*TERZA PROVA*

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Sono riuscito a fuggire.
Credo che se qualcuno mi avesse detto una cosa simile, la avrei subito reputata fesseria.
E invece sono finalmente libero.
Dopo anni di persecuzioni,finalmente posso vivere nuovamente la mia vita.
Tutto iniziò nel lontano 1935.
In quell'anno Hitler promulgò le leggi di Norimberga, definendo gli ebrei razza inferiore.
Abitavo con i miei genitori a Berlino.
Dio solo sa quanto amavo quella città, fino al fatidico giorno.
Ero rientrato in casa dopo una giornata lavorativa ai campi e d'improvviso sono stato catturato dai nazisti, per il volere del loro capo.
Eravamo un grande gruppo, noi ebrei, ci aggiravamo intorno alla novantina di persone.
Fecero entrare tutti nell'area nazista, costringendoci a faticare.
Un giorno però ho ascoltato,non volendo, qualcosa che, evidentemente, non doveva accadere.
Ho ascoltato del piano di due soldati, di far passare,attraverso dei getti di gas tossico, ad uno ad uno tutti noi.
Panico.
Nei miei pensieri c'era solo panico.
Come avrei potuto fare?
Potevo davvero avere una fine tanto bruta? Alla sola età di 22 anni?
Forse è questo che aspettava a noi ebrei.
Forse non meritavamo di essere trai bianchi...ma la domanda che mi ponevo era: " Perché?Perché non possiamo avete i nostri diritti? Siamo ugualmente persone, indifferentemente dalla carnagione e dalla nazionalità.
Il mattino dopo ci avevano svegliato in largo anticipo, rispetto ai giorni precedenti, e sapevo molto bene il motivo: il getto di gas.
Uno ad uno entravano molti miei simili, dai bambini di tenera età, alle persone più anziane.
Ma nessuno meritava nulla di tutto ciò.
Era il mio turno, sono entrato,attappando con cura il naso e la bocca, per non permettere a tale gas di entrare nei miei polmoni.
Poi qualcosa saltò ai miei occhi.
Era un passaggio, scavato nel terreno.
Beh, era probabile che in una costruzione in legna ci fosse una tale scorciatoia.
Entrai, senza farmi vedere e accurandomi di fare il minimo rumore.
Ero riuscito a scappare ai nazisti, subito,preso dalla gioia, iniziai a correre, lontano.
E ora mi trovo qui, nella mia attuale abitazione, con la mia cara famiglia.
Ho una vita, tutti ne abbiamo il diritto.
Siamo tutti uguali, indifferentemente dal colorito.
Tutti siamo umani, sbagliamo.
Sono grato a quel passaggio scavato nel terreno, senza sarei potuto morire.

JustSUDDEN

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 17, 2017 ⏰

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