The Monster

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Pensano tutti che io sia pazza,che io abbia un problema. Ma non è così. Io so che lui esiste,io l'ho visto,io l'ho conosciuto. Ci ho anche parlato,due o tre volte. Era un tipo taciturno, ma lo ero anch'io,quindi mi andava più che bene. Era entrato nella mia stanza,una notte,dalla finestra,come in quei film sdolcinati americani. Ma non c'era niente di dolce in quei suoi occhi verdi,che erano spalancati in un'espressione spaventata.Prima ancora che io potessi parlare,lui mi fece segno di tacere,e così feci,nonostante la paura mi stesse persuadendo il corpo. Chi era costui?E come era entrato in camera mia se la finestra era chiusa? Era mezzanotte in punto quando era entrato e ,come diceva il mio orologio a muro, era passata mezz'ora dal suo arrivo. Li mi disse solo una cosa: " sai troppo, devi venire con me".  Io sapevo troppo? Cosa intendeva? Ero solo una ragazza di sedici anni a cui piacevano le torte al cioccolato e con una media scolastica sul sette meno. Non avevo motivo di scappare con uno sconosciuto. Così lo guardai negli occhi e declinai l'invito. Lui abbassò la testa. Mi sembrava dispiaciuto ,quindi decisi di accettare. Non sapevo,però,di aver fatto la scelta sbagliata ,o almeno non prima di essere stata sbattuta in manicomio.

La ragazza malataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora