Prologo

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"Il palazzo, d'inverno, è completamente triste" si ritrovò a pensare Harry.

Harry non amava il freddo, non amava l'inverno, lo rendevano malinconico e pensieroso. Sin da piccolo, quando sua altezza Marie, la regina, e il re Alexander lo portavano a Berlino, dove si trovava il loro palazzo per le vacanze natalizie, Harry cominciava a piangere e a tirare la gonna vistosa della regina, come capriccio; perchè Harry era un bambino così e, crescendo, non è mai cambiato.

Harry era principe d'Inghilterra, duca di Scozia e conte di Cornovaglia. Era nato in questo mondo non per volontà, ma per dovere e se avesse dovuto scegliere, probabilmente sarebbe stato in qualche vecchia biblioteca della periferia di Londra a leggere Emily Brontë.

Era ciò che era, e non avrebbe mai potuto cambiarlo.

"La neve sta attecchendo velocemente" si ritrovò a dire Louis a sua madre, che aveva appena messo un bollitore sulle fiamme del camino.

Louis amava l'inverno, il freddo, la neve, lo rendevano felice e straordinariamente calmo. Era una buona scusa per non andare in miniera con il padre, dove non avrebbe visto la luce prima di sera, quando ovviamente il sole era già tramontato.

Louis non aveva un buon rapporto con Cole, suo padre: Louis amava la scrittura, i libri, l'arte, mentre il padre era propenso per i lavori manuali, "da veri uomini, non da femminuccia", come diceva lui e su questo fatto litigavano molto.

I Tomlinson erano una delle famiglie più povere nella Londra del 1864 e Louis ne era consapevole della loro reputazione.

Aspettava solo un segno per andarsene e cominciare una nuova vita.


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