Capitolo 3

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Io e Tancredi non abbiamo più parlato, siamo stati entrambi impegnati a fare finta che la lezione di storia ci interessasse. Quanto è noiosa questa materia? E, soprattutto a cosa serve? Perché ci dovrebbe essere utile nella vita sapere cos'è successo a quel tale quel tal giorno? Bah. Sbadiglio e mi volto verso Tancredi:<<Stai ascoltando?>>. Lo devo avere svegliato da una specie di trance, perché lui scuote la testa, si gira e risponde, un po' confuso:<<Oh, sì, altroché.>>. Io sorrido e chiedo, maliziosa, indicando col capo Sofia:<<Ti piace lei?>>. Tancredi scuote con forza la testa e afferma, convinto:<<Certo che no! Non mi piacciono le ragazze che si comportano così.>>.
<<Ti vuole a tutti i costi, ti avverto.>>, ma che dico?
<<Beh, io no.>> conclude brusco, mi dispiace averlo disturbato, però che si calmi, eh! L'ora dopo abbiamo aritmetica, io tiro tranquillamente fuori dallo zaino il libro, invece lui sembra agitato, sta capovolgendo il materiale che ha dentro la sua cartella per trovarlo. Infine, più dolce, si rivolge a me:<<Hey...non ho portato il libro, posso seguire con te?>>. Come posso dirgli di no? <<Sì, ecco qua>> annuisco, posando il libro aperto in mezzo a noi. Appoggio la mano sulla copertina trasparente, lui mette la sua vicino alla mia. Prima gioca con le mie dita, poi mi accarezza il dorso, penso che non gli dirò niente perché questo massaggio mi rilassa. Alla fine dell'ora c'è l'intervallo, la professoressa ci sta gridando i compiti, ma non serve a nulla, se non a sprecare la sua voce irritante, perché noi ci siamo già catapultati in corridoio. Che dispiacere, davvero. Estraggo una busta di Chipsters dallo zaino e mi dirigo verso Giada, che è sulla soglia dell'aula e sta per iniziare a parlare con Alex, io però mi intrufolo tra i due, la afferro per un braccio e la trascino via. Camminiamo in corridoio osservando i ragazzi che ci circondano. Io le dico:<<Grazie tante, eh!>>.
<<Oh, andiamo, Alice! Vedi l'oggetto della tua passione che arriva inaspettatamente per te, ti gusti la prospettiva di passare con lui anche quest'anno scolastico... insomma, tu che avresti fatto?>> sbuffa lei.
<<Non è una motivazione...>> insisto io.
<<Piuttosto...tu e Tancredi non sembravate tanto intenti a seguire la lezione di matematica...>> osserva lei, dandomi una gomitata.
<<Mi stava solo accarezzando la mano!>> mi giustifico io, soffocando una risatina.
<<Non me la racconti giusta!>> fa Giada, scuotendo l'indice. Finisce l'intervallo, io mi ficco in bocca i Chipsters rimasti sul fondo della busta e torniamo in classe. Le ultime due ore di lezione scorrono lente...però io continuo a pensare al contatto tra le nostre mani.

Sono a casa, ora. Ho pranzato e ora sto cercando di memorizzare questo dannato capitolo di storia dell'arte. Mia mamma è giù, al piano di sotto, in cucina, a lavare i piatti e ascoltare la radio, almeno lei si svaga cantando un po'...Suona il campanello, devo distogliere lo sguardo da questi appunti, perciò mi precipito giù per le scale. Quando sono al piano di sotto grido:<<Vado io!>>, poi apro la porta...e vedo Giada agitata, e dietro di lei Tancredi.
Che cosa accidenti le è preso? Così, eccomi, con addosso solo una larga felpa che mi arriva alle ginocchia e le pantofole pelose, davanti alla mia potenziale cotta e quell'idiota della mia migliore amica.

SIGHLOVE ♡ || FANFICTION TANCREDI GALLIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora