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Taehyung giunse finalmente alla villetta sul limite di Seoul, e non pota fare a meno di ghignare. Quindi era così che il buon vecchio Mok aveva deciso di occultarsi?
Perfetto.
Perfetto e ridicolo, ma non spettava a lui giudicare, nonostante, in suo parere, la normalità più quieta celasse la follia, il buio, il male.

Un leggero sospiro gelido gli accarezzava la pelle, rendendogli le mani fredde in modo doloroso ed estremamente piacevole. Le portò, sfregandosele con calma e soffiandovi sopra con le labbra carnose, poco sotto il mento.
Le luci dei palazzi lavorativi illuminavano geometriche aree di cielo con le loro finestre squadrate. La sera sembrava immersa nell'inchiostro.

Quando sentì per l'ennesima volta una morbida ciocca di capelli accarezzargli un lobo in preda al sospiro dell'universo, avanzò lentamente d'un passo, puntando deciso a suonare il campanello che avrebbe rotto, con il proprio trillo, l'insolita quiete della periferia. L'asfaltò scricchiolò sotto i suoi piedi, sciogliendosi dolcemente nello stridio di una porta aperta.

Nell'alzare lo sguardo, si sentì fremere. Si sentì vibrare e spezzare, per poi ricomporsi nuovamente.

Chi è che lo stava guardando, in piedi sul patio? Jeon Jungkook. Diciotto anni, studente modello del liceo più prestigioso della zona e figlio unico di Jeon Mok.
Che dire? Nessun impiccio. L'altro parlò per lui. Senza sorridere, ammorbidito da un'educata indifferenza.
« L'ho vista da dentro, buonasera. Prego, entri.»
Una voce così conciliante, un video così dolce. Era elusivo.
Un sogno ad occhi aperti.
Kim Taehyung lo voleva catturare, fermare in quel momento per sempre. Prenderlo in mano e tenerlo per sé.

Gli venne naturale sorridere, tanto, estremamente, a labbra chiuse. Nulla di superfluo doveva strappare quel momento.
« Buonasera. Grazie.»
Fame carnale, bruciante, intensa ed insistente. Infantile: doveva essere soddisfatta subito.
Ma la mente domina, per fortuna. Si inchinarono l'uno verso l'altro, il giovane più profondamente, scambiandosi un convenevole, e il giovane uomo fu più che grato di lasciar l'altro camminare di fronte a sé. La sua sagoma rischiarata dalla luna era un fantasma.

Spazio "autrice":
Tra poco aggiorno anche l'altra
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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 27, 2017 ⏰

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「 D a d d y 」- Vkook/TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora