Capitolo 0.5 |REVISIONATO|

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Arianna's POV 

Finiti compiti noiosissimi scesi per fare uno spuntino e trovai Jessica sul divano con un ragazzo addosso, ci misi due nano secondi per capire chi era, Federico, sbiancai di colpo e andai in cucina prima che si accorgessero di me, presi uno yogurt al frutto della passione, il mio preferito, e preso il cucchiaio mi andai a sedere in salotto dove c'erano anche loro che non si accorsero di me fin quando non li feci sobbalzare accendendo la TV 

"Ma che cazzo fai?!" mi chiese Jessica, che non calcolai minimamente alzando la TV e continuando a mangiare il mio yogurt 

"Oh ma vuoi andartene!?" mi urlò contro

"Sh , non sento !" dissi e la vidi fare una faccia allibita, con gli occhi sgranati e la bocca aperta

"Ah e Federico, domani torno a casa a piedi, non voglio che tutti i pomeriggi  la mia sorella acquisita mi urli addosso e Jessica, non avere paura, non te lo rubo, non ci tengo" dissi e continuai a guardare la TV tranquillamente, non dovevo mostrarmi debole con lui, se no avrebbe capito che mi piaceva e neanche con Jessica, se no non sarei sopravvissuta, quindi, preferivo fare così, poi se l'erano cercata, ma andare in camera, ma se al mio porto ci fossero stati i nostri genitori, ma un po' di dignità?

"Hai intenzione di abbassare?" mi chiese Jessica e io scossi il capo dicendo di no 

"Ma che, da quando in qua sei così?" mi chiese nuovamente Jessica non lasciandomi in pace

"Così come?" chiesi non dandole molto ascolto 

"Così sicura di te, non lo sei mai stata, sei sempre stata la povera sfigata, sola e muta che se ne stava in un angolino della scuola" mi disse Jessica con tono strafottente

"In realtà tu mi vedi così da sempre mentre io sono sempre stata con Alessandro e quando c'era Clhoe, non sono mai stata sola, ho sempre avuto degli amici" le rispondo tornando alla TV dove c'era una pubblicità di un nuovo iphone che era diventata improvvisamente interessante 

"Arianna tu dove sei andata alle elementari?" mi chiese di punto in bianco Federico rompendo quel silenzio in cui finalmente era rimasta Jessica

"Nella tua stesa scuola, come all' asilo, solo che non te ne sei mai accorto" gli risposi alzandomi per buttare lo yogurt ormai finito 

"Ah, davvero?" mi chiese e io che ero già sulle scale che conducevano al piano di sopra, gli urlai di sì, ero incazzata con me stessa per aver anche solo pensato che potessi interessare a un ragazzo come lui, però ci avevo speravo davvero di riuscire a stare con lui, ma ora avevo perso anche l' ultima più piccola speranza che un giorno lontano io potessi stare con lui, decisi che non mi sarei più messa in mezzo tra lui e Jessica, li avrei lasciati stare   

Decisi di chiamare Clhoe, che mi rispose al secondo squillo, per fortuna, dovevo parlare con qualcuno e Alessandro non era per ste cose

"Pronto, Ari sono già a casa se Fede ti sta rompendo diglielo" mi precede lei mentre sento che chiude la porta di casa

"Hey, ti ho chiamato per dirti che ho deciso che lascerò perdere tuo fratello" dissi semplicemente e la risposta sconcertata della mia migliore amica non tardò ad arrivare 

"PERCHÉ'?!" mi chiese quasi urlando

"Perché tre secondi fa era con la sua ragazza che si limonavano  sul nostro divano di casa, come giusto che sia dato che stanno insieme, io sono solo il terzo incomodo e non mi sembra giusto mettermi in mezzo" dissi sospirando sconfitta dall'idea che non avrei mai avuto la mia storia a lieto fine

"Ma sei scema? Non si possono definire fidanzati! Si tradiscono l'un l' altro!" mi disse Clhoe, non che avesse torto, ma se andava bene a loro

"Lo so, ma sono cavoli loro, io non ho intenzione di intromettermi, se fai qualcosa non esagerare, ok?" le chiesi sapendo che aveva già qualcosa in mente dato il suo silenzio persistente

"Sì, va bene, per ora non mi metto in mezzo circa, ma ora lo chiamo e gli dico di venire a casa, ciao!" mi disse chiudendo la chiamata senza lasciarmi il tempo di dire nulla, sapevo che non ne sarebbe stata fuori, ma era fatta così e io l' adoravo per questo 

Decisi di andare a farmi un giro dato che di stare in casa con quei due non ne avevo voglia, mi misi una felpa grigia con il cappuccio , un paio di leggins neri e il mio paio di Vans grige poi presi il mio telefono, ci attaccai glia auricolari facendo partire la playlist di Spotify e scesi le scale e presi le chiavi di casa uscendo 

Camminavo per le strade di Milano senza meta già da un po', mi guardai intorno e vidi turisti, milanesi, stranieri, fin quando una coppia catturò la mia attenzione, una ragazza giovane, avrà avuto al massimo diciannove anni, alta, snella, mora, lui non aveva più di ventidue anni, ed era anche lui alto, ma con gli occhi azzurri e i capelli neri, lei rideva e scherzava, si rincorrevano ridacchiando e scambiandosi sguardi pieni d' amore, poi lei si allontana ridendo e lui la prende per un polso abbracciandola e baciandola dolcemente, sorrido tristemente, almeno c' è gente che è felice a sto mondo e che può stare con la persona che ama 

Torno a casa e vedo la macchina di papà e di Erica già davanti al vialetto, entro e li trovo intenti ad apparecchiare il tavolo

"Ciao papà, Eri..." mi fermai ricordandomi che mi aveva chiesto di chiamarla 'mamma'

"Come?" mi chiese Erica gentilmente

"Ciao papà, mamma" suonava più che altro come una domanda, ma lei mi fece un sorrisone, tutta felice che l' avessi chiamata così, era una donna molto dolce e premurosa, mi continuavo a chiedere da chi avesse preso Jessica e o perchè era diventata così acida

"Bene, ora va a lavarti le mani che è ora di cena!" mi disse e io andai in camera mia a cambiarmi, mi tolsi le scarpe e mi misi vestiti comodi, legai i capelli in una crocchia scompigliata e poi scesi dopo essermi lavata le mani 

"Come è andato il primo giorno di scuola?" chiese Erica cominciando a servire la pasta al sugo che aveva cucinato

"Bene, come al solito nulla di nuovo ora mai sono quattro anni che c' è la stessa routine, e poi ci hanno già dato compiti" sbuffai io, odiavo i compiti da fare a casa 

"Tu invece Jessica?" le rivolsero la domanda

"Ehm, molto noiose le lezioni, non mi sono mancate per nulla, preferivo poter uscire quando volevo e tornare alla stessa ora ogni sera" disse mangiando la pasta  

"Di sicuro la scuola non è il vostro luogo preferito, avete una cosa in comune dopo tutto!" scherzò papà, ma nessuna di noi rise

"Già papà " risposi, che bello avevamo un cosa in comune ! 

La cena continuò pacificamente e poi ci mettemmo sui due divani in salotto, in uno c' ero io che messaggiavo con Clhoe, per decidere dove ci saremmo incontrate domani mattina, poi c'era Jessica che si scattava selfie a caso da postare su instagram, mentre Erica e papà guardavano quello che passava per TV, poi io decisi di dileguarmi e andare a dormire, se no domani altro che un caffè, almeno tre per svegliarmi

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By:

Marty

Il fratello della mia migliore amica||IN REVISIONE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora