"Ehi!" il biondo agitò una mano avanti al viso di Abygail, richiamando la sua attenzione.
"Si? Scusami, stavo pensando" si giustificò frettolosamente la ragazza cercando di non sembrare troppo sbadata.
"A che cosa? Ti va di, si insomma, di prendere un caffè? Non sono di qui e, ecco io, non so ambientarmi, em..si" il ragazzo farfugliò in modo impacciato piccole frasi, diventando paonazzo in viso.
"Sì, c'è un piccolo bar dietro l'angolo, vieni" con coraggio che nemmeno sapeva di avere, Abygail prese la mano di Jordan e corse per la piazza, raggiungendo il piccolo locale citato precedentemente.****
"Quindi ti sei trasferita qui a seguito di un litigio con il tuo migliore amico, avvenuto dopo gli esami delle superiori?" chiese sintetizzando il lungo, ma frammentario, racconto della bionda.
"Proprio così, e quello della foto è lui.." sussurrò le ultime parole, sperando di non essere sentita dalla nuova compagnia.
"Abygail, chiamalo" le prese la mano delicatamente e le suggerì la 'pazzia', così definita dalle grida sommesse che sentì quando quelle parole lasciarono le labbra di lei.
"No no no! Non ho intenzione di farlo! Mi sono ripromessa di non rientrare mai più nella sua vita e così farò!" si apprestò a precisare con ostinazione.
Dal canto suo, il ragazzo, sapeva che sarebbe stata la scelta giusta. Da ciò che aveva appreso dedusse che entrambi erano ancora molto legati tra loro, nonostante gli anni e la distanza.
"E se avesse cambiato numero di telefono?" continuò cercando di tardare più possibile la chiamata.
"Provaci e scoprilo. Puoi anche non parlargli, sentire solamente la sua voce. Ma lo devi, a te stessa." rispose con fermezza incatenando il suo sguardo a quello della ragazza.
Dopo minuti di esitazione si decise e premette il sul contatto - ancora nei preferiti.
"Biip...biip...biip" lasciò la chiamata in viva voce, cosicché Jordan potesse essere d'aiuto in caso di necessità.Una dolce melodia risuonò dal cappotto del ragazzo, facendo arricciare le orecchie di Abygail, che allungò il collo per spiare il mittente della chiamata che ricevette il moro di fronte.
"Girasole 🌻" così era contrassegnata, e la foto del contatto raffigurava una bambina con le treccine e un gelato in mano, mentre strizzava gli occhi.Alla vista dello schermo il sangue si gelò.
Girasole.
Treccine.
Il gelato al puffo.
La sorpresa nel vedere la foto.
Lui era Jordan. Il suo Jordan.The end.
STAI LEGGENDO
Take a breath and start again | OS
Short StoryRaccolta di storie brevi ispirate e basate sulla quotidianità: amici in vacanza, amori ritrovati, festività in famiglia, sessione di esami... Se stai cercando qualcosa di straordinario qui non troverai nulla ma se invece vuoi rifugiarti in una gior...