SORPRESA

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Sorridevo mentre entravo nel garage. Parcheggiai e scesi dal motorino.

«Jaden?»chiamó Lino quando aprì la porta «ciao papà»

La voce di Lino proveniva dalla cucina.

«Com'è andata?» chiese mentre apparecchiava la tavola «bene» risposi, mi lavai le mani e mi sedetti a tavola.

per qualche minuto mangiammo in silenzio.

«allora come ti trovi qua?» chiese mentre tagliava la pizza

«bhe...bene direi ma è ancora un po presto per dirlo..»risposi

hai ragione, ritorneremo su questo argomento fra qualche mese, dove sei stato?»chiese mengiando un pezzo di pizza

«Al parco,in giro...approposito non ti ho ancora ringraziato abbastanza per il motorino» dissi «prego».

«prima mi hai detto che conoscerò la ''zia''...quando?» chiesi curioso

«ah si...quasi dimenticavo, prima ha chiamato, ha detto che verrà

domani...non vede l'ora di conoscerti» sorrideva.

«anch'io non vedo l'ora di conoscerla...ha figli?» chiesi sperando di si «si ha due femmine e un maschio» «ah ok...».

Finito di mangiare misi il piatto sul lavandino, lavai le mani e salii in camera, mi distesi sul letto.

All'improvviso una fitta di dolore mi attraversò la mano, neanche se avessi preso a pugni il muro, poi la mia mano diventò nera, il dolore era così sconvolgente che mi fece perdere i sensi.

Non riuscivo a tenere gli occhi aperti, il mio ultimo movimento fu quello coprirmi il volto con la mano, chiusi gli occhi e mi lasciai andare, rimasi cosi per un'ora intera, o almeno credo.

qualcuno bussò piano alla porta ed enrò.

« Jaden tutto a posto? » chiese Lino sospettoso, aprii gli occhi all'improvviso « si certo » risposi mantenendo la calma

«sei sicuro?» chiese sospettoso

«certo» feci un mezzo  sorriso

«ok...» chiuse la porta e una luce abbagliante invase il muro della mia stanza, sobbalzai in piedi impaurito e mi avvicinai.

Portai in avanti la mano per toccare quella strana luce e vidi che la mano poteva attraversare il muro, all'improvviso la luce mi trascinò dentro.

Mi ritrovai in una stanza era piena di segni, le pareti erano giallastre, antichissime, forse vecchie di cento anni, ad un certo punto un uomo alto vestito troppo bene e con capelli biondi scompigliati, entrò nella stanza.

«Ben arrivato!» disse l'uomo.

Lo guardai spaventato e indietreggiai.

«Come non hai capito chi sono?» chiese lui divertito. Rimase zitto in attesa che dicessi qualcosa.Non parlai.

«non sei Jaden White?» mi spaventai ancora di più, come sapeva  il mio nome? «Si» sussurrai.

«Ti stavamo aspettando»

«chi?» chiesi, anche se la risposta la conoscevo.

«Te..ahh scusa, non mi sono ancora presentato, io sono Alec » disse guardando la mia mano e io feci lo stesso.

«Ti fa ancora male?» chiese

«un pò» sussurrai, stavo parlando con un perfetto sconosciuto

« stai tranquillo, per domani sarà passato » disse Alec

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 29, 2015 ⏰

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