-5, l'amore rende soli

31 9 0
                                    

In un quarto d'ora circa, Christian mi raggiunse a Times square chiedendomi di cosa volessi parlare.

- Mi piacerebbe sapere come mai sei scappato via in quel modo!
Ehi, se ti è successo qualcosa... a me puoi dirlo eh? D'altronde noi siamo amici da tanto tempo! -
- Grazie per l'interesse, davvero. Non penso di... essere pronto a parlare di quello che è successo stasera... è una ferita aperta sai? Se non c'è altro di cui devi parlarmi, allora direi che possiamo andare a casa. -

Effettivamente erano ormai quasi le due di notte, e la stanchezza proveniente anche dalla notte precedente insonne cominciava a farsi sentire.
Il mio amico però sembrava davvero giù di morale, e non mi andava si lasciarlo andare a casa da solo.
- Dai Chri, ti accompagno a casa. -
- Di solito è l'uomo che accompagna la donna a casa! -
- Si lo so, ma oggi va così. -

Oh, quella non era una sera qualunque.

Ci avviammo verso casa sua, che, per inciso, non avevo idea di come raggiungere.

- Ma...
Provai a domandare.
- È stata Monica a ferirti? -

Christian mi guardò negli occhi.
Notai che aveva pianto parecchio.

Nell'istante immediatamente successivo, il mio amico sparò una fila lunghissima di insulti e parolacce (che ometterò da questo racconto per non dovermi ritrovare all'inferno a causa delle bestemmie) contro la ragazza che fino a poche ore prima elogiava come l'amore della sua vita.

- Si ma, cosa è successo? -
Insistetti io.
Avrò pure avuto il diritto di saperne qualcosa!
- Stavo tranquillamente conversando con dei miei colleghi,
quando vidi Monica insieme a un'altra ragazza e... -
Si trattenne dallo scoppiare a piangere e sussurrò:
- Sapevo già del fatto che lei fosse bisex, ma... insomma... -
Lo vidi asciugarsi una lacrima.
Avevo già capito, però lo lasciai sfogare.
- Ero convinto che lei mi amasse! Avevo riposto tutta la mia fiducia in lei! Avevamo progettato tutta la nostra vita insieme, come ha potuto tradirmi così! -
Lo abbracciai senza dire nulla.
A volte un gesto conta più di mille parole: un abbraccio in questo caso.
Lui era completamente perso nei suoi singhiozzi e nel suo immenso dolore.
Si staccò bruscamente da me, ed estrasse dalla tasca una scatoletta che aprì davanti ai miei occhi.
All'interno c'era un anello d'oro bianco davvero magnifico. Non aveva diamanti o pietre preziose, eppure, risplendeva ugualmente nel buio e non poteva non meravigliare chiunque lo guardasse.

Rimasi scioccata.
Quella sera avrebbe dovuto fare a Monica la proposta di matrimonio, ma evidentemente, non era destino.

Mi dispiaceva da morire per Christian, perché sapevo cosa significava essere traditi, ed il dolore che ne conseguiva. Richiusi la scatola prima che potesse scaraventarla da qualche parte.
Sarebbe stato un peccato buttare un gioiello così speciale.

Istintivamente infilai la scatoletta nella mia borsa, senza pensare a quello che in futuro sarebbe potuto accadere.
No, Christian non mi denunciò per furto, poiché non gli importava più dell'anello: aveva deciso di chiudere con l'amore, chiudere per sempre."

- Da oggi il mio cuore sarà solo un freddo pezzo di roccia.
Non mi innamorerò mai più, non soffrirò mai più così tanto.
Sono a pezzi.
Quella... donna era la mia vita. In ogni momento della giornata pensavo al momento in cui avrei potuto rivederla, baciarla, sentire il suo intenso profumo di rose, e trascorrere la serata abbracciati sul divano.
Condividere tutto, a partire dai sorrisi.
E che sorrisi.
Oh cazzo, quando indossava la mia felpa dei New York Yankees era così... perfetta.
Lei era mia, e ora non lo è più.
La cosa più strana è il fatto che nonostante io non la veda da appena un'ora, già ne sento la mancanza. Oh, ma perché mi innamoro sempre delle persone sbagliate? -

Provai a consolarlo, ma tutti i miei sforzi furono vani.

Arrivati a casa, lo aiutai a farsi una tisana e rimasi mezz'oretta a guardare un po' di tv con lui.
Ero davvero stanca, ma mi sarei sentita in colpa a lasciarlo in quello stato.
Si fece davvero tardi però, e decisi di provare ad andare via.

- Chri facciamo una cosa:
Dissi io.
- Vai a dormire ora, io devo andare a casa, torno a farti visita domani mattina. -

- Certo, vai pure.
Però è pericoloso per te muoverti da sola a New york di notte... -

- Correrò il rischio...! -
Dissi cercando di chiudere la faccenda il più velocemente possibile.

- E se magari rimanessi a dormire qui? Ho una grande camera degli ospiti! -

Davvero me lo stava chiedendo?
Rimanere a dormire a casa sua?!

- No Christian, devo andare. Buonanotte! -

In tutta sincerità non avevo tanta voglia di continuare tutta la sera a fare la sua "badante" nonostante provassi pena per lui.
Anche io il giorno del tradimento di Luca avevo sofferto tanto, ma per nessuna ragione mi sarei mai fatta vedere da qualcuno mentre piangevo. Ho sempre avuto difficoltà a esternare le mie emozioni.

Tornai a casa davvero distrutta, e senza pensarci due volte, andai a dormire.



NDA
Scusate per il ritardo del capitolo🙈😅

Not a love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora