3

66 5 10
                                    

Ivana chiude la porta a chiave, guarda la strada ancora vuota. La puzza di sudore improvvisamente è diventata un richiamo per i suoi sensi. Immagini del suo corpo aggrappato a quell'uomo massiccio diventano il suo oggetto del desiderio. Si gira di centottanta gradi e procede verso l'uomo ignaro di avere alle spalle una pantera pronta ad afferrarlo.

Lui ha terminato di liberare dagli imballaggi il comò e si volta trovando Ivana in piedi dietro di lui che, guardandolo fisso negli occhi, sta sbottonandosi il vestito chiuso sul davanti. Ivana è già arrivata alla cintola e scosta un lembo di stoffa della parte superiore  per mettere in mostra il seno appena celato dal pizzo viola. Le labbra sono umide e schiuse, gli occhi dicono ciò che la bocca tace.

Anche lui rimane in silenzio, ma si guarda attorno, come se sospettasse di esser la vittima di qualche giochetto.

Ivana se ne accorge e gli afferra una mano, ne percepisce la ruvidezza e la forza, e se la porta al seno sotto il pizzo delicato che,teso, si lacera un po'.
Ivana si sente potente. In mezzo alle gambe avverte già un misto di dolore e piacere, non le serve chissà quale acrobazia per ottenerlo, a lei basta l'idea per provare questa sensazione, ma decide di passare ai fatti e ha bisogno che l'uomo, di cui non le interessa nemmeno il nome, la segua nel retro del negozio.

Lui tenta una sciocca resistenza, ma lei gli mette un dito sulle labbra per farlo stare zitto.
- Shhh... -

Ecco da bravo, stai zitto. Nella mente di Ivana tu non devi parlare, vuoi rovinare tutto?

- Lei ha dei problemi. Seri, davvero. Io il comò l'ho consegnato. Adesso me ne vado.-
E se ne va. Ivana sente aprire e chiudere la porta. Lentamente si ricompone e ad ogni bottone che scivola nell'asola corrisponde una spalata immaginaria di terriccio sopra il ricordo di ciò che è appena accaduto, lo seppellisce. Lui non parlerà dell'accaduto, chi lo crederebbe? 

Lei stessa non ci crede più e si distrae poggiando il lume sul marmo levigato e lucente, socchiudendo un cassetto e poggiandovi, un po' dentro e un po' fuori, uno scialle come se fosse stato messo lì provvisoriamente da una signora che andava di fretta, canticchia un motivetto a fior di labbra e tutto torna al suo posto. Ivana torna al suo posto.

Quella stessa sera il profumo del sesamo tostato e del grasso del pesce si fondono nell'aria. La tavola è ben apparecchiata e i tovagliolini ocra hanno ceduto il posto ai nuovi verde Tiffany. Massimo ha provveduto al vino, uno Chardonnay di Sicilia. Ivana alterna un boccone di pesce a uno di radicchio cotto alla piastra per stuzzicare la sua lingua sia con il  dolce e sia con l'amaro; Massimo, invece, preferisce il vino al radicchio, ma lei non può.

Per Massimo non è solo la necessità di cancellare il sapore persistente del pesce a indurlo a bere, ma anche quella di placare la curiosità sulle motivazioni di quella cena improvvisa e così formale. La sua Ivana avrà qualche notizia sorprendente, lei lo rende felice. Lo ha reso felice dal primo giorno in cui si sono conosciuti e amati all'istante. Sua nonna avrebbe detto che è fatta di pasta buona lei, ed è vero per Massimo, lui lo sa è buona, ma non solo.

Ivana si alza, è arrivato il momento del dolce e va a prelevare il vassoio coperto che ha nascosto in cucina. Apre lo sportello della dispensa, ma una schifosissima ragnatela si frappone fra la sua mano e il vassoio, anzi le rimane incollata alla mano. Ormai il danno è fatto e schifata finisce di staccarla dalle pareti del mobile. Corre al lavello e si disinfetta le mani. Pensa di avvertire Massimo, ma non può dirlo adesso; rovinerebbe il momento che deve essere ricordato per sempre e poi ha già ucciso il ragno.

- Anche il dolce? Vuoi proprio farmi diventare grassoccio come Gregorio!-
Massimo si massaggia l'addome che tutto è tranne che grasso e molle.

Ivana si siede e adagia il vassoio davanti al marito.
- L'unica che diventerà grassoccia, prossimamente, sarò io amore mio.-

Ivana fa scorrere abilmente una lacrimuccia sul suo viso e scosta il tovagliolo di lino che nasconde il pacchetto preparato quel giorno.
Massimo ha già capito, ma vista la gran cura con cui è stato legato il nastro apre il pacchetto.

E lo vede. Un bastoncino con due linee rosa.

Spezzato a metà.

la nuova vita di IvanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora