2 (ita)

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imagina

oggi io e jacob siamo partiti per l'Inghilterra per rilassarci un po'.
lui era sul letto col suo telefono ed io ero nel bagno a finire di prepararmi.
«t/n!??!» jacob mi chiama e io affaccio la testa
«si? sono pronta, sto uscendo» dico infilandomi una forcina nei capelli per poi uscire dal bagno
«oooh chi è questa ragazza» dice lui avvicinandosi con uno sguardo da stupratore.
«io conosco t/n» disse sussurrandomi queste parole all'orecchio cui mi causarono una scarica di brividi che partiva dai piedi e terminava alla punta dei miei capelli.
«j-jacob s-smett-» mi interruppe dandomi un bacio sul collo
«ah..j-jacob, starbucks chi-» non riuscì a continuare.
ritornó nella posizione normale
«chiude». deglutì
mi fece l'occhiolino, mi prese la mano e l'intrecciò con la mia mentre incominciammo ad uscire dalla stanza
«cioè, io dico, ma sono modi?»
«shh lo so che ti è piaciuto» disse facendo un mezzo sorriso e facendomi ancora un'occhiolino.
alzai gli occhi al cielo e ricambiai il mezzo sorriso.
stavamo andando da starbucks a prendere delle cose da bere e incontrare qualche amico.
nel frattempo arrivammo all'ascensore che fu vuoto. soffrivo un po' di claustrofobia ma non ci feci caso.
c'era uno specchio e ne approfittai per vedere se era tutto apposto nella mia faccia e nei miei capelli. Jacob era appoggiato al muro con le braccia incrociate a guardarmi.
«perché ti sei truccata?» disse ridendo
«non hai bisogno del trucco»
«ovvio, nessuno di noi ne ha bisogno soltanto che ci piace giocare» dissi girandomi sbattendo le palpebre ripetitivamente facendo la superficiale.
so che a lui piace quando faccio la superficiale, l'ho fatto di proposito;).
aprí gli occhi e mi guardò scioccato
«cosa?» disse facendo finta di non aver sentito
«sisi hai sentito bene caro» dissi accennando la mia testa.
mi prese i fianchi e mi sbatté contro il muro dell'ascensore.
«non ci provare più» disse avendo ancora quello sguardo da stupratore.
tutto d'un tratto si sentí un rumore come un fischio acuto che ci fece capire che l'ascensore si fermò.
«tu non puoi comandarmi» dissi sussurrando un po'
«ah no? sicura?»
accennai
«bene»disse
incominciò ad accarezzarmi i fianchi da sotto la maglietta che piano piano diventó solletico.
«JACOB HAHAHA BASTA HAHAHA» dissi cercando di fermarlo ma fallendo
«dimmi scusa e mi fermerò»
«MA- MAI HAHAHAHA AIU-»
il mio respiro si fece più pesante e incominciai a calarmi
continuo a farmi il solletico ma su tutto il corpo, anche dietro le orecchie, nel collo e sotto le ascelle.
«JACO- AIUTO- AHAHAHAH»
«ti arrendi?» disse ridendo
eravamo a terra, lui era sopra di me che continuava a farmi il solletico con le mani sotto la maglia ma per un secondo si fermò
«no» dissi facendogli l'occhiolino
diventó serio così lo diventai anche io.
guardava i miei occhi fissi senza muovere palpebra, così feci io.
si avvicinò di più alla mia faccia, ormai eravamo a pochi centimetri di distanza, i nostri naso anche si sfioravano.
sentí la mano sotto la mia felpa salire di più finché non arrivò al mio seno. inclinò la testa e mi bacio. chiusi gli occhi per godermi il momento. la sua mano aveva raggiunto ormai il mio seno e piano piano lo stava massaggiando. succhió leggermente il mio labbro superiore e si staccò. mi sorrise e io istintivamente sorrisi a lui.
si aprì di scatto l'ascensore, facendoci capire che incominciò a funzionare di nuovo. si aprirono le porte e vi furono tre persone adulte che ci guardarono male.
io e Jacob ci alzammo di scatto aiutando l'uno e l'altro.
ci guardammo sconvolti.
«dovete salire?» disse un signore
«no no usciamo grazie» disse jacob prendendo la mia mano portandomi fuori dall'ascensore.
«HAHAHAHAH CHE FIGURA DI MERDA» dissi urlando
«MADÓ HAHAHAH» continuo lui
e continuammo a ridere fino a destinazione.

37:)3?/&!2@-!273292!:?
okay questo è il secondo, e nulla
spero vi piaccia. se volete commentate o mettete una stellina :)

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