Capitolo 1

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"IL KILLER"

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Sabato 22/11/2017

Mamma sei tu?

Silenzio.

Mamma sei tu, rispondimi che mi sta salendo l'ansia.

Mi avvio per andare in cucina, la dove sento suoni simili a dei piatti lanciati in terra.

Suona il telefono.
O caspiterina, mi ha fatto congelare il sangue.

Pronto?Rispondo.

Ei Giulia, mi dispiace ma io e tuo padre stasera non saremmo a casa, ci dispiace se dovrai rimanere sola, ma se vuoi chiama una tua amica.

Non preoccupatevi staró bene, inviteró Maria, vi voglio bene.
A presto. 》Rispondo.

I suoni si sono cessati, ma le luci si spengono all'improvviso.
Il cuore mi batte a mille, palpando sui muri, passo per il corridoio, girandomi in continuazione ma senza riuscire a vedere niente.

Sentivo, sento dei passi dietro di me. Non capisco chi ci sia.
Qualcuno bussa alla porta del bagno vicino alla cucina.

Ho cambiato idea: meglio tornare in camera mia e chiudere la porta a chiave.

Chiudo la porta della mia camera, prendo il telefono, mi infilo sotto le coperte, e poi sotto il letto.
Esco dal mio nascondiglio e ne cerco un altro.
Ebbi una brillante idea e mi rinchiusi dentro l'armadio con un respiro soffocante, mi manca l'aria, sono agitata, chi c'è in casa?

Cerco tra i contatti Maria, e le scrivo di essere molto agitata e di aver sentito dei rumori.
Ma lei mi risonde di stare tranquilla, perché sarà una mia immaginazione.

Ma non era così, c'era qualcuno in casa, e i rumori erano ripartiti ma sono più vicini.

Ad un tratto
buio.

Riapro gli occhi e mi ritrovo distesa sul letto, sudata.

Menomale, era un sogno!
È tutto finito.》Mi dico.

Il telefono squilla.

Pronto?Rispondo.

Ei Giulia, mi dispiace ma io e tuo padre stasera non saremmo a casa, ci dispiace se dovrai rimanere sola, ma se vuoi chiama una tua amica.Dicono i miei genitori agganciando la telefonata.

Mi salì un brivido dalle gambe e finí sulla schiena.
Erano le parole che avevo sognato, le parole che mia madre aveva pronunciato prima di attaccare il telefono e prima di sentire i suoni.

Riagganciata la chiamata,
inizio a sentire dei suoni, e come nel sogno, provengono dalla cucina.

Scrivo a Maria di essere agitata, e come risposta ricevo:
"non ti preoccupare arrivo anche da te."

Anche? In che senso?
Ahhh... dovrà essere da una sua amica e ora stará arrivando da me.
Menomale perché stasera non mi va di dormire da sola.

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