Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
"E vuoi che ti parli del più bel giorno della mia vita? Ero un lupetto. E ricordo che per sbaglio mi ero pisciato addosso. Ci avevano fatto sedere per secoli e io cercavo di uscire da quella camera ma c'era sempre un ragazzino a bloccarmi, a impedirmi di andarmene come se fosse una specie di gioco e così gli dissi che era una testa di cazzo e che doveva levarsi dalle palle, testa di cazzo. E allora tutti smisero di parlare sentendo quelle frasi e poi iniziarono a ridere all'improvviso e non riuscivo a capire se fosse per quell'insulto o avevano visto i pantaloncini bagnati e così cercai di coprire la macchia con le mani ma in quel modo venne definitivamente notata e mi presero in giro. però peter, mio fratello, che era, era più giovane, aveva sei anni e mezzo, e nonostante l'età e l'altezza, li comandava tutti a bacchetta. E poi era un genio con i nodi. Con papà faceva pratica, gli piaceva. Comunque si alzò in piedi guardandoli fissi e loro fecero silenzio di colpo. E allora strinse la mia mano e mi accompagnò al bagno. Lì dentro lui mi tolse i pantaloncini e mi diede una pulita. Quindi si sfilò i suoi e li diede a me. E infine, mi bacò sulla guancia. Mi diede la mano e tornammo dagli altri, lui in mutandine, e nessuno si mise a ridere. Non lo dimenticherò mai." -Chris
