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A Camila piace passeggiare di notte

Dormire non è più semplice per lei. Non le piace pensare alle cose in generale. Ma quando si sdraia con la schiena sul materasso, fissando il nulla, i suoi pensieri tornano a galla.

Il che probabilmente è il motivo per cui non rimane mai a casa. Non significa nulla per lei. Camila la usa soltanto per dormire. Il restante tempo, lo passa fuori, facendo nulla in particolare.

Quindi, lei cammina. Solitamente con una sigaretta in mano per rilassare i nervi. Oppure, in questo caso, con una lattina mezza vuota di birra.

Le luci si accendono e si spengono sopra di lei, creando uno spettacolo di fuochi d'artificio. Non illuminano troppo il posto, ma a Camila non importa. Lei preferisce l'oscurità. preferisce rimanere nascosta.

In questa notte particolare, non si accorge nemmeno di alcuni fari accesi.
L'unica cosa di cui si rende conto, è lo stridere delle ruote di un'auto contro la strada e subito dopo, l'essere accecata dalla luce.
Camila si chiede quale santo possa essere venuto a trovarla.

Però c'è la tranquillità; E dopo sente il rumore di scarpe contro la strada.

"Ma che cazzo?"

Camila inclina la testa verso quel lato, sbattendo gli occhi un po' di volte, cercando di capire da dove provenisse la voce; una bella voce, decide.
Poteva solo scorgere una figura sfocata di fronte a lei e, qualunque cosa fosse, sembrava arrabbiata.
Camila poteva dedurlo dal modo in cui le sue braccia le cingevano il petto. Forse dovrebbe fare la detective. Camila ridacchia al pensiero.

Improvvisamente, questo misterioso sconosciuto le afferra le spalle e la tira verso la macchina.
Camila è alla sua ennesima lattina di birra notturna ed adesso, non le interessa molto ciò che le sta accadendo.

Lo sbattere di una portiera la fa sobbalzare e concentra tutte le sue energie nel guardare come il dito sottile dell'altra ragazza si arriccia intorno alle chiavi, nel tentativo di accendere e riportare nuovamente in vita il motore.
Emette un suono che somiglia alla lavatrice.

"Dovresti... aggiustarlo" annuisce Camila, tossendo.

Si poggia in avanti facendo scorrere le sue dita sul cruscotto; è in una macchina dice a se stessa. Dannazione, dovrebbe essere davvero una detective.

"Dovrei", la voce roca della ragazza riempie l'aria cupa, togliendo immediatamente l'attenzione di Camila dal cruscotto.
Prova ad incrociare gli occhi per provare a vedere meglio la ragazza, ma c'è fortunatamente troppo buio per vedere qualcosa; ad eccezione della curva della sua mascella.

Ci sono molte cose che a Camila non piacciono. I broccoli, i cani e non avere il controllo. Due delle tre non la preoccupano più di tanto, ma quando si accorge che la lattina non è più nella sua mano, si rende conto che forse non dovrebbe essere una detective, perché non ricorda di averla messa via.

Si allontana, cercando il portabicchieri nell'oscurità; le piccole sopracciglia della ragazza si uniscono confuse quando sente solo la sua mano, e non la birra.
Prima ancora di poter elaborare il tutto, la macchina si ferma bruscamente ancora una volta e Camila barcolla in avanti, sbattendo la testa contro il vetro dell'auto.

Lamentandosi, poggia le mani sulla testa, sapendo che il mattino dopo sarebbe uscito un livido. Non ha tempo di domandarsi cosa succede, invece emette semplicemente un gemito basso quando sente due braccia forti portarla fuori dall'auto.

Si sente per metà guidata e per metà portata dietro un edificio. Sente i suoi piedi come mattoni e decide che forse, se fosse una detective, non dovrebbe bere così tanto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 30, 2017 ⏰

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