LA BIONDA

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CAPITOLO 2

LA BIONDA

Alessia è la solita troietta che c'è sempre in qualsiasi classe: capelli molto lunghi, lisci, biondi, occhi color nocciola, 3 kg di trucco se non metà del suo peso. La chiamiamo "bionda.

Dice di non essersi mai tagliata i capelli e sk vede quanto sono rovinati e soprattutto afferma di non essere tinta.

Ma è possibile che sulla nuca sotto alle ciocche bionde platino vi sia un color castano per poi arrivare alle punte bianche?

Assai strano il cambio di colore ogni 3x2.

All'inizio dell'anno andavamo d'accordo, sembrava simpatica, come del resto anche gli altri compagni di classe.

Dopo un po ho notato che ripetutamente mi chiamava per chiedermi i compiti e una mano con i temi da creare. Stava 3 ore divagando e cambiando discorsi per tornare ai compiti.

A scuola faceva la troia con Simone, uno dei ragazzi, si può  dire,più belli della classe.

Questo comportamento era irritante anche per le altre ragazze della classe.

Le chiedemmo di cambiare e lei disse che l'avrebbe fatto ma poi la storia si ripeteva.

Altra ragione di odio è il fatto di vantarsi dei tanti ragazzi che come galline le vanno dietro, anzi vanno dietro alla maschera che si è creata, di sola finzione e bugie.

Il punto è che non possiede una sola maschera ma molte altre che usa con tutti in base a come le gira, è doppiogiochista e usa la doppia faccia con tutti.

Un giorno di novembre litigammo: io, lei, Dambra, Asia, Jenny e Giulia. (p.s. le ultime 3 sono le mie migliori amiche)

Alessia e Dambra cominciarono a rompere i coglioni sul gruppo delle ragazze lamentandosi delle troppe stupide registrazioni che mandavamo.

Da li cominciò hn pesante litigio a colpi di registrazione.

Insulti dopo insulti, 7 ore a litigare.

Entrambe le parti esagerarono ma Alessia ci andò giù troppo pesante.

Intorno alle 20.51 ci scusammo tra di noi.

Dopo 10 minuti Jenny mi scrisse mandandomi una foto: la chat fra lei ed Alessia.

Entrambe si insultavano ma alle 21.11 a Jenny era arrivato un messaggio:

"È solo morta tua madre non è sceso Dio!!"

Jenny aveva perso sua madre all'età di 3 anni, il padre l'aveva abbandonata e ora vive coi nonni.

Non è passato un giorno in cui lei non abbia sentito la mancanza dei genitori.

Vivere così, senza le cure di una madre e le premure era totalmente diverso.

Ora arriva lei e glielo rinfaccia così senza uno scopo ben preciso.

Si scusó, ma le sue scuse non valgono niente;

Tutto ciò che lei dice, soprattutto gli insulti, lei li pensa veramente, mentre le scuse sono la parte inventata.

Per pararsi il culo si inventò il fatto che avevamo insultsto la sua famiglia e che era fuori di sé, quando avevamo fatto le scuse.

Così facendo si è scavata la fossa da sola.

Ha mostrato a tutti che razza di persona è e quando ha visto l'odio di più di metà classe nei suoi confronti la sua maschera si è rotta.

La maschera dura che la faceva sembrare sicura e forte ora mostrava la parte sensibile e insicura.

A scuola arrivava con gli occhi rossi, a volte scoppiava a piangere, cominciò a fumare e tagliarsi.

"Ma perché cazzo sto pensando a quella stronza?!" mi dissi improvvisamente arrabbiandomi con me stessa.

"Non capisco la gente così." Pensai.

"Si scavano la fossa da soli senza portarsi dietro le scale, uccidendosi da soli, poi si fanno ancora più male fumando e tagliandosi.

Ora io mi dico, se sto di cacca dentro, se ho una voragine incolmabile, un vuoto che mi accompagna, perché dovrei distruggere la perfetta maschera che mi sono creata?

Perché devo aggiungere dolore al dolore?

Quei tagli, quei segni nella pelle, quelle piccole voragini, cambieranno il presente?

Cambieranno il passato? Ti faranno eliminare gli errori che ti hanno portato sino al punto in cui ti trovi ora? Ti faranno star meglio?

Io risponderei di no, siamo noi che creiamo il nostro destino, siamo noi che scriviamo il nostro futuro.

Ogni azione, ogni movimento, ogni decisione sarà artefice di ciò che ci attende."

Queste sono le cose che penso sempre.

"Anche per quanto riguarda al fumo vale la stessa pappardella di parole con l'aggiunta che il fumo uccide, letteralmente, e non si ha scampo se si continua ininterrottamente, è quella la fine, l'unica strada che si prende cominciando: quella della morte."

"Vieni ad aiutarmi!!" Urlò mia mamma dal piano di sotto facendomi riemergere dal turbinio di pensieri che devastavano la mia mente.

Spensi il lettore cd e scesi frettolosamente le scale saltandone qualcuna per non farla attendere a lungo.

"Cosa ti serve??" Domandai.

"Porta fuori la spazzatura,grazie." Mi disse porgendomi 4 sacchi della spazzatura stracolmi.

Senza esitare uscii di casa e deposi i sacchi a fianco di quelli dei vicini e tornai in casa.

"Ti serve altro?" Chiesi.

"No, grazie." Disse lei sparendo in bagno.

Tornai in camera e senza pensarci tirai fuori dallo zaino blu dell'eastpack il diario aprendo la pagina sul giorno dopo: "Matematica, storia e fisica." Lessi a bassa voce.

Mi buttai sui libri, per fortuna avevo capito tutti gli argomenti e dopo 2 ore finii tutti i compiti.  Mi stiracchiai passando una mano tra i capelli.

Ogni volta mi chiedevo come facevano a essere cosi morbidi e anche così odiosi quando decidevano per conto loro se essere mossi o lisci. Il resto del pomeriggio lo passai leggendo un libro.

"È pronta la cena!!" Urlò mia mamma dal piano di sotto per farsi sentire.

Appena aprii la posta fui inondata da un odore familiare e assai invitante. Scesi nell'ampia cucina e mi sedetti al mio posto.

"Cos'è??" Domandai curiosa.

"Pasta al ragù, insalata e gelato alla vaniglia." Rispose sorridente mia mamma.

"Papà?" Chiesi guardandola con la coda dell'occhio.

"Torna tardi stasera."

"Ah ok"

Mangiammo silenziosamente, dopodiché lavai i piatti e augurai la buonanotte a mia mamma.

"Sono stanchissima, dovrei risposarmi." Pensai salendo le scale, una per una, piano piano.

Mi misi il pijama e ciò che continuò a ronzarmi in testa fu una parola, un nome: Gioele.

Mi addormentai con un mezzo sorriso ricordandomi di ciò che era successo quello stesso giorno.

Ciaoooo, come state?

Spero vi piaccia questa specie di storia che cerco di creare. Che ne dite?

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