|1. La stanzetta dall'aroma di Giglio.|

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Remembering...

deciso, non puoi più sottrarti... vuoi lasciarla sola con lui?" Chiese dubbioso, e mi guardò speranzoso che potessi cambiare idea, ma ormai la decisione è presa.
Sono testarda e lo sanno tutti.

Scossi la testa con un cenno impercettibile e chiusi gli occhi in due strette fessure, così come le mie mani stringevano quel lettino.

La sentivo, la sentivo quella parte di me che mai mi avrebbe conosciuta, quel pezzo di cuore che ho perso; e ne sono consapevole.
Come se quei pensieri l'avessero scossa, iniziò a librarsi nell'aria il suo pianto e per non cedere alla tentazione mi voltai, guardai fuori dalla finestra di questa soffitta impolverata e piansi: pur essendo passati solo pochi giorni, io quella creaturina già l'amavo... sangue del mio  sangue, nata in una realtà che non poteva appartenerle.

"Il signor Malfoy è qui, è venuto a prendere il bambino." Annunciò una voce da dietro la porta semichiusa.
Mi costrinsi a voltarmi e mi sollevai dal lettino, raggiungendo a passi pesanti il volto in lacrime di mia figlia e prendendola fra le braccia, rimirando il suo innocente viso.

Alzai il volto, asciugate le lacrime, e come un condannato striscia tormentato verso i dissennatori, così mi costrinsi a raggiungere le scale e a scenderle, scricchiolanti
Giunta in basso mi guardai attorno nel grande salone e incontrai i suoi occhi glaciali puntarsi dritti sul fagotto nelle mie braccia;  istintivamente lo strinsi al petto, protettiva, e sul volto dell'uomo si fece largo un ghigno di scherno accompagnato dalle sue braccia, che in un gesto elegante, si spalancarono in mia direzione.

Mai fui meno sicura della scelta che compivo, mettere la vita di mia figlia nelle mani di un essere così spregevole, affidare lei nelle sue lunghe e bianche dita, poggiare il piccolo fagotto su quelle braccia marchiate, sorridere e abbracciarlo, proprio come una vera famiglia, creata dalla supplica di un padre che si preoccupa della sorte di sua figlia...

Lily, 13

"Lily? Dove ti nascondi, Lily! La mamma ti sta cercando...". Camminava su per la verde collina ricca di fiori, voltando lo sguardo a destra e a manca, cercando invano la chioma rossa della sua sorellina: Petunia Evans era alta, snella e con dei corti capelli biondi, niente che la accomunasse alla minore, tranne forse lo stesso sangue, così sacro e incontaminato per l'una e un problema così grande per l'altra.

La giovane, sentendo la voce della sorella, si alzò velocemente e raccattò le sue cose, riunendole nella cavità del tronco. Si girò lasciando che i suoi capelli spazzassero l' aria, e tese una mano verso il ragazzo al suo fianco; la lunga mano nodosa e giallastra del giovane non tardò ad unirsi a quella piccola e sottile di Lily e insieme entrarono nell' albero: da quel piccolo buco nero e stracolmo di cianfrusaglie che appariva dall'esterno, ora era una ordinata stanzetta dall'aroma di Giglio.

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