Extra #2

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«Vestito lungo o corto?» 

  «Che poi cosa intendi per "lungo" tu non lo sa nessuno.» 

«Uhh, sei solo invidiosa!» 

Mi guardò con tono di disapprovazione per qualche secondo, poi si decise a parlare.

«Quindi? Corto o mezza gamba?» 

  «Per una festa di Cindy Krewmar* va bene anche corto, lo so che ti ho resa felice.» 

Jane si catapultò in bagno con il vestito e un sorriso a trentadue denti.

Ne uscì pochi minuti dopo con un abito verde smeraldo che metteva in evidenza il suo punto vita e i suoi bellissimi occhi color nocciola, e una treccia morbida che le ricadeva sulla spalla.

«Tu come ti vestirai? Jeans e maglietta?» 

Soffocò una risata, mentre giocava con il ciuffo di capelli che non era riuscita a raccogliere con la treccia.

  «Perchè no?»

«Perchè sì?»

  «Perche è comodo e non ci impiegherei tre ore per sceglierli.» 

«Te lo vieto!» 

  «Tu cosa?!» 

«Non andrai a una festa vestita da sguattera, e per di più a una festa di Cindy Krewmar!» 

  «Io non mi vesto da sguattera!» 

«Riparliamone davanti al mio guardaroba!» 

  «Allora dammelo tu un vestito che sia degno di — e lo dissi facendo una specie di muso lungo — Cindy Krewmar!»

Prese qualcosa dal suo enorme borsone, me lo mise fra le mani e mi rinchiuse dentro il bagno in attesa che io provassi il vestito.

Era un vestito bianco, che faceva molto contrasto con la mia carnagione. Scollo a cuore e finiva appena sopra il ginocchio; nella scollatura c'erano delle piccole pieghe così da non rendere il vestito troppo semplice.

Decisi di stupire Jane raccogliendomi i capelli in uno chignon, ma lasciando due ciocche davanti che ricadevano sul viso.

Uscii dal bagno e quando Jane distolse la sguardo dal cellulare sembrava avesse visto una dea.

«Mi sta un po' stretto sui fianchi...»

Feci per tirare il vestito ma Jane mi bloccò prima che le mie mani potessero sentire la morbidezza del tessuto.

«Non toccare nulla, stai benissimo così!»

«Eddai, non sto poi così bene.»

«Non dirlo neanche per scherzo, questo vestito sembra fatto su misura per te!»

Era vero, mi calzava a pennello. Quella scusa dei fianchi era perché non ho mai indossato una cosa così sensuale, e non sono abituata all'idea.

«Bene, adesso scegliamo le scarpe!»

La scelta delle scarpe è il momento preferito di Jane. Io penso che lei abbia talmente tante paia di scarpe, che con solo la metà potrebbe aprirci un negozio!

«Allora...»

Mise una mano dentro all'enorme borsone nero, e tirò fuori due paia di scarpe, entrambe magnifiche.

Aveva scelto un paio bianche, con il tacco a spillo, che erano per me.
E un altro paio nere laccate, sempre col tacco a spillo, che erano per lei.

Dopo aver indossato le scarpe, ci dirigemmo verso la "zona trucco" dove ci truccammo a vicenda di tutto punto.

Come tocco finale, decidemmo di indossare qualche gioiello:
io scelsi degli orecchini ad anello grandi, che secondo me stavano benissimo con lo chignon. E un bracciale d'oro che mi aveva regalato mia nonna prima di venire a mancare.

Jane, invece, scelse un paio di orecchini a fiore, tutti con i diamanti, è una collana d'argento semplice con un ciondolo.

Erano le dieci meno venti, e salimmo in macchina per raggiungere la casa di Cindy.

Già quando entrammo nel viale si sentiva la musica ad alto volume e le grida dei ragazzi.

Parcheggiammo la macchina lì vicino, e ci avvicinammo alla casa.

«Siamo sicure di volerci andare? Quel posto fa paura e puzza...»

«Certo che ci andiamo!» Jane mi strattonò, e io la seguii svogliatamente.

Più ci avvicinavamo, più la musica e la puzza di alcolici si faceva forte.

Andammo a bussare alla porta ma non ci aprì Cindy, per nostra sorpresa.

*Cindy Krewmar è presente anche in Arabic

Socks [Gossip Series #3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora