CAPITOLO II: Non posso che accettare!

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KAZUTO POV

Ogni giorno faccio sempre lo stesso percorso, solo per parlarle un po'.
A volte, quando ci incontriamo, lei conclude sempre il discorso velocemente e mediante una scusa va via.

Non so per quale motivo faccia così però io ci tengo ad essere suo amico e sono molto determinato.

Non so perché, ma credo proprio che il fato voglia che io e lei diventiamo amici, ne sono sicuro.

Dopo aver concluso le lezioni fuoriesco dal cancello della scuola e mi dirigo verso la fermata del pullman.

Questa volta non la vedo, forse perché avrà preso una strada alternativa o forse perché è ammalata e quindi è a casa al letto.

Il giorno seguente  faccio sempre lo stesso percorso, ma ancora niente.

Tre giorni dopo me la trovo davanti al cancello della scuola; mi si avvicina e mi strilla contro:

"NON SEGUIRMI PIÙ! È CHIARO?"
Detto questo se ne va.

Lì per lì io resto un po' scombussolato, non capisco perché abbia reagito in questa maniera, ma quando provo a raggiungerla per chiederle il perché di tale decisione odo il suono della campanella e quindi mi dirigo verso l'aula.

Sono sicuro che il nostro incontro sia per merito del fato, e quindi non mi rassegno, continuo a seguirla ancora e ancora, senza farmi notare.

Ad un certo punto, però noto delle persone di fronte a lei:

"Non sembrano amici" penso tra me e me.

Le mie teorie vengono confermate quando uno dei tre ragazzi la stringe per un braccio e la strattona.

Penso sia meglio intervenire, ma con mio grande piacere noto che la vicepresidentessa Asuna sa difendersi molto bene.

Subito da un calcio al suo molestatore e lo sbatte a terra.

Però i nemici sono troppi e lei è solo una ragazza alla fine, e pertanto viene sopraffatta facilmente.

Quei bulli iniziano a stuzzicarla e pertanto, seppur timoroso delle conseguenze, decido di aiutarla.

Colpisco uno dei tre pervertiti, liberando Asuna, che con mio grande stupore, non sembra per niente sorpresa del mio gesto.

Dopo averla aiutata a sistemare gli altri, decido di accompagnarla a casa sua, giusto per precauzione.

"Grazie per essere intervenuto.
Ma non ce ne era bisogno."

"Per di più sapevo che mi stavi seguendo, fai troppo rumore" (sorride)

Appena la vedo sorridere mi viene una fitta al cuore e le mie parole escono involontariamente dalla mia bocca:
"Sei bellissima quando sorridi"

La vedo arrossire, ma subito dopo
mi sento in imbarazzo e non so cosa risponderle, quindi ci incamminiamo silenziosamente verso casa sua.

Appena arrivati lei apre la porta e mi lascia entrare senza dire niente.

Ci rechiamo in cucina e mi offre una calda tazza di the.

Accetto volentieri l'offerta.

Attorno  a noi tutto è silenzioso, neanche il cinguettio di un uccellino.

Non so che dire e quindi, curiosamente le chiedo:

"Ehi Asuna, perché eviti tutte i maschi"?

A quella domanda sembra scomporsi, ma si ricompone subito.

Non ottengo risposta.

"Almeno dimmi che ti succede, perché mi eviti"?

A quella domanda lei si gira e con occhi glaciali mi dice:

"Perché i maschi non sono altro che dei traditori"

"Tutti. E sono sicuro che ben presto pure tu lo diventerai"

"Io non sono "Tutti", sono diverso, permettimi di dimostrartelo."

"E come?"

"Facciamo un patto. Se in un mese di tempo di dimostrerò che sono diverso dagli altri,tu diventerai mia amica"

"Se invece non ti abituerai alla mia presenza, non ti seguirò più.
Lo prometto"

"Se la metti così non posso che accettare"

ASUNA POV

Ogni volta che mi accingo a tornare verso casa, lo noto sempre.

Quel Kazuto Kirigaya, non sa niente né di amicizie né di niente.

Mi mette in imbarazzo sapere che mi segue e quindi, fuori scuola gli urlo:
"NON SEGUIRMI PIÙ! È CHIARO?"
e subito mi dirigo verso la mia aula.

Forse ho urlato troppo, chissà se l'avrà presa a male.

A fine lezione sulla via del ritorno noto che mi segue e quindi mi accingo a girarmi, ma ad un certo punto degli omaccioni mi si parano davanti.

Non sembrano tizi molto raccomandabili e quando uno di loro mi strattona, non esito a dargli un calcio.

Ad un certo punto i suoi amici mi afferrano e iniziano a provocarmi;
in quel esatto momento Kazuto Kirigaya spinge un altro a terra e mi aiuta successivamente a bloccare gli altri.

Il mio orgoglio da donna non ha punti deboli e quindi gli rispondo:

"Non avevo bisogno del tuo aiuto, ma grazie lo stesso"

Lui si offre di accompagnarmi a casa e accetto con un cenno della testa l'offerta.

Una volta arrivati a casa lo lascio entrare e ci posizioniamo in cucina.

Preparo un the per entrambi e in quel momento lui mi chiede:

"Perché eviti tutti i maschi?"

"Perché mi eviti?"

A quelle domande il mio corpo ha un fremito, ma subito mi ricompongo e con la faccia più seria possibile gli rispondo:

"Perché i maschi non sono altro che traditori"

"Tutti. E anche tu prima o poi lo diventerai"

"No. Io non sono "Tutti", io sono diverso. Permettimi di dimostrartelo"

A questa affermazione rimango sorpresa, non credevo esistessero ragazzi come lui.

"Facciamo un patto. Se per un mese ti sarai abituato alla mia presenza nella tua vita ben venga, altrimenti non ti importunerò più. Lo giuro."

A quelle parole una scarica di adrenalina scombussola tutto il mio corpo.

"Se la metti così non posso che accettare"


ANGOLO AUTORE

Bellaaa.
Mi dispiace per il mancato aggiornamento di domenica, ma gli studi mi hanno tenuto lontano per un po'.
Spero che la storia vi stia piacendo e se sì, mi piacerebbe che voi mi deste dei consigli costruttivi su come migliorarla.

_BlackLotus_BK













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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 27, 2017 ⏰

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