Ho ricordo della tua mano:
tra le sbarre del mio letto
scivolava,
ala di conforto la mia guancia
sfiorava.
Le mie piccole dita
alle tue saldamente
s'aggrappavano,
il liscio tuo calore riconoscevano,
il freddo dell'oro cercavano,
per non ritrovarsi sole
nel buio del sonno.
Ora tu afferri la mia mano,
io l'accolgo e ti sostengo
tra corridoi a te estranei,
tra ricordi ormai confusi.
Le tue dita incerte ed esili
le mie trattengono,
quasi rincorrono nel momento
dell'addio.
Le tue dita, poi,
le mie non ricorderanno,
ma le mie mani
ricordano le tue.