Era li. Fermo , immobile. Sdraiato senza fare niente. La faccia quasi di lato. Morto. Non dormiva, era morto. Due colpi lo avevano finito, steso a terra. Ovviamente non respirava, il cuore si era fermato; come succede a ogni persona che muore. Mi guardava ancora, con uno sguardo inespressivo. Lui, sempre pieno di gioia. Non mi muovevo neanche io. Io però, stavo bene. Nessuno si muoveva di noi. Tutti lo guardavamo, nessuno prese il controllo e nessuno lo perse. Tutti fissi a guardarlo senza fare niente. Poche lacrime scendevano dai loro occhi. Io mi tenevo tutto dentro. Lo conoscevamo, e anche bene. Avevo paura che da un momento all'altro si potesse alzare e rifare tutto ciò che pochi secondi prima mi aveva terrorizzato. Io, la persona più calma al mondo, al solo pensiero mi agitai, ma non lo feci vedere. Tutti contavano su di me; mi guardavano, forse avevano ascoltato i miei pensieri in un modo da me sconosciuto. Li guardai, ma non feci altro che rigirarmi e guardarlo. Era inutile fare qualcosa a mio parere, tanto era morto. Magari adesso ci stava
vedendo, dall'alto, guardava la nostra reazione alla sua morte. Spero che un giorno ci perdoni. Almeno finora non era solo; con lui c'era qualcun'altro. Morto anche lui, nella sua stessa stanza, nella sua stessa notte.
