Sono riuscita a cambiarmi in tempo, ho comprato una splendida blusa incrociata per la modica cifra di quarantanove dollari. Spero solo ne valga la pena.
Occhi di ghiaccio stava quasi per rovinarmi la giornata. E il colloquio.
Arrivo addirittura con cinque minuti d'anticipo e trovo ad accogliermi Ronald, classico ragazzo patito della moda, perfettamente vestito, pettinato e truccato. Troppo preciso per essere etero. Direi anche troppo bello. Decisamente gay.
Purtroppo sono convinta che madre natura, come qualsiasi altra femmina al mondo, odi le sue simili, e come punizione, ha fatto in modo che tutti i ragazzi dall'aspetto meraviglioso, amassero altri ragazzi dall'aspetto meraviglioso. Punendoci così con delle copie rozze e scialbe con cui rovinare gran parte delle nostre vite.
Ronald mi accoglie con le braccia aperte, ma non direi che sta sorridendo, sembra quasi di plastica, forse è botulino quello che in realtà sto guardando. Non mi stupirei.
- Benvenuta Samantha, ti faccio subito accomodare, il nostro responsabile del personale
arriva subito, ti avviso - mi dice girandosi - non ha avuto un bell'inizio di giornata, è entrato in negozio con il volto livido. Borbottando qualcosa su come qualcuno gli avesse rovesciato addosso un litro di caffè o cose del genere... - dice liquidando la cosa con la mano.
Ecco, a questo punto dovrei essere talmente sveglia da esserci arrivata giusto?! Invece no, continuo a guardare la faccia di Ronald che è riuscito miracolosamente a dire una frase così lunga, senza muovere un muscolo della faccia.
Il suo aspetto è molto mascolino, a differenza del solito cliché. Ha la barba lunga e folta, i capelli rasati e si vede che dedica molto tempo alla cura del fisico. Sarà sicuramente dedito alla palestra. Un abbonato di tutto rispetto.
Io invece sono quell'abbonata di cui le palestre hanno bisogno per vivere, cioè mi iscrivo, per la prima settimana vado cinque volte, la seconda vado due, la terza una e ci passo davanti mentre vado a mangiare sushi nel mio ristorante giapponese preferito.
- Prego, accomodati pure qui. Il signor Hock la chiamerà subito.
Subito dopo essersi pulito... - e inizia una risatina isterica. Eh si penso, di etero qui non è rimasto più nulla. Belle scarpe però, se fossi un uomo le prenderei anche io.
Cerco di sembrare indaffarata a leggere un quotidiano, dandomi così un tono, in realtà me la sto facendo sotto.
Ho proprio bisogno di questo lavoro, i miei liquidi scarseggiano, e la mia brillante idea di vivere da sola, sta portando i miei a pensare quasi che io possa cavarmela.
Non posso deluderli in questo momento. Per me è una svolta, dopo ventotto anni di rimproveri, o come dice mia mamma "non rimproveri Sam, i nostri sono consigli".
Ne ricordo alcuni come "perchè non esci con il figlio degli Smith tesoro, è un buon partito" certo, studiava legge ad Harvard, e al primo appuntamento mi ha fatto vedere la sua collezione di farfalle. Inutile dire che io pensassi fosse una bieca scusa per vedere altro, invece no. Erano davvero farfalle, povere creature impalate con degli aghi da filo, in delle teche di vetro.
O anche " Samantha, ti ho iscritta ad un concorso pubblico, devi presentarti in municipio venerdì mattina alle 8", per poi scoprire che il posto vacante era per lo smistamento della posta dei dipendenti, lavoro che avrebbe occupato si e no due ore durante la mattinata. Inoltre per essere ammessi al concorso bisognava avere un qualsiasi tipo di handicap. Ancora mi domando come abbia fatto mia madre ad iscrivermi.
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IMPOSSIBILE IGNORARTI
ChickLitNon conoscete ancora Samantha? Beh qualcuno di voi si... Avevo tolto la sua storia perché con questo libro partecipavo ad un concorso, ma ora siamo tornate! Cosa succederà poi??? Coming soon... intanto... Samantha Voiello è una ragazza di origine i...