Two Queens || KeMoon

×~Capitolo 1~×

Charlie's POV
Mi sveglio pian e sento i raggi solari che illuminano il mio viso.

Strofino gli occhi e mi ritrovo in una stanza... una cella.

C'è una piccola 'finestrella' con le sbarre di metallo da cui penetra la luce. Poi un letto con un materasso sporchissimo e accanto un comodino in legno scuro.
Una sedia caduta a terra per la mancanza della quarta 'gamba' che la regge in piedi.

Mi rendo conto di essere ancora sdraiata per terra, così mi alzo.

È tutto così freddo, anche i colori della stanza sono di un marrone grigio che emana freddo.

Guardo in giro per cercare il mio zaino ma ricordo di averlo lasciato in quella caverna... cavolo...

Trovo una coperta rossa a righe rosso più scuro e decido di avvolgermela intorno.

Riesco finalmente a scaldarmi ma una voce roca interrompe quel breve momento di pace.

"Hai visite." Dice aprendo la porta in ferro.

Nella stanza entrano due ragazzi, piuttosto, una femmina e un maschio... sono Matteo e Anna!

Mi corrono incontro per abbracciarmi e io faccio lo stesso facendo cadere la coperta sul lurido pavimento.

Li stringo tra le mie braccia ma il ricordo di loro due che mi portano via da Martina si fa spazio nella mia mente.

Divento fredda anch'io, come il resto in questa stanza.
Mi stacco dai due che mi guardano confusi "Che ti prende Charlie?" Chiede Matteo "Che mi prende... che mi prende? Avete davvero il coraggio di chiedermi che mi prende dopo che mi avete portato via da Martina?! Ma siete scemi?" Esclamo sentendo gli occhi gonfiarsi per le lacrime dopo aver pronunciato il suo nome "Credevamo ti stesse facendo del male." Dice Anna ma non posso crederle "Quindi se io mi limono con un demone significa che mi sta stuprando! Ma che cosa avete in testa? I capperi?" Rispondo ancora arrabbiata.

Matteo abbassa la testa, che gli prende?

Una voce dall'altro parlante nel corridoio ci interrompe "Anlix è richiesta nella sala pozioni, ripeto: Anlix è richiesta nella sala pozioni."
"Scusate ragazzi ma io devo andare prima che facciano esplodere il mio calderone." Dice ridendo Anna.

Si, il suo vero nome è Anlix.

Ci abbraccia e poi si allontana "Ciao ragazzi!" Dice e noi la salutiamo con un cenno della mano.

"Quindi... tu sei innamorata di quel demone..." Sussurra Matteo, tristemente "Si, quindi?" Rispondo "Charlie... io non te l'ho mai detto e me ne pento... ma.. io ti amo!" Dice per afferrare le mie mani "Io no." Rispondo fredda "Non me ne frega, tu sarai mia!" Le sue mani finiscono sui miei polsi e li stringe.

Mi porta al muro schiacciando il mio corpo contro il suo "Lasciami Teo!" Esclamo cercando di liberarmi "Non fuggitivi né da me né dai miei baci." Sussurra avvicinando le sue labbra alle mie "Io non ti amo! Io amo solo Martina!" Esclamo cercando di allontanare il mio viso dal suo ma invano, dato che la mia testa finisce contro il muro.

Le sue mani finiscono sui miei fianchi e cercano di infilarsi sotto la maglia.

Aspetta... ma ho le mani libere...

Mi viene un'idea! Per realizzarla dovrò solo far finta di voler stare con lui per poco.

"Dammi una possibilità..." Dice avvicinando le sue labbra al mio collo "Va bene... vediamo..." Rispondo fingendo di essere d'accordo e mettendo le mie mani intorno al suo collo "Perfetto..." Sussurra per poggiare le sue labbra sul mio collo fino a portarle vicino alle mie labbra...
Ma non gli permetterò di baciarmi!

Gli tiro una ginocchiata lì sotto e lo spintono per farlo cadere "GUARDIE! AIUTO!" Grido attirando l'attenzione delle guardie "BRUTTA STRONZA!" Urla Matteo rialzandosi e prendendomi per il collo "LASCIALA!" Una guardia entrò nella cella e portò via Matteo.

I miei occhi iniziarono ad inumidirsi.

Matteo è sempre stato un mio caro amico e mai avrei pensato che potesse arrivare a questo punto.

Mi avvicino ad un specchio chaduto a terra che noto solo ora.
Lo prendo e noto anche che è rotto ma si vede perfettamente la mia immagine e un livido sul mio collo.

Quel bastardo...

Marty's POV
Mi sveglio quando sento un rumore violento come il ferro che cade a terra.

Ma... da quando mi sono addormentata? Ah... ora ricordo... quando hanno addormentato Charlie ho cercato di reagire e hanno fatto lo stesso con me...

Mi guardo attorno...

C'è poca luce ma quella che c'è basta per permettermi di vedere cosa ho attorno.

Sopra la mia testa una lampadina, quella che illumina la stanza. Il soffitto è basso e quasi arrivo a toccare la lampadina.
Pareti grige scuro e piene di ammaccature e graffiti.
Un cuscino e una coperta buttati a terra.

Mi giro dalla parte opposta e trovo una porta in ferro con davanti due persone molto familiari.

Osservo per bene le due figure e mi accorgo che sono Marcy e Simo.

Mi alzo e Marcy viene subito ad abbracciarmi "Marcy... forse è meglio se ti trattieni." Dice ridendo (come un cretino) Simone "Per fortuna sei viva!" Esclama Marcello "Si, ma mantieni lo stesso le distanze!" Dico allontanandolo "Chi era quella troia che ti stava stuprando?!" Domanda quasi arrabbiato Marcy "Inanzitutto non chiamarla 'troia'! Poi non mi stava stuprando. Sono stata io a baciarla." Esclamo "Quindi sei lesbica?" Domanda Simo "Non sono lesbica."
"Ma se stai con una ragazza!" Ribatte "E chi ha detto che chi ama una delle suo stesso sesso è lesbica?"
"Le persone."
"E chi ha detto che le persone hanno ragione?"
Silenzio... Simo non sapeva che rispondere "Senti, io devo andare. Ci vediamo..." Ci saluta e poi esce "Ah! E comunque Marcy ti ama!" Grida prima di scappare "SIME!" Urla Marcy "Davvero mi ami?" Chiedo "Si... vorrei tanto che ci fosse qualcosa tra noi..." risponde "Anch'io..." Dico "Davvero?!" Chiede felice "Si, un muro di mattoni! E adesso esci per favore." Risposi con una freddezza che neanche un iceberg aveva.

Lui rimase in silenzio ma io ripetei "Marcy, per favore, esci."
"Ma Marty..." provo a dire, ma io lo interruppi "ESCI!" Gridai e lui, finalmente, uscì.

"Che nessuno si azzardi a chiamare 'troia' la mia Charlina!" Sussurrai accasciandomi per terra.

PRIMO CAPITOLO! SCUSATEMI SE NON HO PUBBLICATO MA O SCRIVEVO IN MACCHINA (soffro di mal d'auto😊) O NON SCRIVEVO DATO CHE NON C'ERA LINEA!

BUT SHISH E CIAU