•Capitolo 4•

1 0 0
                                    

Ho sempre amato New York, per me è una città spettacolare, sempre piena di nuove opportunità, una città sempre viva, dove la parola 'noia' non esiste, come dicono tutti la città che non dorme mai.
Dopo essere andata via dalla festa e aver piantato in asso Hunter, ho preso la mia macchina per farmi un giorno della Grande Mela, per schiarirmi le idee. A volte ho come la sensazione di volere di più di una semplice relazione con Hunter, qualcosa che mi stravolta la vita, qualcosa che mi faccia vivere il brivido del proibito. Agli occhi degli altri sono considerata una ragazza molto tranquilla, ed è così, ho sempre rispettato le regole e fin da bambina sono sempre stata molto educata, però cerco sempre qualcosa in più, amo andare ad una grande velocità con la macchina, amo fare pazzie e scoprire sempre cose nuove. Forse non mi serve qualcosa, ma qualcuno, chissa.

Prima di tornare a casa decido di passare a prendermi un bel cornetto caldo da Starbucks; è vero che faccio tanti sport, come è giusto che sia, però sono anche molto golosa.
Entrata nella famosa catena di negozi, un profumo buonissimo invade le mie narici, misto tra cappuccino e cornetti. Mentre mi incammino verso la cassa per fare lo scontrino, qualcuno attira la mia attenzione, a qualche tavolo più in è seduto Caleb davanti al computer... Cosa ci fa alle due di notte da Starbucks con il MacBook?
Decido che dopo andrò a salutarlo.

Mi reco al tavolo dei due ragazzi con il mio cornetto fumante nelle mani.
"Ciao Caleb, posso sedermi?" esclamo mentre addento il dolce.

"Hey Laila, certo, come sei elegante", mi dice il ragazzo con i ricci mentre sposta la sua attenzione dal portatile a me.

"Mmh grazie, ero ad una festa però mi sono stufata e me ne sono andata, tu piuttosto che ci fai qui?".

"Sono stato fino a tardi a casa di amici, non avevo sonno e sono venuto qui a mangiare qualcosa e visto che avevo il computer con me mi è venuta l'idea di fare la ricerca di storia..." Mi dice mentre si tocca i capelli.

"Io dovrei iniziarla domani, però penso che dormirò fino a tardi... Come ti trovi qui a New York? Ti manca Los Angeles?"

"Per ora non ho visto molto, però mi piace. Mmh Los Angeles mi manca, però avevo bisogno di cambiare posto, avevo bisogno di una nuova aria e nuove persone... " mi dice mentre si sporge più vicino a me e serra la mascella...

"Capisco, io penso che non potrei mai lasciare New York, la mia famiglia vive qui da sempre, i miei genitori hanno viaggiato molto, però le loro radici sono qui. Come ci vogliano organizzare per letteratura inglese? Quando sei libero?", gli chiedo mentre mi soffermo sull'intensità dei suoi occhi color oceano.

"Che ne dici di domenica? A casa mia se per te non è un problema.. Tipo alle 14:30? Subito dopo pranzo, così riusciamo ad andare avanti."

"Si perfetto, domani inviami un messaggio con l'indirizzo. Sai che a prima vista non sembri un ragazzo a cui interessa molto del rendimento scolastico? Non so."

"Si lo so, certo di eccellere sempre in tutto quello che faccio e se devo studiare devo dare il massimo, è più forte di me, non posso fare le cose tanto per farle.. Non è tardi?", solo adesso mi accorgo di quanto siano grandi e verdi i suoi occhi, sono anche molto vispi, la sua attenzione è totalmente su di me, tutto ciò mi fa sentire strano.

"Si, è il caso che vada adesso, tu resti?" gli chiedo mentre mi alzo e mi aggiusto il vestito e vedo il suo sguardo soffermarsi sulle mie gambe.

"No andiamo, ti accompagno alla macchina."

Ci dirigiamo insieme verso l'uscita, lui è dietro di me e sento il suo sguardo sul mio corpo. Mi apre la porta e mi mette la mano sul fianco, sento come qualcosa muoversi dentro di me, una specie di scarica elettrica. Tutto ciò mi fa arrossire e pensare che sono curiosa di conoscere Caleb.

••Caleb••

Dopo aver accompagnato Laila alla macchina, sono salito sulla mia Audi e sono sfrecciato verso casa, che si trova nell'Upper East Side. Non mi tratto male, quando dovevo scegliere la casa ho cercato il meglio per me, una casa grande e che potesse essere come volevo io, di lusso e sofisticata.

Arrivato nel mio super attico deciso di farmi una doccia e andare a dormire, domani sarà una giornata piena e sono già le 3 e mezza.
Inizio a pensare ad oggi, la prima persona con cui ho parlato di scuola, Laila.
Quella ragazza mi intriga e poi con la sua bellezza disarmante.  Con i suoi lunghi capelli lisci e Corvini, la frangetta che le copre la fronte, la pelle diafana con una spruzzata di lentiggini, gli occhi verdi e grandi, sempre vispi che si guardano intorno. Le labbra sottili e rosse, la vita sottile e le lunghe gambe... Ed ha anche un bel culo. Si oggi l'ho osservata molto bene.
Mi è piaciuto parlare con lei, cosa molto difficile visto che da quasi due anni frequento il mio gruppo e nessun altro, mi annoiano tutti e non mi frega niente di nessuno.
Peccato che non sono più il genere di ragazzo che una ragazza vorrebbe, non penso di poter provare più amore per qualcuno.
Questo è stato un cambiamento che mi ha fatto perdere tutto, persino me stesso.
Ho perso la ragazza più importante per me, lei.
Arabella.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 02 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Bacio di LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora