La casa delle bambole

10 1 0
                                    

Vicino alla mia casa al mare, o meglio vicino alla casa dei miei nonni, c'è una casa che è molto particolare e che attira l'attenzione di tutti i passanti. Molti però appena la guardano voltano gli occhi, disturbati e inquietati da quella visione.
Dal punto di vista architettonico quella casa è esattamente identica alle altre villette a schiera della strada ma in realtà non è affatto un'abitazione che potrebbe essere definita "normale".
Dappertutto, sia fuori in giardino che dentro nelle stanze, tutto è tappezzato di bambole di ceramica di varie dimensioni. Alcune sembrano guardarti quando passi, altre sembrano guardare un punto fisso come se potessero vedere qualcosa in più di te.
Ci sono bambole ovunque, davvero. Alcune sono in pose plastiche, altre sembrano essersi interrotte nel bel mezzo di un movimento. Alcune sono sui davanzali delle finestre, altre si arrampicano su per la grondaia o per i vasi, altre se ne stanno comodamente in panciolle sui rami più altri degli alberi. Alcune poi prendono il sole o leggono sul balcone, una ha le gambe placidamente penzolanti nel vuoto. Alcune guardano i passanti semi-nascoste dietro i vetri chiusi delle finestre, altre indicano qualcosa, altre sono in casa abbarbicate sui mobili.
La cosa che rende tutto ancora più inquietante, oltre alle posizioni in cui le bambole si trovano, sono i loro volti totalmente inespressivi che sembrano scavarti dentro. Mettono a disagio, tutti quegli sguardi addosso. Mettono a disagio perchè ti scrutano, perchè ti leggono dentro, perchè ti senti nudo davanti ad una serie di giudici inespressivi, perchè ti senti come se conoscessero le tue colpe, i tuoi peccati e le tue perversioni...
In quella casa vive un'adorabile signora che tutti credono pazza, non sanno che in realtà non lo è. L'ho vista un paio di volte e ho avuto l'occasione di sapere più di quanto vorrei su di lei: so che ha perso sua madre di tumore quando aveva 15 anni, so che a quel tempo era già fidanzata con l'uomo che 6 anni dopo sarebbe diventato suo marito. So che ha studiato medicina con specializzazione in pediatria e oncologia, so che ha sempre voluto avere dei figli ma ha scoperto a soli 18 anni di essere sterile, so che il marito è morto per un tumore a 32 anni, so che da allora ha regalato ad ogni bambino e bambina che aveva in cura una bambola di porcellana. Se i piccoli fossero sopravvissuti le bambole sarebbero rimaste con loro mentre se fossero morti le bambole sarebbero state sistemate in casa insieme alle altre per ricordare alla dottoressa di qualcun altro che non era stata capace di salvare. Sul ventre di ogni bambola ci sono scritti i nomi, le date di nascita e di morte e le cause di morte dei proprietari.
Ad ogni modo penso spesso a quella casa. Penso spesso anche a quella signora, soprattutto adesso che è in pensione.
Penso a lei perchè è stato un mio errore, perchè lei è una delle poche persone che ho provato ad aiutare anche mettendo a repentaglio la mia sicurezza.
Ero piccola, avrò avuto sì e no 8 anni, e vedendola in giardino a sistemare piangendo una nuova bambola in mezzo alle altre, mi sono avvicinata al cancello e le ho detto: - Non è stata colpa tua. Tu hai fatto tutto il possibile, a volte semplicemente le cose vanno male senza un motivo -
Era sorpresa ma non mi ha chiesto nulla, mi ha fatta entrare e mi ha offerto un the e del cioccolato. Mi ha parlato di lei, del marito, di ognuna delle bambole. Io le ho parlato dei libri, della scuola, dei miei sogni.
Ci telefoniamo almeno una volta a settimana e facciamo lunghe chiacchierate, io la chiamo nonna e lei ne è felice.
Ogni volta che vedo tutte quelle bambole mi rendo conto di quante vite si interrompono in ogni momento, di quanti bambini sarebbero cresciuti e si sarebbero sposati e avrebbero avuto una vita felice mentre invece ora sono tre metri sotto terra.
Loro, che avrebbero potuto avere vite normali, con problemi normali, gioie, dolori, amori... loro che avrebbero reso felici tante persone.
Mi sento in colpa nei loro confronti, a volte sogno tutte quelle bambole che mi circondano e mi urlano in coro "Perchè tu sei viva e noi no? Non meriti di essere viva"
In realtà li sogno più spesso di quanto vorrei... leggere le vite delle persone è come leggere libri: ti rimangono dentro e a volte ti cambiano.

Mad HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora