La rovina di un'astrologa (Lina Prokalesei)

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"La mia storia non ha un granché di interessante, sono nata in una famiglia normale: mio padre mercante di stoffe e mia mamma sarta e ho ricevuto un'istruzione normale come tutti quelli che possono permettersi una scuola; mi sembrava tutto così noioso, finché non conobbi Iakob, un giovanissimo -in canoni elfici- e bellissimo elfo astrologo.

Me lo ricordo ancora: era una notte d'estate ed ero uscita di casa appena prima di andare a letto per prendere l'acqua al pozzo, vicino alla cima della collina. Lo trovai là, seduto su uno sgabellino che fissava all'interno di uno strano oggetto simile ad un cannocchiale -un telescopio, scoprii più avanti-. Gli chiesi incuriosita cosa stesse facendo e, dopo aver quasi preso un infarto, inizio a parlarmi del suo lavoro. Rimasi affascinata così tanto da lui e da quel mestiere che rimasi tutta la notte a guardare le stelle con lui -e prendendo una punizione il giorno dopo perché mi ero addormentata sul banco di scuola-.

Da quel giorno andavo spesso la sera sulla collina con Iakob, e dopo un po' i miei genitori fecero caso alla mia passione, promettendomi allora che sarei potuta andare con lui una volta finita la scuola. Fui motivata più che mai a terminare i miei studi in fretta e con il massimo dei voti, perciò alla fine dell'anno partii per studiare il cielo con Iakob.

Col tempo mi rivelò anche di essere un mago, piuttosto agli inizi, ma pur sempre un mago; e mi insegnò qualche trucchetto.

Più i giorni passavano e più imparavamo l'una dall'altro, tanto che diventammo abbastanza abili nella magia -soprattutto nel richiamare creature da altri piani per aiutarci o per chiedere della conformazione celeste del loro piano- e anche studiosi di fama a Pox.

La Guerra Verde purtroppo rallentò il nostro lavoro e Iakob volle tentare un azzardo per avere maggiori informazioni siccome stavamo finendo i soldi: invocò un demone ma qualcosa andò storto e il procedimento non si concluse correttamente, quindi il demone impazzì e lo attaccò, uccidendolo in pochi secondi.

Io nel frattempo osservavo la scena inorridita e paralizzata dalla paura, guardavo colui che amavo venire distrutto senza essere in grado di fare nulla. Il demone venne poi verso di me con fare ancora più minaccioso e sanguinario; mi preparai alla fine pregando di rivedere Iakob ovunque fossi finita dopo la morte, ma una volta a pochi centimetri da me la creatura infernale si fermò, guardandomi poi con occhi di sfida: "Sento l'odio scorrere nelle tue vene, ha un profumo inebriante." Annusò l'aria "Credo che sarà più divertente lasciarti in vita, perché è sicuro come l'oro che cercherai di vendicare il tuo compare laggiù. Quindi pazienterò in attesa di una sfida più avvincente, tanto per me gli anni non sono un problema."

E ridendo con fare malvagio scomparve utilizzando probabilmente un incantesimo di teletrasporto.

Dopo quel giorno fu difficile ricominciare, ma dopo essermi ripresa dal trauma l'odio e la sete di vendetta cominciarono ad essere l'energia che metteva in moto il mio corpo: continuai a studiare, e continuai anche dopo il termine della guerra, finché una notte non feci uno strano sogno: fu come se delle anime mi entrassero nel corpo, passandomi parte dei loro ricordi. In realtà non era un sogno e successe veramente, tanto che dopo quell'evento identificai quell'obbiettivo come percorso di miglioramento per la mia vendetta."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 22, 2017 ⏰

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