Christmas time

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Era inverno inoltrato, ormai, e quasi tutti gli studenti di Hogwarts erano tornati a casa per le vacanze di Natale.

Tra questi c'era anche Peter Pettigrew, che, dopo aver salutato a malincuore i suoi migliori amici, aveva dovuto seguire la moltitudine di studenti che, come lui, tornavano dalle loro famiglie per la festa più magica dell'anno.

I tre Malandrini restanti, però, avevano deciso di rimanere a Hogwarts. Quella sera, la vigilia di Natale, dopo aver passato una giornata a fare a palle di neve davanti alla capanna di Hagrid e a escogitare piani (tutti miseramente falliti) per rapire Mrs Norris e buttarla nel Lago Nero, Remus, Sirius e James se ne stavano distesi nei loro letti, tutti uniti con la magia, infagottati nei piumoni, a bere Burrobirra calda gentilmente offerta dagli elfi domestici, a cui erano andati a fare visita poco prima.

-Porco Salazar, il regalo per la Evans!- urlò all'improvviso James -Devo averlo lasciato nelle cucine! Oh Merlino, fa che gli elfi domestici non l'abbiano buttato!

Si alzò di scatto e prese a correre disperatamente fuori dal dormitorio.

-Oh no, come potrebbero mai buttare via una tua foto autografata!- gli urlò Sirius con voce fintamente scandalizzata.

-Quanto pensi che ci metterà ad accorgersi che è uscito in boxer?- ridacchiò Remus.

-Il tempo di pensare che potrebbe autografare anche quelli e metterli nel regalo della Evans, probabilmente- suggerì l'altro con un'alzata di spalle.

Il silenzio regnò per qualche secondo, mentre entrambi finivano la loro Burrobirra e poggiavano le bottiglie accanto al letto. Remus chiuse gli occhi per un attimo, sentendo la stanchezza invadere il suo corpo.

Stava quasi per addormentarsi, quando sentì un peso sul petto. Letteralmente. Aprì gli occhi di scatto e vide la testa di Sirius appoggiata sul suo torace.

Arrossì violentemente e ringraziò il cielo che il moro fosse girato dall'altra parte.

-Che cos'hai?- chiese quest'ultimo ad un certo punto.

-Niente, perché?- rispose Remus.

-Hai il cuore a mille- rispose semplicemente Sirius.

'Tranquillo, sto solo morendo di infarto ogni volta che mi sfiori anche per sbaglio ma grazie per averlo notato.'

-Beh, vuol dire che sta pompando bene- riuscì a dire, cercando disperatamente di sembrare naturale.

Ci volle qualche secondo e un'occhiata divertita da parte di quello che fino a prova contraria era il suo migliore amico per fargli realizzare quello che aveva appena detto.

-Il sangue, intendevo!- esclamò sbattendosi una mano in faccia. Scoppiarono a ridere entrambi, Sirius con la solita risata simile ad un latrato che Remus amava tanto.

-Ehi, Moony, ho sentito che il tuo cuore fa dei bei lavoretti, non è che potrebbe farmene uno?- si intromise James, spalancando la porta del dormitorio. -Sai, nel caso la Evans non cedesse nemmeno quest'anno, cosa alquanto improbabile visto che sono troppo bello per essere rifiutato sei anni di fila.

-Certo, Bambi, poi non venire a piangere da noi quando ti ritroverai la tua foto autografata in posti improbabili del corpo- lo prese in giro Padfoot.

-Ma sarei onorato se vedesse e addirittura toccasse questi posti improbabili!- esclamò con sguardo sognante James.

-La cosa più erotica che potrebbe farti la Evans sarebbe castrarti, James- disse tranquillamente Remus, riportandolo alla realtà.

-Uffa, dovete sempre distruggere tutte le mie speranze voi due?- sbuffò Prongs -Io so che un giorno mi sposerò con la Evans e avremo anche un figlio, anzi non solo uno, ne avremo a migliaia! Riesco già a vedere tutti quei bambini girare per casa nostra e gridare 'Papà! Mamma!' e io che mando un gufo al giorno a Mocciosus per ricordargli che io ho scop-

-Stai cominciando a frequentare Divinazione, per caso? Continui a vedere cose che non succederanno mai- mormorò Moony con uno sbadiglio.

Sirius, invece aveva adottato una misura più drastica per farlo smettere di parlare.

-Oh Merlino, i tuoi capelli!- esclamò Remus indicando dove un minuto prima c'erano i capelli di James.

Ora, invece, erano spariti. Al loro posto la scritta 'I love Mocciosus' lampeggiava a intermittenza sulla testa calva.

-COSA. HAI. FATTO. AI. MIEI. CAPELLI.-urlò all'improvviso fuori di sé.

Remus fu orgoglioso più che mai di aver applicato un incantesimo silenziatore al loro dormitorio.

-È una nuova moda, non ti piace?- rise Sirius.

Con gli occhi ancora sgranati e un'espressione di disgusto misto a terrore sul viso si chiuse in bagno, probabilmente per provare, con tutti i balsami babbani che si era fatto regalare negli ultimi anni, a coprire quella scritta e a farsi ricrescere i capelli, o forse solo per piangere senza ritegno.

-Improvvisamente mi fai molta più paura, Pad- sussurrò Remus ridacchiando. In risposta Sirius sorrise contro la sua maglietta e poi alzò la testa.

-Non ti farei mai una cosa del genere- mormorò guardandolo negli occhi. Remus si sentì avvampare, ma ricambiò lo sguardo.

Lentamente, portò una mano tra i capelli di Sirius e lo avvicinò a sé. Sentiva il respiro affannarsi e il cuore a mille, ma non badò a queste cose. L'unica cosa che gli importava, in quel momento, era Sirius, e l'unica cosa che importava a Sirius era lui.

Le loro labbra erano vicine ormai, sentivano il fiato caldo l'uno dell'altro. Fu impossibile dire chi fece il primo passo, perché entrambi non sarebbero resistiti un secondo di più senza colmare quella distanza. Fu come una boccata d'aria fresca dopo anni passati in uno stanzino polveroso. Sentivano di aver bisogno l'uno dell'altro e non riuscivano a capire come avessero fatto fino a quel momento a farne a meno.

Le urla disperate di James facevano solo da sottofondo, ma ormai non le sentivano più, l'unico suono erano i loro cuori che battevano all'unisono. Quando si staccarono, nessuno dei due aveva più fiato.

Si guardarono e poi Sirius sussurrò -Al massimo ti scriverei in testa 'I love Padfoot', altrimenti Mocciosus potrebbe farsi strane idee.

Marauders EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora