Vedi, si rimane in piedi

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Quante volte l'ho immaginata questa scena di te alla porta che mi guardi e non parli?
L'ho immaginata così tanto.
Tanto da farmi perdere il senso della realtà?
È reale ciò che vedo?

Sei qui.

Sei qui e saluti mio fratello che ti accoglie in un abbraccio, come un vecchio amico.

Tu sorridi, ricambi l'abbraccio e guardi me.

Ti aspetti anche un abbraccio da me?

Voglio darti un pugno.
Voglio piangere.
Voglio sbatterti la porta in faccia.
Voglio chiederti di andartene.

Mi guardi, serio, poi mio fratello ti chiede qualcosa mentre ti dà una pacca sulla spalla e tu annuisci, ma guardi me.
Giuliano non lo sa.
Che quando fai così sei tremendamente distratto, e mentre sei con il corpo da una parte, stai pensando in realtà già a quello che farai nei prossimi due minuti.
E nei prossimi quattro.
E nei prossimi otto.

Che quando fai così senti solo me.
Ed io non lo so mai gestire.

Mi guardi insistente, tanto da far girare anche Giuliano, che dopo un momento di titubanza, si avvicina, mi dà un bacio sulla guancia, dice 'ci vediamo'
Gli stringo il braccio. Lui me lo lascia.
Con quella stretta, gli sto chiedendo di rimanere. E lui l'ha lasciato.
Si è divincolato, con grazia e gentilezza.
Non starà qui a impedirmi di stare con una stanza con te.
Tante volte, mio fratello mi ha detto di essere troppo impulsiva. Troppo.
Sento troppo. Mi affeziono troppo. Amo troppo. Dó troppo.
E non cambierò mai, me lo dite tutti e lo riconosco.
Ma perché ora non mi impedisce di fare cazzate?
Perché invece di allontanarmi da te, mi spinge in avanti?

Oggi durante una pausa mi ha chiesto di te.

'immaginavo ci fosse qualcosa che non andava...sei un po' spenta'

Spenta.

Siamo arrivati a questo punto, che in un giorno qualunque, dove non ci sei tu, divento una persona spenta?
E cosa succederebbe se un giorno dovessimo odiarci, io e te?
Rimarrò spenta?
La mia luce sei solo tu?

Io non ho mai paura di niente, in generale.
Però ho paura di te.
Però ho paura di me, con te.
Però ho paura della tua capacità di rendermi fragile, piccola, malleabile, nelle tue mani.
Però è questo che mi ha spinta verso te.
La voglia di abbandonarmi.
La voglia di essere guidata, e non solo guidare.
La voglia di sentirmi fragile, qualche volta.

Giuliano mi dice sempre che sono una pazza impulsiva, però mi ha sempre lasciata libera di essere... libera.

La libertà mi é sempre piaciuta, ma con te sono libera?
Io con te mi sento sempre imprigionata.
Dai tuoi movimenti.
Dai tuoi respiri.
Dai tuoi sospiri.
Come gli occhi tuoi che mi cercano così forte, adesso.

E dove sei stato in questo mese?

Quali altri occhi hai cercato così?

Non puoi venire qua a bramarmi così forte, dopo un mese.
Se mi brami forte, un mese non resisti.

Come ti sei permesso a resistere?
Come mi sono permessa a resistere?

Te lo dico, appena siamo soli.
Te lo urlo, se riesco.
No, non riesco, ma te lo dico con la voce rotta.
Cosa sei venuto a fare qui dopo un mese?
Cosa vuoi sapere?
Cosa vuoi fare?
Cosa vuoi fare?

Mi rispondi avvicinandoti, troppo.
Sento i tuoi battiti accelerati da qui.

Man mano che ti avvicini, trovo cose nuove di te.
Hai per caso tatuaggi nuovi?
Quella maglietta è nuova.
Sembri ingrassato, ti stai lasciando andare troppo in queste vacanze, non credi?
I capelli, quel ciuffo già cresciuto, che mi fa ricordare che sì, hai 21 anni.
Sono schiariti, troppo sole.
Profumi, ma è un odore che non riconosco.
Hai cambiato profumo?
Perché?
Quante cose mi devo recuperare ancora?

In un giorno qualunque, dove cade la pioggia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora