Festa

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Prima che finisse l'intervallo per il pranzo, andai a cercare Liam per attenuare la prima fase del piano.

Era in compagnia di quel ragazzo che mi aveva fermata stamattina, Mason, e quando notò che mi stavo dirigendo nella loro situazione e guardavo Liam, gli fece segno e se ne andò.

"Liam!" Il ragazzo stava per rispondere ma lo tagliai fuori.

"Vuoi venire ad una festa con me?" Non ci pensò due volte e disse immediatamente di sì, con una faccia assolutamente sbalordita.

"Ci verrà a prendere una mia amica, perché io non posso ancora guidare. Beh, a stasera!" Scappai via prima che potesse farmi altre domande di cui nemmeno io sapevo la risposta, aveva il mio numero di cellulare, ma potevo sempre ignorarlo.

Le ore scolastiche passarono fin troppo lentamente per la mia iperattività, ma quando finalmente finirono, scoprii che dovevo camminare fino a casa mia perché Stiles doveva indagare su qualche omicidio, o furto, o qualcosa di mistico.

Non davo davvero peso a quello che diceva, insomma, solo un pazzo come lui poteva farlo, anche se era simpatico, in un certo senso.

Passai il pomeriggio a dilettarmi con la PlayStation, avevo già anticipato i compiti per il giorno successivo, quindi non avevo molto da fare. Giocai senza badare al tempo finché il telefono non vibrò.

Lydia:

Hai deciso cosa indossare, fulmine?

Ah, basta con questo nomignolo.

Jeans e maglia! ;-)

Risposi, sapendo che avrebbe irritato il guru della moda Lydia Martin.

Non avevo intenzione di indossare un vestito, o una gonna, mi limitavano i movimenti.

Okay, forse non era chissà quali movimenti dovessi fare visto che non stavo andando in battaglia, ma ehy, metti che il lupetto si trasforma e io devo colpirlo con un calcio?

Lydia:

Non azzardarti. Ora mostrarmi i vestiti che hai e come ti stanno addosso.

Mai menzionato che Lydia Martin era una che comandava? Da vera e propria figlia di Zeus. Peccato che fosse una Banshee, oppure mi sarebbero venuti dei dubbi.

Feci come chiesto, e passai ben due ore e mezza a provarmi vestiti e abbinamenti.

Alla fine decidemmo per una camicetta a mezze maniche infilata in una gonna a vita alta blu, che mi arrivava fino a metà coscia.

Per le scarpe vinsi io, mentre Lydia mi voleva far indossare delle scomode ballerine, io preferivo delle semplici sneakers bianche.

Era ora di attenuare il piano, quindi salutai la rossa e aspettai impaziente che Kira mi venisse a prendere.

Mi arrivò un messaggio da parte sua che mi diceva di scendere e così feci. Mia madre e Tom sapevano dove stessi andando, e quest'ultimo aveva l'aria che diceva: stai andando a fare qualcosa riguardante il sovrannaturale. Come faceva a saperlo, era un mistero.

Forse perché è un figlio di Apollo, da ricordare di chi fosse l'oracolo di Delfi.

Liam mi salutò dolcemente quando mi vide seduta al sedile posteriore.

Presentai i due ragazzi e mentre parlavamo Kira si imbrogliò più volte con le parole.

"Dove è la festa esattamente?" Chiese Liam, guardandomi. Feci per rispondere ma Kira mi anticipò.

"È la casa sul lago di Lydia Martin. In realtà, è la casa di sua nonna. Ma lei è morta, quindi va bene. Cioè, non va bene che sia morta. Almeno che lei non stesse soffrendo." disse velocemente.

Kira, per essere un'ingannatrice non sei molto brava.

Chiuso gli occhi un secondo e quando li riaprì mi ritrovai il ragazzo che mi guardava confuso. Gli sorrisi innocentemente senza dire nulla, lui ricambiò insicuro.

Iniziò ad agitarsi nel sedile e ad assumere un'espressione di fastidio.

"Puoi abbassare il volume della radio?" Chiese, serrando le palpebre.

Gettai una rapida occhiata al cielo notturno e notai che era quasi la luna piena.

"Stai bene?" chiesi.

"Uhm, certo, certo." Disse semplicemente, non insistetti. Certo che non stava bene, si stava per trasformare in un lupo mannaro!

Ma questo lui non lo sapeva. O almeno, non ancora.

"Chi hai detto che veniva a questa festa?" Chiese Liam, guardando lo schermo del cellulare.

"Uhm... tutti."

Dannazione Kira, lascia parlare a me! Non credi che si sarebbe fatto due domande quando la tua concezione di "tutti" si sarebbe rivelata in te e la tua compagnia di sovrannaturali amici più un ragazzo mingherlino che parla troppo?

Mi guardò per la conferma.

"Sì, tutti. Sai, Lydia Martin è una ragazza molto popolare"

Arrivammo prima che Liam potesse rispondermi, e scendemmo insieme.

Notai la casa con le luci spente e si sentiva solamente il rumore del leggero vento che soffiava.

Potevano almeno fingere che ci fosse una festa in corso, giusto per rendere il tutto più veritiero.

Ma chi importava, giusto? Tra poco lui sarebbe finito in manette.

"Dove sono tutti?" Chiese Liam, insospettito.

"Sono qui. È una pi—" tagliai Kira fuori prima che potesse continuare.

"Molto probabilmente sono in ritardo. Oppure noi troppo presto. Ma si sa, no? Nessuno arriva mai in orario alle feste. Significa che aiuteremo a organizzare, se non ti dispiace." Dissi a Liam che mi guardava con uno sguardo vuoto.

"No, no. Non mi dispiace affatto" disse arrossendo, notando che stava aspettando una risposta.

Quando entrammo per la porta d'ingresso, fummo accolti dalla voce di Stiles.

"Cosa diavolo è questo?" Chiese, serrando i pugni.

"Ritienilo come un intervento. Hai un problema, Liam" disse Stiles.

"E noi siamo gli unici che possono aiutarti" disse Scott.

"Voi siete pazzi!" Esclamò Liam, irritato.

"Coraggio, andiamocene." Disse, cercando di potarmi via. Mi scansai.

"Non sei neanche un po' curioso da quello che hanno da dirti?" Chiesi innocentemente, con le braccia incrociate dietro la schiena.

Liam ci pensò su per qualche secondo.

"Va bene" sospirò.

I ragazzi spiegarono tutto, su ciò che erano, cosa facevano e cosa significa essere un essere sovrannaturale in una città che ne attraeva tanti, non sempre buoni.

"Lupo mannaro? Coyote mannaro. Banshee. Volpe?" Liam si rivolse sconvolto ai quattro.

"Kitsune. Ma va bene anche volpe." Rispose Kira.

"Voi cosa siete?" Disse indicando me e Stiles.

"Uhm," disse insicuro Stiles "per un po' sono stato impossessato da uno spirito cattivo. Era davvero molto cattivo"

"Cosa sei adesso?" Chiese, e per poco non scoppiai a ridere.

"Migliore. Uhm..."

"E te?"

"Piacere, Juliet, figlia del Dio dei fulmini e del Cielo!" dissi sorridendo.

"Zeus?" mormorò e il suono di un fulmine rimbombò.

"Già. Ma non nominare i nomi degli Dei, al vecchio non piace" dissi e sentii un altro fulmine scagliato. Roteai gli occhi.

"Sei vecchio, accettalo!" dissi ad alta voce guardando il soffitto.

Gli altri mi guardarono come se fossi diventata improvvisamente fuori di testa. Li ignorai e loro passarono oltre.

Oh, Liam.

Non hai la più pallida idea in che mondo sei finito.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 03, 2017 ⏰

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Demigod in a Pack. || Liam Dunbar, Teen Wolf.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora