il silenzio era calato tra loro due, Madison non voleva che lei se ne andasse ma nessuna delle due poteva fare niente. arrivarono all'aeroporto, a Lara mancava la sua amata California, vide sua madre che l'aspettava, le corse in contro, era felice di vederla, insieme a lei c'era il padre di Madison, non era in buoni rapporti con la figlia infatti l'amica sperava che fosse venuta a prenderla la madre, Lara le fece un sorriso confortante, voleva farle capire che se aveva bisogno lei c'era.
"lara, tesoro, com'è andato il viaggio?"
"bene mamma, è stato molto stancante ma è andato bene."
"spero che ti sei divertita in d'Inghilterra con Madison!"
"si è stata una bella esperienza, dovevi vedere le pietre com'erano grosse, sembra vera la leggenda, erano disposte troppo bene per essere fatte da delle persone e poi sarebbero state troppo pesanti da spostare non credi?"
"si tesoro, lo penso anch'io, Madison te invece ti sei divertita?"
"si signora Koll, doveva essere li con noi, si sarebbe divertita!"
"be sono contenta che vi sia piaciuta allora, dai Lara è ora di andare"
"si mamma, ho voglia di tornare nella mia cameretta"
già
jennifer aveva cambiato espressione, aveva capito cosa di Lara avesse bisogno per stare bene, e lei le stava portando via tutto.
salirono in macchina, la madre sbuffo, non riusciva a trovare le parole per dirle cosa fosse successo nel frattempo che lei era via.
"Lara..."
"cosa succede mamma?"
"ascolta il nonno mentre tu eri via si è sentito male"
Lara non conosceva suo nonno quindi non poteva fingere di starci male però era dispiaciuta, più per sua madre che per suo nonno, Lara aveva perso suo papà quindi sapeva che sensazione si provava.
che cosa ha avuto?"
"ha perso i sensi un paio di volte, fortunatamente c'era la vicina che lo era andato a trovare e ha chiamato subito l'ambulanza"
"mi dispiace mamma..."
"non è tutto"
"Come non è tutto?"
"sono dovuta andare dal nonno, ho già portate le nostre cose li "
"che vuol dire ?"
"che adesso abitiamo a Salem"
"come abitiamo a Salem mamma! ho le mie amiche la, non mi hai lasciato neanche il tempo per salutarle"
"lo so tesoro ma non ti devi arrabbiare"
Lara rimase in silenzio, non le rispose più, lei che non vedeva l'ora di tornare a casa adesso si ritrova ad affrontare un alto viaggio.
vedeva tante case per la strada, il tempo sembrava non passarle più, scorreva così lentamente, voleva solamente svegliarsi da quel brutto sogno.
arrivarono a casa del nonno, fuori era bellissima, era gialla e davanti a se c'era questo enorme giardino con questo sentiero fatto di ciottoli, non è cambiata per niente disse a bassa voce Jennifer, Lara guardava tutto sorpresa, pensava fosse un posto orribile invece era molto meglio di come se lo aspettava.
Vide uscire un signore anziano con delle stampelle, "ciao ragazze entrate pure"
"si papà,vedo che ci stavi aspettando eh" disse ridendo
"si cara,dopo tutto questo tempo posso essere impaziente di vedere la mia bellissima nipotina?"
"Lara, lui è il nonno Lucas"
"ciao nonno"
"ciao tesoro,come sei grande!"
entrarono tutti quanti in casa, era così grande, profumava di lavanda, anche il suo interno era giallo ma fai decor, c'era una parte fatta interamente di vetro piena di fiori, Jennifer le fece vedere la sua camera, era come quella in California ma molto più grossa, c'era molta luce, proveniva tutta da un'enorme finestra che affacciava direttamente sul giardino, si accorse che circondava tutta la casa e non era solo nella parte davanti. la camera però era tutta bianca, era abituata al suo grigio, era così scura ma le sembrava fosse così felice.
si era appena seduta sul letto, guardava tutto quello che la circondava. I mobili erano quasi tutti suoi, il letto era suo, lo specchio era suo, il comodino e il grosso tappeto di lana anche, tranne un comò era dello stesso colore delle sue cose ma era molto vecchio. Lara andò verso la grande portafinestra e la aprì, spalancandola sentì un forte profumo di fiori, e decise di uscire per vedere bene l'enorme giardino che circondava la casa, davanti a lei c'era un'immensa distesa di fiori, piante e c'era persino una piscina. "il nonno ha gusto allora" pensò tra se e se, andò verso l'acqua e si tolse le scarpe, sedendosi sul bordo si alzo' i pantaloni e immerse le gambe li dentro, era tiepida, le piaceva stare cosi , la rilassava. sul fondo della piscina c'era un disegno, un simbolo, era una specie di stella, era sporgente, non era solo disegnata ma era anche un oggetto incollato sul fondo. vide Jennifer arrivare verso di lei sorridendo, "hai trovato la piscina eh" disse ridendo, "sai, quando vivevo ancora con i tuoi nonni venivo sempre qui, era il mio rifugio dopo le litigate o anche solo dopo la scuola, me ne stavo tranquilla qui, magari leggevo, oppure me ne stavo sdraiata con i piedi a penzoloni e gli occhi chiusi". Lara le sorrise, pensava a quante cose sua mamma non le avesse raccontato, e perche mai non raccontarle niente sul suo passato?
"mamma ho fame, quando si mangia?"
Lara si giro di scatto attirata dal nonno che dalla parte opposta del grande giardino gridava, "RAGAZZE, E' ORA DI MANGIARE!", Lara si alzo di colpo, e guardo la madre, che a sua volta si mise a correre ridendo "arrivo prima io!", la guardo ridendo e inizio a correre anche lei. in cucina, il nonno era cosi gentile, aveva preparato la pizza, l'aveva fatta per il loro arrivo.
era solo da cosi tanto tempo, voleva un po di compagnia anche lui penso.
il nonno tiro' fuori il discorso della scuola, in quel momento Lara sospiro', pensava al fatto di non poter vedere i suoi compagni e le sue compagne, aveva paura che non si sarebbe trovata bene con loro. '' la scuola non e' molto lontana da qui, sono 10 minuti a piedi, se no c'e la bici in garage, e' quella che usava tua mamma da giovane''
''vuoi dire che ora sono vecchia?" disse Jennifer ridendo
"dico solo che avevi un po di anni in meno" rispose scherzosamente
Lara fece un sorriso ma dentro di se sentiva ancora un vuoto. avevano notato entrambi che era diventata strana, guardandosi negli occhi si zittirono; jennifer cerco di dirle qualcosa ma le parole le si bloccavano in bocca, non riusciva a farle uscire, era dispiaciuta per sua figlia che aveva rinunciato a tutto per seguirla.