neopsichiatra "Puoi parlarmi della tua famiglia?" Chiede prima che il momento adatto possa passare "Che devo dirti?" Chiede Chanyeol guardandosi le mani poggiate sulle gambe "Tutto cio che vuoi" risponde con un leggero sorriso sul volto e in mano un block-notes pronto per scrivere tutte le possibili informazioni utili "Non ricordo un granché della mia famiglia, ho sempre cercato di dimenticare il più possibile i giorni trascorsi sotto il loro stesso tetto." Sorride nostalgico guardando il vuoto "Mio padre e mia madre divorziarono quando compì dieci anni" inizio il suo racconto Chanyeol, parlando di come passava le sue intere giornate chiuso in camera rintanandosi in qualche libro per non sentire le urla dei genitori, parlò anche della profonda depressione che aveva la madre e che non fece che peggiorare dopo il divorzio, di come si prendeva cura di lei, cercando di farla sorridere. "Ma quel giorno, quel dannatissimo giorno non avevo abbastanza voglia di fare da pagliaccio per la mia mamma che sorrideva si e no 2 minuti per farmi contento per poi continuare la sua distruttiva routine fatta d'alcool e droga e fu quel giorno che Dio me la fece pagare! Entrai nella sua stanza per portarle le pillole e la ritrovai morta dissanguata con le vene aperte in due" finì il racconto con lo sbraitare "Mi dispiace" fu tutto ciò che uscì dalla bocca semiaperta di Baekhyun "Mi dispiace" ripeté sul punto di piangere "Ecco perché sorrido sempre" gli sussurra Chanyeol all'orecchio "Dovresti farlo anche tu" afferma asciugandogli le lacrime con le dita "Lo farò" dichiara asciguandosi le ultime lacrime "Non rimandare a domani ciò che potresti fare oggi,magari non ci sarà un domani"lo intimidisce il piu alto "Hai ragione" afferma sorridente "E la tua famiglia invece?" Domanda curioso Chanyeol tornando a sedere puntellando i gomiti sulle gambe e mettendo il volto sulle grandi mani "La mia famiglia?" Ripete poco convinto Baekhyun "Il tur-..che ci fate a terra?" Il direttore si intromette senza neanche bussare "vabbe lasciamo perdere, tu puoi andare vi vedrete domani" continua a parlare indicando Baekhyun "A domani"si salutano con un cenno del capo ed ognuno va verso la propria strada, Chanyeol viene bloccato da alcuni uomini e portato nella nuova camera e Baekhyun corre verso l'auto leggermente triste del fatto che il turno pomeridiano fosse stato cancellato. Guida verso casa con la radiolina della macchina che riproduce una di quelle vecchie canzoni che non si sentono ormai più, con in testa ancora il suo nuovo paziente. Non è una persona cattiva. Basta solo capirlo. e ciò che pensa quando ormai a notte fonda si tuffa sul lettino e si lascia portare nel mondo dei sogni. E si sa:《 i sogni sono una breve pazzia》
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Mad Love.
FanfictionCognome: Park Nome: Chanyeol Nato il: 27-11-1992 Disturbo: psicopatia.