Spalanco i miei occhi, sentendo subito un forte dolore alla schiena causato dalla posizione scomoda in cui ho dormito.
Mi alzo a fatica, muovendo leggermente i miei arti per far sì che si riattivino e si sgranchischino.
Sono ancora nella serra, ma sono da sola.
Fa freddo, ma non me ne occupo, perchè tutta la mia attenzione si sofferma sul piccolo gioiello che brilla al mio dito.
Lo tocco, e lo sento stranamente caldo contro la mia pelle: allora non è stato tutto un sogno.
Sorrido, portandomi la mano con la fede sul petto, così da sentire quel calore più vicino al cuore: lui è ancora qui con me.
Il suono dell'orologio mi distrae, e subito mi accorgo che sono in ritardo per il lavoro, e perciò riafferro subito le mie cose e mi metto a correre come se fossi inseguita dal fuoco.
Dopo la lunga corsa, riesco ad arrivare al locale con solo venti minuti di ritardo, ma Cara mi fulmina comunque con lo sguardo non appena mi vede.
"Si può sapere dov'eri?" Sbraita, mentre corro ad infilarmi il mio grembiule.
"Scusa, ieri ho fatto tardi con Dylan." Dico, afferrando il libretto delle ordinazioni che mi porge.
"Dylan? Chi è questo Dylan?" Chiede, e io rimango sorpresa dalla sua risposta.
Non si ricorda nulla? Forse l'incanto è svanito quando Dylan se nè andato.
Eppure io so che lui era qui, a baciarmi e a tenermi la mano, e la fede che porto al dito ne è la prova.
Lui è ancora qui.
"Nessuno, un ragazzo." Mento, cercando di cambiare discorso.
"Beh, deve essere proprio un bravo ragazzo se ti ha fatto tornare il sorriso."
Sorrido, perchè si, è proprio così, ma lui non è tornato solo per farmi tornare il sorriso, ma per darmi un messaggio, che è ancora impresso nella mia mente.
Ora so esattamente come fare.
Quando Sarah spalanca la porta, sembra davvero sorpresa del vedermi.
"Daisy, cosa ci fai qui?" Chiede, ma io non ho voglia di perdere tempo con lei, perciò la supero e vado direttamente nella sala incontri, dove cerco con lo sguardo una persona precisa, che trovo sempre al solito posto.
Ashton sembra shoccato quando mi vede così vicin e con un'aria così decisa: infondo, non ho mai rivolto la paura a nessuno qui dentro
"Sei colpi, un ladro voleva rubare in casa nostra." Dico, tutto d'un fiato "Era il mio compleanno e volevano organizzarmi una festa a sorpresa: le macchine erano parcheggiate lontano e le luci erano spente, per questo deve aver pensato che non ci fosse nessuno. Ai miei genitori spararono nel petto, mentre ai genitori di mio marito agli arti, morirono dissanguati. Mio marito si chiamava Dylan ed eral piao di sopra, cercavava di far addormentare la sorellina di sette anni, Elle. A lei sparò in testa, mentre Dylan cercò di lottare, ma invanamente. Venne scaraventato giù dalle scale, si rubbe la testa, ma gli sparò comunque."
Intorno a me c'è solo il silenzio, ma a me non importa niente, perchè i miei occhi sono solo su Ashton, che è fermo davanti a me.
Ho quasi paura che potrebbe prendermi per pazza, ma poi si inumidisce le labbra, ed inizia a parlare.
"Acido, fidanzato geloso." Dice, semplicemente "Mia sorella voleva lasciarlo ma lui era malato, aveva solo diciotto anni."
Annuisco, attenta: non penso di aver mai provato a capire il dolore di un'altra persona, e non ho quindi mai pensato a quanto potesse essere simile al mio.
Allungo la mano, facendo un piccolo sorriso gentile.
"Il mio nome è Daisy Rosewood-Sprayberry."
Ashton sposta il suo sguardo dalla mia mano al mio viso, e sorride anche lui quando ricambia la mia stretta.
"Ashton Nolan, è un piacere conoscerti, Daisy."
These four lonely walls have changed the way I feel
The way I feel, I'm standing still
And nothing else matters now, you're not here
So where are you? This empty room is missing youWhere else can I go? Where else can I go?
Chasing you, chasing you
Memories turn to dust, please don't bury us
I got you, I got youRunnin', runnin', runnin', runnin'
Runnin', runnin', runnin'
Ain't runnin' from myself no more
Together we'll win it all
I ain't runnin', runnin', runnin', runnin'
Runnin', runnin', runnin'
Ain't runnin' from myself no more
We'll face it all
If I lose myself, I lose it allI fell from the fear that chased me standing still
I'm running still, I'm running still
And every voice that cries inside my head, forever drives
Forever drives, into lightsAngolo
Anche questa storia è finita, mi è piaciuto davvero scriverla perché penso che questo sia uno dei temi che più accomuna le persone: la perdita di qualcuno che si ama.
Detto ciò, sono felice che Daisy abbia avuto un finale felice, nonostante tutto, spero che questo accada a tutte le persone che stanno vivendo questa situazione :)
Ora scappo,
Alla prossimaGrazie per aver letto questa storia
Giulia
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Me minus you {ds}
Short Story"Sono passati trecentosessanta quattro giorni, eppure nessuno sembra ricordare che, quel giorno, un pezzo della mia vita è morta insieme a loro, insieme a lui. Vale così poco l'esistenza di una persona?"