Bastò un solo sguardo

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Uno scambio di sguardi, ecco tutto ciò che era bastato per far sfociare nuovamente l'amore tra loro. Si erano ripromessi che era finita, per sempre. Che non vi era alcun sentimento a legarli l'uno all'altra, eppure un solo scambio di sguardi fu sufficiente. 

Avevano deciso di comune accordo di rivedersi un'ultima volta, solo per dirsi addio e chiudere quel capitolo, che aveva portato loro gioia, risate, felicità ma anche rabbia, tristezza e risentimenti. 

Il luogo prescelto per l'incontro era casa di lei, volevano parlarsi in modo tranquillo senza avere persone intorno, ed il caso volle che casa di lei per una strana volta era libera dalla presenza di tutti gli altri abitanti. Quando arrivò l'ora dell'incontro lei si mise a torturare le pellicine delle unghie, nervosa,  in attesa di rivederlo, era talmente presa a tenere la mente e le mani occupate che sobbalzò sul divano quando il campanello suonò. 

Si rifiutò di guardarlo direttamente negli occhi quando egli entrò e con una scusa banale evitò lo strano momento in cui non avrebbero saputo come salutarsi. Iniziarono a parlare tranquillamente come se nulla fosse, come se una macchina del tempo li avesse ricatapultati indietro a quei tempi felici. Lui propose di vedere un film tanto per passare il tempo e lei accettò, si sederono sul divano e lei poté avvertire per tutto il tempo lo sguardo di lui su di lei.

Il problema è che lui ci provava a rimanere concentrato sullo schermo, ma proprio non ci riusciva tanta era la bellezza di lei. Infastidito dal fatto che lei fosse totalmente concentrata sul film (o così lui pensava, erroneamente) decise di porvi rimedio per portare lo sguardo di lei su di lui. Usò un metodo forse infantile, ma decisamente efficace. Le fece il solletico l'unica cosa che la faceva agitare e scalciare come una matta e che la portava sempre al punto di cadere in terra, cosa che accadde anche quella volta. 

Fermato l'attacco di risa lei decise di rimanere sul pavimento e quando lui le chiese se avesse intenzione di passare tutto il giorno sul pavimento, lei rispose che almeno in quella maniera sarebbe stata salva da eventuali attacchi. Lui la prese come una sfida e tempestivamente si abbassò per farle nuovamente il solletico, lei a malapena riusciva a respirare scalciava e si agitava perdendo coscienza su ciò che accadeva intorno a lei. 

Solo quando tutto cessò si rese conto di come erano posizionati, lei distesa completamente sul pavimento, lui sopra di lei che le teneva fermi i polsi, le gambe intrecciate e gli occhi incatenati fra di loro, non vi era via di fuga lo sapeva fin troppo bene. 

Stettero per un secondo, anche se lo percepirono come un eternità di tempo, a guardarsi poi lui si sporse e le sue labbra erano a contatto con quelle di lei che rispondette immediatamente.

La certezza che invece di una promessa d'addio, quella era la promessa di un nuovo inizio.





N.A. Salve e benvenuti, questo è il primo di quelli spero saranno tanti brevi racconti indipendenti, sono quei racconti che nascono all'improvviso con un inspirazione fulminante. In questo nello specifico ho deciso di non mettere nomi in modo di permettervi di immedesimarvi, spero vi sia piaciuto. 

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