Un urlò e una figura mascherata, coperta di stracci emerse da dietro al vagone, stringendo un oggetto a due mani.
La distanza tra i due ragazzi venne interrotta in pochi attimi, mentre il predone caricava il colpo sopra la testa, per poi vibrare una sprangata micidiale.
Il giovane in nero fece un passo indietro.
Shide capì subito che quello non sarebbe bastato per fuggire.
Due tonfi ravvicinatissimi, due pugni colpirono l'uomo a distanza brevissima sia in termini di spazio che di tempo.
La testa del piccone non trovò alcun bersaglio, mentre le braccia dell'assalitore, ormai inermi, scivolavano sul fianco dell'aggredito.
Lui ruotò con tutto il corpo al contrario, mentre l'oscurità dei suoi abiti veniva avviluppata da una colonna di polvere chiara.
Strappò via il piccone dalle mani nemiche, armandosene. Un fendente color ferro scivolò nell'aria immobile, impattando a piena potenza sulla gamba dell'aggressore, che cadde rovinosamente a terra dopo un orrendo scricchiolio.
Uno sguardo scivolò nel silenzio, mentre il viso del ragazzo si delineava al sole. Coperto da decine di cicatrici, seppellite dalla carnagione scura come cadaveri annegati dalla polvere. Coronato da due malevoli tizzoni gemelli.
Quello che fino a pochi attimi prima era una minaccia ora non era ridotta a una figura rantolante, che cercava disperatamente di togliersi la maschera protettiva, che ora gli impediva sia di vedere che di respirare.
Uno scricchiolio violento lacerò il suo collo.
Quando il giovane in nero ebbe rialzato lo stivale il predone aveva già esalato l'ultimo respiro.
Nonostante questo, quello sguardo non era per lui, ma per l'altro, strano giovane.
Un giovane stranamente sbigottito dalla scena.
Era bizzarro pensare che non avesse mai visto niente di simile.
Il cupo spettacolo di una lotta che non è fatta per un titolo o per una coppa, ma per poter arrivare a vedere sorgere la luna.
I suoi occhi verdi erano impietriti, spalancati su una visione così vicina da sembrargli fuori contesto.
Ma la cosa più fuori posto di tutte erano gli occhi dell'altro. Fermi, silenti, inamovibili come quelle maledette miglia di polvere e sangue.
Lo sguardo color giada di Shide scivolò in basso, verso l'uomo che ora aveva cessato di muoversi.
''Lo hai ucciso... Lo hai ammazzato!''
Sussurrò il ragazzino, serrandosi una mano sulla bocca.
''Si, l'ho fatto''
Rispose l'altro, senza aggiungere niente, voltandosi verso il vagone blindato, ormai per un quarto inondato dalla polvere.
''Perché lo hai fatto? È contro ogni logica e contro ogni morale!''
Sbraitò Shide, senza riuscire a rimettersi in piedi da tanto che era lo Shock.
''Voleva uccidermi e uno spuntone di ferro piantato nel costato fa soffrire il doppio di un collo spezzato con precisione... Gli ho dato più di quanto meritasse...''
Sussurrò il giovane, neanche sfiorato dall'accaduto.
L'unica cosa che lo tangeva era vedere quel vagone conciato a quel modo.
Questo tipo di incidente era come una caccia grossa per le etnie a oriente, o come una grande pesca per i popoli delle coste, e tra l'altro, appropriarsi di quelle preziose scorie non era neanche penalmente punibile. D'altronde di quei materiali ce n'erano forse anche troppi. In vagoni di quel tipo si trovavano ferro, manganese, diversi grammi d'oro, decine, centinaia di strumentazioni, televisioni e pezzi meccanici. Gli stessi rotori e i cingoli potevano valere, ma lì non rimaneva che materiale grezzo.
Aveva subito dei danni così ingenti da poter ripagare, al massimo, i viveri per arrivare sin lì.
'' Io ho dato a lui di più, ma sarò molto equo con te, ragazzino...''
Disse la figura, voltandosi e chiudendo il primo alamaro della sua camicia, cercando di mascherare un profondo, bilanciato fastidio.
''Mi hanno insegnato che non c'è niente che non si compri, non si venda o non si baratti... Non me lo ha insegnato mio padre, il mondo lo ha fatto...''
Si fermò per un attimo il giovane, mentre Shide cominciava a avvertire le palpitazioni in ogni centimetro del suo corpo.
''Quindi, prego, comprati la permanenza in casa mia. Non fraintendermi, voglio cambiare il tuo destino di cibo per mosche, ma mi serve un motivo per farlo, anche solo uno''
Concluse il giovanotto, appoggiando il mento alla mano, mentre un sorriso martoriato si raggrumava sulle sue labbra.
Il ragazzino notò che riusciva anche a ignorare il fatto che dalle sue nocche colasse copioso del sangue, dato dal terrificante impatto sulla maschera graticolata del predone.
Il ragazzino si alzò in piedi, preparandosi a declamare
'' L'uomo da poco desidera il profitto, il grande ricerca la virtù..''
Non aveva ancora terminato la frase che la sagoma scura vicino a lui si era già messa in cammino verso il mezzo, che ora appariva come una serie di linee frastagliate dal sole.
''Allora hai trovato un ottimo amico. D'altronde, il silenzio non tradisce mai, ne troverai quanto ne vuoi qui''
Sibilò il ragazzo, togliendosi l'elmo in gesto di scherno, rivelando una chioma nerissima.
''No, no, no!''
Sbraitò Shide, mentre la gola cominciava a seccarsi e la sua mente cominciava a capire la terribile verità.
Senza un accompagnamento per lui non c'era altro che una fine agonizzante.
''Fermati!''
Gridò di nuovo, ma la figura davanti a sé non sembrava averne alcuna intenzione. Anzi, continuava la sua camminata, smuovendo sciami di granelli a ogni passo.
''Fermo, per favore!''
Disse il ragazzo più giovane, avvinghiandosi alle spalle dell'altro.
Lui si sfilò di lato e in un attimo il corpo di Shide si trovò di nuovo a terra con un tonfo secco.
La figura in nero si girò, lentamente, mentre l'altro già si preparava a proteggersi.
''Sono una persona molto... Forse troppo... generosa, quindi ora dammi un motivo per salvarti la vita''
Ringhiò, squadrando il corpo che aveva gettato a terra.
Shide cercò nella sua mente.
Trovò solo un vuoto totale. Non trovava un solo appiglio al quale aggrapparsi.
Quel viaggio si era trasformato in un incubo, e non lo avrebbe mai voluto, eppure ora si trovava lì, gettato sotto quel sole.
Erano passati pochi minuti da quando era uscito da ciò che rimaneva del vagone blindato, e già si trovava tra due fuochi. Gettato in un mondo che non era neanche più il suo.
Il giovane socchiuse gli occhi, divenuti vitrei per tutta quella maledetta polvere. Come spenti da quel sangue.
D'un tratto qualcosa brillò nella sua mente, come se vi fosse stata impressa a fuoco. Una flebile speranza animò lo sguardo del ragazzino.
Le parole di quei briganti, ora le ricordava.
Non sapeva spiegarsi il perché, ma erano rimaste nella sua mente, intatte, come cristallizzate.
Ciò che era più strano era che non aveva la minima idea del loro significato.
Le sue labbra si aprirono, mentre alcune sillabe scomposte cominciavano a emergere.
''Womé... Kiu Sì... Sì Jì To Zhi... Lì Guan He Jiukuan...''
Sibilò il giovane, mentre sentiva già la pelle bruciare per le temperature altissime di quella dannata piana.
Un momento di coraggio lo portò a alzare la testa.
Il suo interlocutore era rimasto zitto, nonché completamente immobile.
Non flesse un muscolo, mentre lo sguardo di Shide incontrava il suo.
Guardò negli occhi il ragazzino, mentre i suoi occhi si riempivano di un'espressione diversa.
Shide non capì se protendesse più verso un profondo stupore o verso un profondo disgusto.
STAI LEGGENDO
Sons of the End
PrzygodoweSiamo nei primi anni del terzo secolo dalla più grande catastrofe che il mondo abbia mai visto. Trecento anni prima una forza misteriosa ha privato l'america del suo contingente nucleare, per metà ricaduto al suolo, rendendo così gli stati uniti un...