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"Nessuno lo capisce, io sono circondato dalla gente, ma non è quello che mi serve. Mi serve qualcosa di più profondo.

Hai presente i ragazzini soli e disperati a scuola? Hanno i compagni, gli insegnanti, eppure si sentono soli al mondo. È questa la solitudine di cui parlo."

"(...) Il mondo è guasto. Ed è più facile puntare il dito contro qualcun'altro che contro sé stesso.

Chi è a posto con sé stesso, chi sa quanto siamo imperfetti, quanto è facile fare casino e rovinare tutto, non si permette di giudicare.

Ma gli altri, tutti gli altri... È frustrante. Ci ho pensato in continuazione negli ultimi anni, continuavo a chideremi: Perché? Perché a me?"

- Justin in un intervista con Vanity Fair

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