Infinita è la notte,
la tua notte.
Non vista, nel buio osservo
il tormento del tuo sonno
per cogliere la palpebra
che improvvisa s'apre
e spalancata rimane:
pupille fisse attendono nel vuoto
la perduta pace.
Notte dopo notte,
paziente attendo
quel raro momento,
per potere sfiorare,
lentamente,
dolcemente,
il tuo corpo avvolto,
risalire al tuo capo
finalmente illuminato.
Allora mi guardi
e a me sorridi,
tua compagna
per qualche notte,
tua luna.