1. school sucks

101 8 0
                                    

Youngjae si svegliò alle 4 del mattino sotto la quercia, con le labbra secche e un forte mal di testa.
Leccandosi le labbra per bagnarle sentì un sapore salato.

Lacrime, pensò

Si alzò notando che fosse ancora buio, e andò agli alloggi.
Entrò silenziosamente, andando in bagno per sciacquarsi la faccia, e passando davanti la camera di Bambam notò che la porta era aperta.
Ora, Youngjae non è uno che si fa i cazzi degli altri, però se era il suo amico a farsi il cazzo dello sbruffone altissimo, allora lui doveva controllare.
Si affacciò leggermente e vide una cosa che lo lasciò sorpreso, ma in senso buono.
Yugyeom che abbracciava da dietro Bambam mentre dormivano tranquilli, sudati e coperti per metà da un lenzuolo.

Youngjae sorrise istintivamente, ma non si fidava ancora di quel ragazzo.

Poteva solo sperare che non lo facesse per prendere in giro il suo piccolo Bammie, perché si vedeva da un miglio che il suo migliore amico era impazzito per il lampione-man.
Passò avanti e andò nel piccolo bagno, chiuse la porta e si appoggiò sul lavandino, guardandosi nello specchio.

«Madonna santa, ma che faccia ho?»

Youngjae osservava abbastanza disgustato le sue occhiaie e i capelli stravolti, decise di cessare subito quella visione distorta di Choi Youngjae, uscendo dal bagno e rifugiandosi nelle coperte del suo letto.
-
Si alzò qualche ora dopo alle nove, trovando Bambam sul divano a guardare un film con Yugyeom.

«Mi farete venire il diabete»

disse interrompendo il religioso silenzio e facendo sussultare il più basso, che Yugyeom per tutta risposta strinse ancora di più. Il maggiore fece una smorfia disgustata.

«Jaejae non rompere di prima mattina» si lamentò il coinquilino.
«Non sono io quello abbracciato ad un idiota presuntuoso»
«Disse "Choi Sunshine Youngjae", il ragazzo più noto del triennio» sbottò a un certo punto il minore dei tre.
«io almeno non sono stato in tutti i letti della scuola.»

Il ragazzo alto sembrò rimanerci molto male, ma rispose comunque in modo tranquillo:

«Si può sapere che ti ho fatto?»
«Vuoi solo usare Bambam..»
«No, tutto ma non quello! Tu sei troppo superficiale per capire..»

Bambam singhiozzò in modo impercettibile, ma Yugyeom lo sentì lo stesso e si concentrò immediatamente su di lui, tempestandolo di scuse.

«Shh, non è successo niente Bammie, andiamo in camera mia vieni, tranquillo, va bene?»

Bambam annuì, tremando, e il suo ragazzo lo abbracciò dandogli la mano e andandosene con lui, facendo rimanere senza parole Youngjae.
Erano soliti quei litigi, e Bambam ne aveva abbastanza, Youngjae si stava comportando da stupido.

Sono un ritardato. disse a sé stesso.
-
Jaebum invece, quella mattina si era alzato quasi di buonumore, era domenica, voleva essere felice.
Soprattutto, voleva farsi perdonare da Jennie, così prese le chiavi della macchina e si diresse verso il liceo statale poco distante da lì.
Nonostante entrambi frequentassero la stessa scuola, solo Jennie si era voluta sistemare negli alloggi all'interno dell'Istituto, e i genitori di Jaebum non avevano avuto niente in contrario.

Non si preoccupavano per lei, ma per lui.

Jaebum pregò così tanto Jennie che alla fine si decise a convincere i genitori a lasciarlo vivere nell'appartamento che avevano di proprietà in centro, poco lontano dalla scuola.

Arrivò agli alloggi dopo essersi fermato a prendere un mazzo di fiori alla sorella, se doveva farsi perdonare doveva farlo con stile, come solo Im Jaebum sapeva fare.
Bussò tre volte alla porta e la figura che gli aprì non era decisamente sua sorella, ma una ragazza bionda fatta abbastanza bene, secondo Jaebum.

«E tu sei..?»
«Oh, ehm, sono il fratello di Jennie..»
«Ah, Jaebum. Io sono Lisa, adesso vado a chiamare tua sorella»

Niente male, davvero niente male.

«Ehi Jae..»
Jennie si era affacciata alla porta.
«Jennie io.. scusa.. mi dispiace davvero..»
si limitò a dire Jaebum, dandole i fiori.
La minore sorrise un po' e lo invitò dentro.
-
«Non lo avevi mai fatto»

disse la mora, sorridendo guardando i fiori. Erano seduti al tavolino bianco rotondo nella piccola cucina.
«Cosa?»
«Questo.. Farti perdonare.. È bello. Quasi non ci credo» rise leggermente, per poi sorridere ampiamente.
«Sono perdonato?» chiese speranzoso il maggiore.
«Sì. Decisamente.» annuì Jennie, guardando il fratello sorridendo.
-
«Jaebum!»

Una voce profonda lo chiamò quando stava per uscire fuori dall'istituto, facendolo girare infastidito. Perché dovevano trattenerlo in quel posto che odiava tanto?
Jaebum si ritrovò a due centimetri dalla faccia del professore di algebra, il signor Tuan.

«Oh, buongiorno. Stavo andando a casa quindi..»
«No, aspetta Jaebum! Devo dirti delle cose.»
«Uhm, va bene, dimmi Ray.»
«Ecco, dato che sei uno dei ragazzi che sono stati bocciati l'anno scorso, devo dirti che dovrai seguire delle ripetizioni nella materia in cui vai peggio, la tua è appunto matematica,  per almeno un mese. È un'idea del preside, non arrabbiarti con me!»
«Cosa? Ma che stronzata! Non voglio avere un tizio che mi spieghi le cose che già ascolto in classe!»
«Jaebum sapevo che avresti reagito così ma dai, non è mica così male come idea..»
«Raymond porca puttana. Almeno sarà Mark a darmi ripetizioni? Dopotutto lui già da' ripetizioni da due anni, e poi è mio amico, insomma sarebbe molto meglio, no?»
«Jaebum non ti incazzare con me, e ecco.. Mark in effetti è già occupato.. Ho provato a fartelo assegnare ma il preside ha deciso che non devono conoscersi tutor e alunno..»

Jaebum guardò incredulo quello che riteneva un secondo padre, adesso era solo quello
che gli aveva rovinato la domenica.

«E chi mi hanno assegnato?» mormorò Jaebum arrendendosi alla notizia.
«Un ragazzino del terzo anno, Choi Youngjae»

Jaebum aveva voglia di vomitare.
Choi Youngjae? Quel tizio era solo uno che la tirava troppo. Tutta quella gente e proprio lui dovevano assegnargli?

Fantastico! pensò sarcastico, disgustato all'idea di lui che prendeva ripetizioni dal pallone gonfiato.

«Vado a casa. Ciao Ray»
«Ciao Jaebum..» mormorò il signor Tuan quando Jaebum era ormai andato via.
-
«Mark ti prego!»
«Jaebum, non è colpa mia se non posso farti da tutor!»
«Ma Mark!»
«Aish, Jaebum-ah tra poco ti arriva un pugno sul naso.»

Jaebum si prese il naso fra le mani come per proteggerlo, con la faccia contrariata.
Erano a casa di Mark, il Signor Tuan non c'era, era ancora a scuola ad avvisare tutti gli studenti bocciati.

«PORCA PUTTANA»
«JAEBUM SEI SCEMO C'È MIA MADRE GIÙ IN CUCINA»
«Ma se l'altro giorno mi ha bestemmiato in faccia solo perché avevo detto a tua sorella quanto stesse bene con quella gonna. Gonna molto corta. Mooolto corta.»
«JAEBUM!»
«cosa?»
«È MIA SORELLA»
«ehm.. e allora? cioè non potrei farmela solo perché è una Tuan?»
«Io non potrò mai dire lo stesso di Jennie vero?»
«1. NO JENNIE NON SI TOCCA. 2. A te piace il figlio del preside.»
«1. Tu non ti fai problemi a fare commenti poco delicati sulla MIA di sorella. 2. Forse, ma non mi calcolerà mai.»
«Io già vi shippo però.»

Mark sorrise un po', illudendosi che Jackson Wang potesse mai calcolarlo.
Jaebum abbraccio Mark vedendolo pensieroso, il suo migliore amico rise per l'abbraccio improvviso.

«Ti voglio bene Bum»
«Ti voglio bene Mark»
——————————
eeehi,
sono sempre io, Maya.
capitolo un po' lungo, mi dispiace per le 1110 parole, forgive me! :)
-Maya 🔥

repeat, please - 2Jae 🖍 boy x boy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora