L'incubo

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Sans seguì l'umano fuori Snowdin,dove la nebbia si faceva fitta.
Avevo giurato alla voce oltre la porta che mi sarei preso cura di lui, e tenerlo d'occhio gli sembrava il modo migliore per evitare che combinasse guai.
Ma si era ripromesso una cosa: mai avrebbe intralciato il cammino dell'umano, mai avrebbe ostacolato qualsiasi sua scelta fino alla fine.
E si pentì amaramente di essersi fatto questa promessa.
Non appena fuori dalla città, il piccolo umano si fermò di fronte a Papyrus, il quale ai vedeva anche attraverso la nebbia che era visibilmente impaurito.
-avanti piccolo, so che non sei così. In tutti c'è del buono! Forse hai solo bisogno...di un amico?- e allargò le braccia verso di lui, sorridendo sinceramente. Non voleva combattere.
Il piccolo si avvicinò lentamente a lui, sorridendo anch' egli.
Sans era dietro un cespuglio, vigile, che assisteva alla scena.
E in quel momento accadde.
Il sorriso innocente del bambino si trasformò improvvisamente in un ghigno malvagio, e con una velocità e una potenza assai improbabile per un corpicino così piccolo e mingherlino, colpì Papyrus in pieno petto. Il rumore delle ossa che si frantumavano riecheggiò ovunque per attimi che parvero interminabili.
Il corpo di Papyrus si sgretolò, lasciando in terra solo la testa ai piedi dell'assasino.
-bhe... questo era inaspettato...M-ma...Continuerò a credere in te!
Sempre...! Lo... lo prometto-.
E mentre lo disse, il teschio sorrideva. Chissà perché. Forse il povero Papyrus voleva credere fino all'ultimo nella bontà del suo uccisore.
ILLUSO.
L'umano diede un calcio al cranio, e immediatamente anch'esso sparì, in un mucchio di polvere e neve. Come se niente fosse accaduto, il piccolo tornò impassibile, oltrepasso la sgualcita sciarpa rossa della sua vittima e si allontanò, scomparendo tra la nebbia.

L'incubo di uno scheletroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora