Capitolo 1.

2.1K 67 9
                                    

Le mani mi tremano mentre salgo sul treno, stringo al petto la mia borsa e abbasso lo sguardo, non essendo in grado di reggere quello delle altre persone che, severamente, mi squadrano da capo a piedi.
Trascino dietro di me la mia pesante valigia e mi incammino per cercare un posto disponibile.
Alla fine mi arrendo, non riuscendo a trovare quattro posti completamente liberi per stare più comoda, affianco finalmente due posti vuoti vicini.
Noto un ragazzo in giacca e cravatta intento a leggere qualcosa sul suo telefonino. Lui alza immediatamente lo sguardo su di me quando si accorge della mia figura, la sua bocca si amplia in un grande sorriso e ne accenno uno anche io.

"Posso sedermi?" chiedo timidamente.

"Certo." risponde cortesemente il ragazzo.

Faccio un cenno di ringraziamento e mi sistemo sul seggiolino accanto al finestrino e posiziono la valigia il più vicino possibile al mio corpo, per non creare intralcio al ragazzo di fronte a me.
Ormai lui ha distolto lo sguardo da me, ma i suoi bellissimi occhi azzurri sono ancora vividi nella mia mente.
Mi chiedo dove sia diretto, perché sia seduto qui, in seconda classe, dato il suo completo formale.

Scuoto la testa e lascio perdere questi pensieri futili, concentrandomi invece sul mio viaggio verso Torino. Mi mancano già tutte le mie amicizie e mia madre, ma probabilmente se fossi rimasta, quest'ultima non sarebbe riuscita a mantenermi.
Non ho un lavoro da un po' e i pochi soldi che sono riuscita a mettermi da parte sarebbero finiti molto presto se non me ne fossi trovata un altro subito. Purtroppo, dopo aver cercato per mesi, ho constatato che rimanere nella mia amata città non avrebbe portato altro che rovine.
Perciò ora mi trovo su questo treno, diretto a Torino, nella speranza che il fato mi aiuti.

Sblocco il mio telefono e rileggo ancora una volta la mail che mi è stata inviata dall'agenzia:

Carissima Isabel,
siamo lieti di informarla che abbiamo preso conoscenza della sua domanda.
È importante per noi, essendo che l'agenzia è da poco stata creata, trovare un personale qualificato che ci rappresenti al meglio.
Per fare ciò vorremmo che lei si presentasse a Torino, nella nostra sede, per fare un provino.
Le verranno poste delle domande e verificheremo la sua idoneità al ruolo per cui ha fatto domanda.
Nella prossima mail troverà in allegato come poterci raggiungere.
L'hotel e i mezzi di trasporto che utilizzerà a Torino saranno interamente spesati da noi, come richiesto dal nostro capo.
La aspettiamo il giorno 2/09/2017,

cordiali saluti, PD's fashion.

Mi mordo insistentemente il labbro inferiore per il nervosismo.
Se il provino dovesse andare bene, sarei ufficialmente una modella a tutti gli effetti.
Tutto ciò sarebbe una grandissima rivincita per me stessa, una soddisfazione enorme.
Sorrido istintivamente per poi infilarmi le cuffiette. Faccio partire una canzone e mi perdo a fissare l'esterno del finestrino, sperando che il viaggio finisca presto.

_____

Il viaggio è più corto di quanto avessi immaginato, oppure a me è sembrato più breve poiché la musica mi ha distratta.

All'arrivo in stazione mi faccio strada tra la gente, che cammina freneticamente avanti e indietro mettendomi un'ansia non indifferente.
Faccio un respiro profondo e cerco tra la folla l'autista che mi era stato promesso dalla mail dell'agenzia.
Tiro un sospiro di sollievo non appena vedo un uomo sulla cinquantina con in mano un cartello che dice: Innocenti Isabel.
Sorrido e mi avvicino all'uomo, spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Quando mi trovo finalmente davanti a lui il suo sorriso si amplia.

"Lei deve essere Isabel, non è così?" annuisco e passo le mie labbra una sull'altra.

"Io sono Dario, la porterò alla sede dell'agenzia e successivamente all'hotel. I risultati dei provini ci saranno domani, perciò mi troverà nuovamente a sua disposizione quando sarà il momento di visionarli," mi spiega cordialmente Dario ed io annuisco ancora.

Me rehúso. || Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora