Capitolo 3 - strategie di guerra

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"Cercate di stare ferma" mi intima la guaritrice.
"Chi era quel guerriero?" chiedo a Loki, che sta osservando la scena dalla porta.
"Il guardiano dei nove regni. Uno dei soldati più esperti" mi informa.
"Dopo di voi, immagino" mormoro.
"Ovviamente. Una veste asgardiana sarebbe per voi oltraggio?" domanda.
"Non più" accetto di buon grado gli abiti che mi porge il dio.
"Volete che la faccia pulire?" osserva ciò che indosso: in effetti c'è una macchia di sangue che troneggia sul tessuto.
"Se non vi è disturbo"
"Certo che no. Venite"

"Ditemi, re di Asgard, che cosa avete in mente per il vostro regno?" cammino lentamente, misurando ogni passo.
"Ditelo di nuovo" mi guarda.
"Come?" chiedo confusa.
"Ditelo di nuovo" ripete.
"Cosa avete in mente per il vostro regno?" assecondo la sua richiesta.
"È meraviglioso sentirvelo dire. Il mio regno, dite bene" un sorriso gli attraversa il volto.
"Quindi?" insisto.
"Vedremo, mia regina" le sue parole mi provocano un brivido per la schiena.
Jotunheim ed Asgard saranno alleate per il dominio dei nove regni.
"Lasciate che vi consigli" propongo.
"Vi ascolto" si accomoda sul trono.

"Siete re di Asgard, avete a disposizione l'esercito di Jotunheim e tutti i guerrieri che vi servono. Assoggettare i nove regni al vostro dominio non sarà difficile. La mia idea è di andare noi stessi a capo dei nostri eserciti. Ma non prima di aver esplorato la zona. Impariamo la cultura, lo stile di lotta, integriamoci con il popolo che dovremo piegare" espongo la mia teoria.
Loki mi osserva dall'alto del suo trono.
"Siete arguta. Ma non dovreste prima imparare lo stile Asgardiano?" sorride beffardo.
"Dovrei, avete ragione. Sarete voi ad insegnarmi?" chiedo.
"Sarebbe un onore. Se poi mi insegnerete il vostro"
"Abbiamo un accordo"

"Scegliete quella che preferite" il sovrano mi mostra l'armeria.
"Tutto in oro" mormoro passando una mano sullo scaffale.
"State congelando tutto" osserva.
"Perdonatemi" con un tocco della mano faccio sparire il tutto.
"È oro asgardiano. Il metallo più pregiato esistente" mi spiega.
"L'argento è più resistente" ribatto.
"Può darsi. Ma i nostri soldati non ne hanno bisogno" ammicca.
"Ma io sì. Non ne possedete?" chiedo.
"Alcune, sì. Ma non si addicono alla vostra persona"
"Mostratemele" ordino.

"Necessitate aiuto?" mi chiede porgendomi un'arma.
"Mi sottovalutate" faccio roteare la spada.
"Impressionante" si volta, avviandosi verso l'uscita.
"Come pensate di difendervi, senza armi?" lo richiamo.
"Imparerete poco per volta" non mi guarda.
"Tentatemi" sorrido maliziosa.
"Ne siete sicura?" si ferma, girandosi parzialmente.
"Sì" tutto resta fermo per qualche secondo.
Poi Loki afferra un arma e si avventa contro di me.
"Lo stile Asgardiano è fisico. Si attacca, niente difesa. Colpi diretti e decisi ad uccidere" ad ogni fendente dice una frase.
Ammetto che fatico a proteggermi dalla lama, ma dopo poco comincio a capire e riesco a contrattaccare con qualche colpo poco sicuro.
"Fermatevi!" esclamo quando il dio si fa pericolosamente vicino al ferirmi.
"State bene?" chiede con una nota di preoccupazione.
"Sì, devo solo... capirvi. Un attimo prima siete uno spietato guerriero, e quello dopo vi preoccupate per me. Come ci riuscite?" lo guardo negli occhi, decisa a cogliere anche la minima emozione.
"Sono bravo con le parole" e a nascondere ciò che pensi, aggiungerei.

"Vi prego di perdonarmi" con un colpo di lama accorcio la gonna della mia veste.
"Che intraprendente. Potrei considerarla un'offesa personale" alza le sopracciglia.
"Sfidatemi, allora. Ma come dico io" la lotta come viene insegnata a Jotunheim è pura tattica.
Si studia l'avversario, si comprendono i punti deboli, si sfruttano a proprio vantaggio.
Come la guerra Asgardiana è valorosa e leale, su Jotunheim i guerrieri sono addestrati all'inganno; ogni elemento può essere sfruttato, non importa come.
Bisogna arrivare alla vittoria.
"Volete che mi batta come uno dei vostri giganti? Perdonatemi se non accetto" lascia a terra la sua arma.
"Avete forse paura, mio re?" cerco di risvegliare la sua attenzione.
Lui infatti mi guarda indeciso.
Non sa se fare come dico, facendomi quindi vincere, o fingersi superiore, ma negandosi la possibilità di misurarsi contro di me.
Alla fine l'istinto vince e il dio riafferra la lama.
Loki mi sorride, immobile.
Mette quasi paura.
"Vi attendo" mi invita ad attaccarlo.
"Attenderete ancora per molto" comincio a muovermi in cerchio, restringendo lo spazio tra noi.
"La guerra è attesa, pianificazione, slealtà. I vostri maestri vi insegnano il contrario: onore, giustizia e coraggio. Nel mio mondo funziona diversamente" cerco di distrarlo.
"Cercate ancora di superare le mie barriere?" domando divertita quando pensieri estranei ai miei cercano di farsi largo nella mia mente.
"Tentare non costa nulla" sorride.
"Come vi sbagliate" ormai sono abbastanza vicina.
Mi sposto dietro di lui, immobilizzandolo tra la lama e il mio corpo, costringendolo poi a piegarsi a terra.
"Dovete solo attendere" lo schernisco.
"Certamente. Ma, sapete, si gioca sempre in due" svanisce dalla mia vista.
Mi giro immediatamente, cercandolo.
Non faccio in tempo a metterlo a fuoco che mi ha già immobilizzata, buttandomi a terra, tenendo la punta della lama poco sopra la mia pelle.
"Siete subdolo. Sicuro di non avere origini Jotuniane?" rido.
"Assolutamente certo" mi porge una mano, aiutandomi ad alzarmi.
"Vi faccio i miei complimenti, allora"

"Migliorate in fretta" commenta dopo qualche ora di addestramento.
"Imparo in fretta" lo correggo.
"Come preferite. Sapete cavalcare?" chiedo osservando il mio riflesso sulla lama.
"Come prego? Certamente so cavalcare" si atteggia.
"Dimenticate quello che pensate di sapere. È un consiglio. Portatemi alle scuderie" ordino.
Il dio fa come dico e mi porta nella struttura.
"Otto zampe?" domando sorpresa.
"Destrieri Asgardiani, solo il meglio" conferma fiero.
"Con quattro zampe il meno i cavalli sono molto più agili e facili da manovrare, sapete?" lo guardo.
"Quella è la razza di Midgard, non mi abbasso a tanto" lui continua ad osservare gli animali.
"Procuratemene uno" mi volto senza nemmeno aspettare una sua risposta.
"È un ordine, mia regina?" chiede divertito.
"Sì" non lo guardo.
"Perdonatemi se vi ho offeso" mi raggiunge velocemente.
"Non mi avete offesa. Sono una regina, è il mio modo di fare" spiego, evitando il suo sguardo.
"Questo vuol dire che cenerete con me?" propone.
"Se non ho alternativa" tengo le distanze.
"Certo che avete scelta. Mi farò trovare di fronte alla vostra porta" si congeda.

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Ma ciao personssssss
Come vi va la vita?
Ho preso una decisione: prima scriverò tutti i capitoli, poi li pubblicherò (uno al giorno, come l'ultima volta).
Ora vi chiederete "ma come mai ce lo dici che tanto quando leggeremo avrai già finito?" e la mia risposa è: tanto lo sapete che sono ritardata, laciate perdere, su.
BACIONI PERSONS.

Sì, mi sono stufata del francese, usiamo l'italiano.
E sì chiuderò sempre con BACIONI PERSONS. Esatto.

Lost || Loki Laufeyson ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora