I disagianti aneddoti #2

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Buonasera pella gente!

Oggi vi narrerò di un'apparente figura di merda, ma che, se ci rifletto, penso che sia stato lui quello in imbarazzo.

Leggete e capirete tuttoh.

Alle elementari ero una bambina dolce, gentile, generosa, timida, amabile... insomma, pucciosissima.

All'apparenza.

Con le persone che non mi andavano a genio ero una stronza di prima categoria.
"Giustamente!" Direte voi.

Ma questo non è il caso.

Un mio compagno di classe si era preso una cotta per me e io, venutolo a sapere, ho iniziato ad evitarlo.
Non so esattamente perché... forse l'ho fatto inconsciamente per non dargli false speranze.
Il fatto è che il mio comportamento con lui era diventato inaccettabile. Senza saperlo ero diventata una specie di bulla.

Lui era comunque molto inserito nella classe, quindi per fortuna il mio comportamento orribile non ha avuto forti ripercussioni su di lui, ma vi assicuro che questo non mi fa sentire meno una merda.

Per farvi un esempio, dicevo che era brutto, dicevo che lo odiavo.
Solo una volta mi sono "pentita", in quei momenti. Ed è stato quando ho detto questa frase.

"Vorrei che il Vesuvio eruttasse mentre M. è a Napoli."

(È napoletano)

Una frase terribile, di cattivo gusto e profondamente offensiva.
Inaccettabile, ne sono consapevole.

L'avevo detto ad una mia compagna, che è corsa subito da lui a dirglielo.
Ho visto la sua espressione triste e mi sono accorta che avevo detto la cosa più idiota della mia vita.
Avevo tipo 10 anni, ed ero così immatura.

In diverse occasioni mi sono accorta delle sue reazioni, e pian piano ho smesso.

Ero ancora troppo immatura per chiedere scusa, così ho solo smesso di trattarlo male.

Alle medie, però, mi sono ripromessa che se l'avessi incontrato gli avrei chiesto scusa.

Poi, pochi giorni fa, un mio compagno delle elementari ha creato un gruppo che riuniva tutti i membri della mia vecchia classe per organizzare un'uscita.
Ho inizialmente pensato di dirglielo lì, ma poi ho realizzato di non avere le palle per farlo.

Sono passata quindi al piano B.

Ho deciso di mandargli un mini-poema con le mie scuse...

Ho deciso di mandargli un mini-poema con le mie scuse

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Quanto tempo passato a rileggere, modificare, sistemare questo messaggio... :'D

Ho veramente utilizzato tutto il coraggio che avevo in corpo per mandarglielo. Mi sentivo così in imbarazzo che prima l'ho inviato in modalità aereo, per vedere come appariva nella chat, poi l'ho disattivata e sono uscita alla velocità del suono da Whatsapp 😂

L'unica domanda che mi facevo era:
Ma se trovasse la cosa eccessivamente formale e fuori luogo?

Il problema, ebbene, non si è posto. Ma in compenso...

 Ma in compenso

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"Ah, merda..."

Cit. Me

Ora dovevo raddoppiare il mio imbarazzo e spiegargli la situazione rielaborando la frase nel modo più semplice possibile. Che disagio...

Me la sono cavata così

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Me la sono cavata così.

Ho provato un fortissimo imbarazzo quando mi ha detto che non se lo ricorda, ma ripensandoci non credo sia così.

Magari è solo timido e gentile e non sapeva cos'altro rispondere. Penso che anche io di primo impatto avrei fatto così.
Anche perché non credo sia possibile che se ne sia dimenticato.

Voi che ne dite?

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