Cap. 2

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Il rumore assordante della sveglia svegliò Louis dai ricordi della notte precedente passata con Harry.
"Ancora cinque minuti" disse Louis, ma la sveglia non demorde e Louis si alzò.
*   *   *
"Louis, ieri ho sentito dei rumori provenire da camera tua, per caso ieri c'era Harry?" domandò Johanna, la madre di Louis.
Il latte che Louis stava bevendo gli andò di traverso per via della domanda della madre:"No mamma, forse li ha sognati" disse Louis sorridendo ai pensieri della notte trascorsa con Harry *se solo sapessi, mamma*.
"Può darsi" rispose poco convinta dalla risposta del figlio.
"E comunque come sta Harry?" Aggiunse Johanna.
"MAMMA!" disse Louis evidentemente imbarazzato "Non lo so, è dall'altroieri che non lo vedo, ieri non lo visto".
"Non l'ho visto" disse Johanna virgolettando le parole del Louis
Louis rise:"Mamma vado, devo andare".
*   *   *
Arrivato a scuola, Louis intravise Peter che lo saluta, Louis contraccambia per educazione.
*   *   *
Louis corse fuori dalla classe appena la campanella suonò per non tardare al suo quotidiano "appuntamento".
Harry era giá lì, come al solito, appena Louis lo vide il suo cuore perse dei battiti, ogni volta che lo vedeva era come la prima volta i suoi occhi verdi, le sue fossette e suoi tatuaggi lo stregavano ancora, Harry era la sua sindrome di Stoccolma. Louis si avvicinò piano, piano e quando furono vicini le loro mani si sfiorarono, potevano concedersi solo quel tocco alla luce del sole, avrebbero dovuto aspettare altre ore per essere loro stessi. Il cuore di Harry e Louis si strinsero a quel pensiero.

We keep behind close door~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora