"Il treno regionale 2262, delle ore 7.57, proveniente da Venezia Santa Lucia e diretto a Bologna Centrale è in arrivo al binario 3"
La voce dell'altoparlante mi ricorda, una volta ancora, che sono in ritardo. Faccio un'ultima corsa giù e su per le scale del sottopassaggio e sono al binario, giusto un secondo prima dell'arrivo del treno. Arriva e apro le porte, mi cerco un posticino comodo, solo per me, lontano dai gruppi di studenti e dopo un po', finalmente mi siedo.
Il treno è fermo per una coincidenza e così intanto tiro fuori telefono e cuffiette; prima che il treno parta ho già tolto tutti i nodi dalle cuffie e penso che sarebbe proprio bello se anche nella vita fosse così semplice scioglierli. Finalmente il treno parte e posso decidere che canzone ascoltare. Anzi, dopo una nottata come quella che ho appena passato non ho ne voglia, ne forza di scegliere anche solo una canzone.
Riproduzione casuale. Sarà il caso a scegliere per me, proprio come succede spesso nella vita.
Parte "Ora e allora" del mitico Liga... certo che questa giornata non gira proprio. La canzone finisce e siamo già alla stazione sucessiva, dove salgono altri ragazzi, quasi tutti studenti, quasi tutti come me. Il treno riparte e così la musica, è il turno di "Take me home" e per l'ennesima volta, da quando ha suonato la sveglia stamattina, mi rendo conto che oggi non è giornata.
Guardo fuori dal finestrino, tutto scorre così veloce. La giornata è bella anche se c'è ancora un po' di nebbia e fa freddo per essere solo la fine di settembre. Si vede solo verde, verde e ancora verde; ogni tanto qualche casa e autostrada. Dal treno sembra di stare fuori dal mondo, in un posto speciale, dove niente ti può succedere, o dove ti può succedere di tutto.
Dopo un altro paio di canzoni sono -purtroppo o per fortuna- arrivata a Rovigo. Cinque secondi per spegnere la musica, staccare le cuffiette e buttare tutto nella borsa. Metto la giacca. Apro la porta. Scendo. Esattamente come un anno fa, quando tutto era uguale, ma tutto diverso.
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The story of my life
General FictionMi chiamo Sara e questa è la mia storia, o meglio, la storia di quello che è stato (e che forse rimpiango un po' troppo) e di quello che succede adesso.