Adbuction

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1 Gennaio 2014 - 03.01

“Credo sia stata una serata bellissima! Non credi papà?” Esclamai contenta all’uomo che avevo accanto.

I miei stavolta avevano organizzato qualcosa di più eccitante del solito cenone di Capodanno.

Eravamo stati in un ristorante davvero elegante dove c’era anche la pista di pattinaggio.. strano non ne avevo mai vista una da anni. Ciò infatti si vedeva dal fatto che appena toccavo terra con i pattini non riuscivo a stare in equilibrio e mi aggrappavo alla superficie della pista. Guardavo con rassegnazione mio cugino che riusciva benissimo a fare una piroetta dopo l’altra e… insomma rimanevo nel mio angolo. Ma non mi sentivo triste. Potevo benissimo parlare con Jennifer, altra mia cugina maggiore, almeno lei poteva consigliarmi su come fare colpo su un ragazzo.

“Eh già!” Accennò un sorriso per poi prendermi per mano.

“Hey, ho 18 anni.. non ho più bisogno della manina dei genitori!” Estrassi subito la mano ma poi mi accorsi che quello che avevo appena detto non aveva alcun senso. Così mi fermai e abbracciai mamma e papà che ricambiarono.

“Grazie di essere stati dei genitori così premurosi nei confronti di questa diciassettenne testarda che vi fa sempre perdere le staffe”

Mia madre accennò una risatina.

Sciogliemmo quell’abbraccio.

“Dai.. andiamo a casa che è molto tardi” Disse mia madre guardando l’orologio da polso che segnava le 3.05

Camminammo verso casa. Non era molto lontana da quel ristorante così avevamo deciso di smaltire un po’ della cena camminando per qualche metro.

Improvvisamente sentii la stretta forte di mio padre che si fermò di colpo. Lo guardai interrogativa e dopodiché sentii un forte rumore minaccioso che somigliava più a un vetro rotto.

“Hey voi, che state facendo!?” Gridò mio padre nascondendo me e mamma dietro di lui.

Un gruppo di tre ragazzi sulla ventina o più stavano frugando in una delle banche più popolari della città. Poggiando borsoni piene di soldi sulla loro auto.

“Niall sbrigati, cazzo!” Un ragazzo dalla ciuffo castano chiaro si lamentò con un biondo che continuava a trasportare borsoni.

Uno dai capelli castano chiaro ci concesse uno sguardo disattento per poi ritornare al suo sporco lavoro e farfugliare qualcosa all’orecchio al biondo e all’altro.

“Papà che sta succedendo?” Dissi io preoccupata. Mi ero accorta che stavo tremando e la mie mani sudavano freddo. Quella era una rapina e.. poteva essere molto pericolosa.

“Che cazzo vuoi?” Disse quello dal ciuffo riferito a mio padre.

“Cosa state facendo?”

“Certo che sei proprio uno stupido.. non si vede? Stiamo rubando a una banca” Disse sempre lui guardandosi le unghia come se fosse disinteressato. Rubare una banca? Sembrava la cosa più normale del mondo per lui e i suoi compagni.

“Posate immediatamente quei soldi dov’erano o giuro che chiamo la polizia” Mio padre prese dalla tasta del cappotto il cellulare e con lo sguardo serio incominciò piano a digitare il numero con la speranza che quei tre delinquenti facessero come aveva detto.

“Liam abbiamo finito” Il biondo sussurrò all’orecchio dell’altro che ci stava parlando e poi questo fece un respiro di soddisfazione. Un ghigno comparve sul suo viso. Un ghigno minaccioso.. molto minaccioso.

“Harnold per favore andiamo a casa..” Disse con la voce tremante mia madre che mi teneva stretta. Stava quasi per piangere e.. lo stesso stavo per fare io.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 22, 2014 ⏰

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