4° capitolo

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Quando arriviamo alla cassa e mettiamo il tutto sul nastro, la cassiera ci guarda male.
"Siete sicuri di voler comprare tutta questa roba?"
"Si. Compriamo tutto." afferma Cameron sorridendole.
"Okay." lei fa una faccia perplessa e mettiamo tutto in due buste.
"Sono centotrenta dollari, prego." appena dice il conto Cameron sbianca e inizia a improvvisare.
Lei aspetta i soldi ma capisco che Cameron non li ha tutti.

"Ehm, un attimo solo." cerca altri soldi nelle tasche dei pantaloni ma sono vuote. Al ché apro la mia borsa e do i soldi che mancano.
"Tu sei la mia salvezza, grazie, te li ridò appena torno a casa." mi da un bacio sulla fronte ringraziandomi.
"Non ce ne bisogno."
"Grazie arrivederci." ci da lo scontrino e filiamo in macchina scoppiando a ridere per la reazione della cassiera, avrà pensato che fossimo pazzi. Infatti è così. Lui è il mio pazzo.

"Se la prossima volta ritorneremo e ci vedrà di nuovo chiamerà la polizia, crederà che siamo degli spacciatori." ride a crepa pelle.
"La prossima volta non ci sarà."
"E invece si, perché non comprerò da mangiare."
"Mi spaventi Cameron Dallas."

Torniamo a casa e iniziamo a mettere sotto sopra la casa con le pentole e i mestoli.
"La cucina italiana è troppo difficile." si lamenta Cameron cercando di capire come si prepara il sugo.
Io rido ed ecco che rientra mia mamma.
"Già tornata?" le chiedo curiosa.
"Si, oggi mezza giornata." risponde poggiando la borsa sul tavolo.

"Cameron, cosa fai con tutta quella roba?" ride anche lei cercando di aiutarlo con i pomodori da tagliare.
"Devo cucinare per domani sera, vengono i miei genitori." dice lui, poi però, urla.
"Cazzo cazzo cazzo." grida
Quando giro la testa vedo il sangue sulla sua mano.

"O mio Dio." riesco solo a dire e mi siedo subito prima che svenga, sento che sto diventando pallida.
"Cameron vieni con me, hai bisogno di disinfettante." lo porta subito in bagno e io cerco di realizzare. È ancora vivo?
Pulisco il sangue che c'è sul tavolo della cucina con un pezzo di scottex e poi corro nel bagno dove si sono chiusi mia mamma e il mio ragazzo, lo sento urlare e vado nel panico.

"Cameron fermati! Non riesco a medicarti!" ride mia mamma.
Io apro la porta di colpo sentendo lo stomaco sotto sopra.
"Cris chiudi la porta sennò ti impressioni del sangue!" continua mia mamma.
Io invece rimango a guardare lui, gli scende una lacrima sulla guancia e la sua mano è messa male, continua a sanguinare. È ad occhi chiusi e deglutisce rapidamente, un'altra lacrima.

"È profonda?" chiedo a mia madre.
"Si." risponde solo.
Mi avvicino a Cameron e mi inginocchio davanti a lui seduto sul water, gli asciugo le lacrime e tira su con il naso.
Apre gli occhi e mi sorride.
"Sto bene, credo..."
"Lo so." gli do un bacio sulla fronte.
"Resta qui." sussurra facendo una smorfia per il dolore.
"Sei tremendo, mi sono spaventata." gli dico accarezzandogli la testa.
"Mi dispiace piccola Wilson, lo sai che sono in disastro in tutto." con la mano non ferita mi afferra la mia e la stringe.

"È per questo che ti amo, perché siamo entrambi dei disastri."
"Come siete dolci." mia mamma interviene e io mi ricordo che c'è anche lei qui con noi.
Appena finisce di curarlo ci mettiamo in salotto vicini e lei finisce di preparare quello che Cameron aveva inziato.

"Dammi la mano." mi chiede Cam e io gliela do, bacia l'anello che mi ha regalato quella sera e io mi allungo appoggiando la testa sulle sue gambe, come i bimbi.
"Comoda?"
"Tanto."
"Prima in bagno sarò sembrato un bimbo piagnucolone, era solo un taglietto." dice sbuffando.
"No Cameron, ti sei fatto davvero male. Quello non è un taglietto, per poco non ci volevano i punti. E non sei un piagnucolone." gli accarezzo la guancia sorridendo.
"Non piango mai, invece stavolta..."
"Cam, ascoltami. Non puoi fare così, so perché non piangi mai, perché altrimenti gli altri pensano che non sei un duro e che sono solo finte. So che finisce, mio fratello era come te al liceo ma poi è cambiato. Perché si stava distruggendo la vita, hai bisogno di sfogarti, in qualsiasi modo ma non puoi mettere un freno a tutto." raddrizzo la schiena per guardarlo meglio ma so cosa prova, ragazzi è Cameron Dallas.
Lo stronzo maleducato e che ti romperebbe le ossa ad occhi chiusi. È l'esatto opposto.

"Vedi sempre il lato positivo di tutto vero?" mi chiede alzando la testa e guardandomi con gli occhi lucidi.
"Sei tu il lato positivo di tutto, solo che tu non te ne sei ancora reso conto."
"Ero concentrato a innamorarmi."
Mi guarda le labbra mentre sorrido e senza resistere gli salto addosso. Unisce le sue labbra alle mie facendo diventare il bacio più passionale, ovviamente i momenti più belli vengono sempre interrotti. Dopo dieci secondi esatti ecco a voi il guastafeste.

"Ehm ehm" Matt tossisce dietro le nostre spalle con una faccia da cretino.
"Scusa Matt ora siamo impegnati." gli risponde Cam staccandosi da me per un secondo.
"No ragazzi, questo non è un divano per sbaciucchiarsi, andate in camera!" si lamenta ed ecco che arriva anche Angy.

"Cosa succede? Perché Matt urla?" si preoccupa per il suo ragazzo! Certo. Come no.
"Questi due limonano sul divano di casa mia!" alza la voce.
"Ma cosa? Cam davvero?" fa schifata Angy a suo fratello.
"Vergognatevi."
"Infatti."

"Avete rotto le palle." Cameron perde le staffe e mi prende per un braccio trascinandomi per le scale.
"Cameron se violenti..."
"Matt sei impazzito?! Cosa ti viene in testa? Sei patetico quando fai così, sul serio. Pensa prima di parlare." a quel punto sbotto anch'io con lui.
Ecco la mia teoria: secondo me mio fratello non ha ancora fatto lo sviluppo, il suo cervello corrisponde a una nocciolina, ragiona come un bimbo che ha appena inziato a camminare ed è stupido. Questa è una di quelle volte dove vorresti ucciderlo solo per farlo stare zitto un attimo.

Esagera. Gli piace esagerare.

Apro la porta della mia camera e Cameron entra lentamente come se fosse sperduto.
"Puoi sederti se vuoi."
"No altrimenti se tuo fratello apre la porta e ci vede lì è la fine."
Scoppio a ridere per la faccia che ha appena fatto e riesco a farlo sorridere.
"Ops stai sorridendo."
"Tu fai sorridere tutti." mi risponde guardandosi il cerotto sulla mano.
"No, anzi. Pochi." mi avvicino a lui scompigliandogli i capelli e lui con aria scocciata sbuffa, però poi sorride.
"Devi farlo sempre?"
"Si, piccolo Cam."
Si dirige verso il mio letto e a peso morto si butta a occhi chiusi.
"A cosa pensi?"
"Al mondo."
"Perché?"
"Perché è strano."
"Lo è sempre stato.
"Sì ma con me no. Io all'inizio pensavo che il mondo è come una ruota, gira e rigira e poi torna sempre allo stesso punto."

"Che vuoi dire?" mi siedo affianco a lui e apre gli occhi.
"Che alla fine è tutto uguale."
"La vita non è sempre uguale."
"Quello lo so benissimo, ma il mondo si."
"Non capisco."
"Ti spiego, Cris." si mette dritto e mi guarda negli occhi come se non trovasse le parole giuste da dirmi.

"Tu e gli altri avete sempre avuto una vita difficile ma anche con i momenti belli, io no. Io ho avuto sempre gli stessi, o momenti tristi o dove ero arrabbiato. Poi inizi a farci l'abitudine e sai che tu per il mondo potrai essere solo triste o arrabbiato, io sono così. Non lo voglio io, è la mia abitudine e la gente poi ti vede solo così..."
"Io invece non la penso così." lo blocco subito pensando.

"Io credo che il mondo non sia una ruota perché se lo fosse ripeterebbe sempre gli stessi giorni, io penso sia solo colpa delle persone che si mettono idee in testa sulle persone che sono sbagliate, tu ti vedi sbagliato ma ci sarà sempre qualcuno che ti vedrà per come sei veramente. Nonostante le tue abitudini e nonostante i problemi."

"Le perle di saggezza di Cristina Wilson, dovresti scrivere un libro con queste frasi, sai?" sorride.
"Non sono perle di saggezza, dico quello che vedo della persona che amo."
Mi mette le dita sulle tempie e mi fissa.
"Hai sbattuto la testa per caso?"
"Perché?" scoppio a ridere.
"Perché sembri diversa, non parli sempre così. Invece adesso succede frequentemente." mi prende una ciocca di capelli e inizia a giocarci.

"So che il comportamento di mio fratello ti ha dato fastidio e anche a me, però tu devi sapere che lui non ti vedrà mai per come ti vedo. Per lui sarai sempre il ragazzo che ha rubato sua sorella. Per me sarai sempre il ragazzo che ha rubato tutto della mia vita e ne ha fatto un capolavoro senza nemmeno accorgersene."

"Non è colpa mia se ci si può innamorare, e comunque tutta questa dolcezza non so se mi farà bene. Però ti amo lo stesso."


S.A.

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Prossimo aggiornamento: lunedì 18 settembre

"Amiamoci Ovunque 2"CameronDallas IN PAUSA #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora