Grace

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Grace Moonrose è circondata dalle candele bianche, agitata per questo nuovo incantesimo

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Grace Moonrose è circondata dalle candele bianche, agitata per questo nuovo incantesimo. Grace sa che quando inizierà con l'incantesimo sarà esposta alle Hybris, ma non è questo che la spaventa. Le Hybris in gruppo sono potenti, ma lei lo è di più. È scesa la notte da più di due ore, il cielo è nero come la pece e le nuvole sono minacciose. Tra le mani, Grace, si rigira un pezzo di pergamena. Quella pergamena non contiene un semplice messaggio, ma il biglietto d'andata per un nuovo mondo, per prepararsi al meglio alla guerra che dovrà affrontare con le streghe nere. Grace pensa che questo sia il momento giusto per comunicare al suo amico fidato dell'altro mondo, che lei sta per arrivare. Un vento stregato si alza quando Grace inizia a pronunciare l'incantesimo. "Dox Toxem. Dox Malum. Dox Divinirum". Lo ripete tante volte, fino a che la pergamena scompare dalle sue mani.

Le Hybris, avendo percepito la caduta del velo di protezione di Grace, la circondano in un attimo nel bosco di Winchester. Le streghe nere, non sono come vengono descritte, anzi tutto il contrario. Queste streghe non hanno il naso lungo con dei bitorzoli, non hanno cappelli a punta e non viaggiano su scope. Le Hybris sono donne seducenti, di una bellezza innaturale quasi mortale. Grace Moonrose, la strega bianca, è una donna di una bellezza candida, oserei dire pura. Grace deve prendere una decisione, combattere e rischiare la sua vita oppure viaggiare nell'altro mondo. "L'ultima dei Moonrose scopre la sua posizione, ma quanto puoi essere sciocca ragazzina?". Le gira in tondo una donna dai capelli neri con qualche striatura grigia, forse una delle più anziana. La donna, accarezza il viso di Grace per poi afferrarle con forza il mento. "Sciocca ragazzina". Ripetono le altre streghe in gruppo. La giovane Moonrose scruta in giro per il bosco, per capire che elementi sfruttare a suo favore, individua il fuoco. Ormai ha preso una decisione, le costerà tantissima magia ma è convinta. La Hybris che le teneva il mento, le da uno schiaffo e per l'impatto Grace cade a terra. L'anziana raggiunge il gruppo e si prendono per mano, pronte per rubare il potere a Grace. Ma la strega è più veloce e furba. Distrae il gruppo di streghe nere con uno scudo di fuoco, approfittando della fiamma delle candele, e sempre con le mani puntate verso di loro pronuncia un altro incantesimo. "Oribos Turai Manecsitus. Orbiem. Oribos Turai Manecsitus. Orbiem.". Con questo, Grace lascia il suo mondo priva di forza per atterrare nell'altro mondo.

Nel Quartiere francese, New Orleans, ci sono sempre motivi per festeggiare, da un matrimonio ad un passaggio di un caro dall'altra parte. Nella tenuta Mikaelson, però, c'è silenzio. Per i Mikaelson, vampiri originali, è stata una giornata tranquilla quasi noiosa ed è una cosa molto strana avendo alle spalle un considerevole numero di nemici. Elijah è accomodato nello studio della tenuta mentre sorseggia il suo bourbon e legge, forse per la decima volta, quel messaggio sulla pergamena un po' bruciacchiata. La sua attenzione, però, viene distratta da un intenso boato. "Fratello!". Suo fratello Niklaus, l'ibrido, urla dal piano di sotto. Con la velocità vampiresca, Elijah, raggiunge Klaus e non può credere ai suoi occhi. Un portale, di un azzurro davvero intenso, si apre nella parete del salone dei Mikaelson e ne esce una donna dai capelli corvini ed occhi azzurri. Elijah si rende conto di averla già vista da qualche parte, ma non si ricorda dove. I fratelli si scambiano un'occhiata quasi incuriosita, vengo poi raggiunti dalle due sorelle e dal fratello minore: Freya, Rebekah e Kol. Anche loro incuriositi dalla ragazza, appena comparsa nel loro soggiorno, si scambiano un'occhiata. Quando la donna tocca il pavimento con i piedi, le ginocchia le cedono, la potenza dell'ultimo incantesimo si fa sentire e cade, senza sensi, tra le braccia di Elijah. Il maggiore dei Mikaelson appoggia la donna, precedentemente presa in braccio, delicatamente sul divano marrone e le scosta il cappuccio del mantello dalla fronte. "Grace". Sussurra, sapendo il suo nome nonostante non ricordi di aver mai visto quella donna.

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