Niente di nuovo...

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Saluto Sabrina, faccio le scale, tuffo la mano in tasca, estraggo le chiavi, le infilo nella serratura di casa, apro la porta, sfilo la chiave dalla serratura, entro, mi chiudo la porta alle spalle. 
- Sono tornata - dico pur sapendo che non c'è nessuno in casa. 

Mi tolgo le scarpe e metto le ciabatte, mi tolgo la giacca e la attacco all'attaccapanni. Porto lo zaino in camera, mi cambio i vestiti, vado in cucina. 

Sempre le stesse azioni, sempre lo stesso ordine. Qui posso essere me stessa... ma la vera me stessa è troppo orribile. D'altronde, come può essere una bella persona una che sa tutto di tutti ma di cui nessuno sa niente?

Sbadiglio, accendo il computer e apro YouTube. Non mi piace guardare la tv, nonostante io l'abbia in camera non la accendo quasi mai. 

In casa ho sempre la musica, mi fa compagnia e mi mette di buon umore.

Preparo il pranzo con i Linkin Park in sottofondo e mi siedo a mangiare al tavolo della cucina.
È tutto così silenzioso qui dentro senza la musica, sono spesso in casa da sola e questo molte volte è un bene ma a volte vorrei solo avere qualcuno accanto a me con cui scoppiare a ridere per qualche scemenza trovata in rete. Mentre metto in bocca l'ultima forchettata di pasta decido che oggi pomeriggio lo trascorrerò a leggere il libro che ho comprato ieri: è sempre più interessante, si è rivelato un ottimo acquisto.

Di fare una passeggiata oggi non se ne parla: non ne ho voglia e poi oggi sono tutti stranamente nervosi, come se stesse per accadere qualcosa di brutto. 

Ho notato, leggendo le persone, che spesso quando molte persone sono agitate senza un apparente motivo e senza avere niente in comune tra loro, sta per accadere qualcosa. Sembra assurdo ma è come se le persone avessero una sorta di sesto senso per queste cose, sebbene tendano a non rendersene conto e ad attribuire la loro agitazione a qualche causa esterna.
Vorrei sapere come sta mia madre e che sta facendo però dovrebbe essere al lavoro e non voglio disturbarla.

È uno di quei giorni in cui da quando mi alzo a quando vado a letto vorrei tanto non essermi svegliata: non è successo niente di brutto, davvero, solo che a volte è più dura del solito vivere così.



Mentre cerco un video da vedere su youtube sul portatile, torno in camera e mi sistemo comodamente sul letto cercando di trovare una posizione che mi permetta di raggiungere facilmente il comodino senza dovermi spostare.

Oggi non voglio sapere niente delle persone intorno a me, non voglio entrare nei drammi degli altri , non sapere che cosa stanno pensando in ogni momento. Oggi vorrei davvero non dover sempre sapere tutto di tutti e passare inosservata.

Stare in casa può essere una buona soluzione ma anche rimanere da sola con me stessa è difficile.

Afferro il telefono per accertarmi di avere tolto il silenzioso e di non aver ricevuto messaggi o telefonate. Lo faccio più per abitudine che per reale necessità: nessuno di solito mi contatta, a parte mia madre.
Ad ogni modo non ci sono notifiche, niente di nuovo, niente di niente. Devo far passare solo un paio d'ore e poi dovrò uscire per andare ad allenarmi in palestra, per cui non posso nemmeno mettermi a fare qualcosa che mi impegni in modo particolarmente duraturo. 

Il passare del tempo è qualcosa di tremendamente spaventoso: dobbiamo sempre sapere che ore sono, occupare ogni singolo istante facendo qualcosa perché ogni momento perso è un momento sprecato della nostra vita, un momento che potremmo aver usato meglio e un momento che inesorabilmente ci avvicina alla morte. Per quanto io mi impegni al massimo per non pensarci e passare il tempo che mi resta da vivere come mi pare e piace, a volte guardo l'orologio e mi chiedo se quello che sto facendo valga veramente la pena di essere ricordato e non sia solo uno spreco della mia vita che finirà.

Mi alzo dal letto, il cellulare vibra:

Ti va di andare a fare un giro domani?

Non ho letto il mittente ma immagino già che sia Sabrina senza controllare: mia madre non mi chiederebbe se mi va ma dove mi va di andare, il suo compare che ha la palestra qui sotto mi chiederebbe di accompagnarlo. 

Dove? 

Le rispondo, poi mi rendo conto che potrei sembrare maleducata e quindi le rispondo:

Comunque sì 

Mi risponde nemmeno due secondi dopo:

Andiamo a fare un giro in un bel posto di montagna?

Va bene, ci troviamo al bar qui vicino alle nove? 

Si è ripresa in fretta dalla cena del suo compleanno, che è stata un completo disastro e da cui sono già passati quasi tre mesi. Siamo uscite ogni nei weekend e a volte abbiamo pranzato fuori appena finita la scuola, qualche volta quando in casa sua suo padre la tormenta lei viene a dormire da me e passiamo il tempo a ridere insieme. 

Sabrina è la prima vera persona, escludendo mia madre e Mario, di cui mi importa davvero qualcosa.

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