Premessa

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Era tutto iniziato qualche settimana prima, in una fresca giornata invernale quando passeggiando per le strade di Verona Claudio gli aveva indicato una vetrina con la faccia di un bimbo di 3 anni che l'aveva fatta grossa.
Un'alzata di sopracciglio era tutto quello che aveva ricevuto in risposta dal moro.
-Dai avviciniamoci!- lo imploró
-Ma sei pazzo? Ma ti pare? Non ho bisogno di certi mezzucci...-
-Non sono mezzucci... È solo per... ehm esplorare nuovi orizzonti ecco- abbozzó poco convincente.
Ormai conosceva bene Mario, stavano insieme da qualche mese e sapeva che non avrebbe mai accettato una di quelle idee che fin troppo spesso gli passavano per la mente.
Non era bigotto, anzi come si dice, in guerra e in amore tutto era permesso, solo che preferiva quello che nel gergo comune viene detto "vanilla sex ".
Per Mario fare l'amore era un donarsi totalmente all'altro, anima e corpo, e lui era d'accordo.
Lo amava. Tanto. Riusciva a leggergli dentro, in fondo a quegli occhi scuri come le tenebre.
Aveva condiviso con lui il peso del suo passato amando ogni angolo, ogni antro buio del suo io inondandolo di luce.
Lo amava. Amava fare l'amore con lui lentamente. Come lo stringeva fino quasi a fondere le carni. Come gli sussurrava parole d'amore con quel tono che... Dio solo lui sapeva avere, solo che pensava che di tanto in tanto ci si potesse permettere anche il lusso di qualche... trasgressione. Proprio con lui poi l'idea lo eccitava da pazzi.
Fu così che, non seppe come, seppur con aria riluttante convinse il compagno ad avvicinarsi ad una vetrina di un sexy shop.
-Bene ora che ci siamo avvicinati possiamo anche andarcene- esclamò burbero il moro.
-Dai Mario rilassati... facciamoci un giro all'interno- e poi abbassando il tono della voce e avvicinandosi al suo orecchio gli sussurró -sia mai che troviamo qualcosa di... interessante- mise particolare enfasi sull'ultima parola.
Mario rabbrividì per la sua voce bassa e roca, per il respiro caldo tremendamente vicino, per le sue labbra che inesorabili dettavano quelle sillabe, per lui. - O-okay..- balbettó accaldato.
Il castano lo prese per mano e lo trascinó oltre la porta che annunció il loro ingresso grazie ad una campanella.
-Buongiorno signori- esclamó cordiale la cassiera.
- Buongiorno- esclamò entusiasta Claudio
- S-salve...- quasi sussurrando Mario.
Avrebbe voluto nascondersi. Sotterrarsi piuttosto che essere lì circondati da...
Bustini, catene, frustini, manette e... falli di gomma...
Di ogni dimensione!
Sbarró gli occhi per un istante e girandosi alla sua sinistra borbottó a Claudio -...proprio sicuro di voler continuare il tour..?-
-Ovvio!-
A Claudio brillavano gli occhi. Era come un bimbo in un negozio di caramelle... beh si insomma più o meno.
-Ma davvero ti piacciono ste cose a Clà?- prese con due dita una maschera in lattice con un grosso buco in corrispondenza della bocca esposta alla sua destra.
-Beh magari proprio questo no...- gliela tolse di mano e la posó.
-Queste piuttosto- e raccolse dalla mensola un paio di manette.. di peluches.
-Vuoi essere ammanettato?- chiese perplesso.
-Beh... l'idea è eccitante non trovi?- ammiccò.
E cazzo quando Mario al primo incontro gli disse che aveva gli occhi che parlavano aveva fottutamente ragione. Il suo sguardo urlava sesso da ogni cellula, che se non fossero stati in
un luogo pubblico l'avrebbe sbattuto al muro in un nano secondo. Così decise di assecondarlo...
-Mhh... quasi quasi- gli ricambió lo sguardo malizioso. -Continuiamo...?-
-Prego- lo invitó a precederlo il castano.
Mario fece per girare a destra in un altro corridoio dove venivano esposte delle tutine di lattice di vari modelli quando di nuovo quella voce al suo orecchio gli sussurró -E comunque per inciso quel culo che ti ritrovi ce lo vedrei da Dio in una di queste tutine- e gli lasció una leggera pacca sulla natica sinistra.
-Non stuzzicare...- lo avvertì
-Perché sennò che fai...?- bingo! Ormai sapeva dove colpire, come stuzzicare la sua fantasia, come farlo scattare.
Per tutta risposta il moro gli si avvicinò pericolosamente alle labbra senza toccarle e svió in direzione dell'orecchio e con la voce più roca che avesse gli intimó -Non ti piacerebbe saperlo... o forse si?-

Quel giorno uscirono dal negozio a mani vuote.
Ma solo quel giorno.

N.d.a.
Salve mi presento sono Fabi
Ho già scritto in passato ma dato che era parecchio che non lo facevo sono un po' arrugginita quindi abbiate pietà 🙏🏻
Voglio dedicare questa prima parte della storia alle CLARIO'S SWEETIES che dopo aver visto il commento di Mario alla tutina rossa mi hanno praticamente implorato di scriverci qualcosa su ♥️ grazie per la compagnia, gli scleri e la pazienza.
Spero vi piaccia
Un bacio

Domination // ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora