Illusione di una vita normale

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Nota d'autrice: Ciao a tutti! Era da un pò che pensavo di scrivere una fanfiction su Miraculous. Questo cartone mi ha catturata completamente, è diventato un'ossessione assurda! Inizialmente ammetto che quando vidi la pubblicità rimasi molto scettica. L'istinto mi portò a vedere il primo episodio e da allora è stato amore. Mi sono informata su tutto, la sua storia, altri progetti, seguo la serie con gli spoiler (ora la seconda stagione), disegno e leggo fanfiction!

Questa però sarà la prima ff di Miraculous che scrivo quindi siate buoni se sbaglio a caratterializzare qualche personaggio ^^". Come dicono gli stessi autori, Adrien in particolare ha una personalità molto difficile da gestire, quindi farà del mio meglio per rendere onore ad ogno personaggio e non lasciare nulla trascurato! Le mie intenzioni sono di creare una fanfiction abbastanza lunga, però tra impegni vari gli aggiornamenti saranno discontinui, alcuni capitoli lunghi miglia e altri un pochino più corti. Non so bene dove possa essere ambientata la mia ff, probabilmente dopo la prima serie con alcuni elementi della seconda, quindi da qualche parte tra gli episodi della seconda stagione appunto! Ora non vi trattengo più! Buona lettura!!



Capitolo 1: Illusione di una vita normale



Il profumo di pane appena uscito dal forno si propagava per la panetteria Dupain-Cheng e il suo aroma arrivava ai livelli superiori dove abitavano i proprietari. Nel negozio ancora non c'erano tanti clienti ma Sabine sembrava lo stesso occupatissima, allo stesso modo anche Tom sfornava dolci su dolci.


Nella camera da letto all'ultimo piano una ragazza riposava pacificamente, dormendo come se il sonno le fosse stato privato da giorni.

"Marinette muoviti! Ti rimane pochissimo tempo per prepararti! Non vorrai arrivare ancora in ritardo ora che hai cominciato ad essere sempre puntuale!?" Il kwami rosso a macchie nere fluttuava attorno alla faccia della parigina e le tirava una ciocca di capelli.

Era vero, da giorni non si faceva una dormita che durasse più di un paio di orette; per tutta la settimana precedente c'erano stati assegnamenti di compiti a valanghe e Papillon si era davvero sbizzarrito con i suoi akuma.

Tante lezioni si era dovuta defilare e solo per un miracolo non era ancora arrivato un avviso ai genitori delle sue assenze ingiustificate, o per lo più per la scuola. Ormai era diventata abile a sgattaiolare via dalla classe durante gli attacchi per trasformarsi e combattere il crimine. Il weekend era stato completamente rovinato con due combattimenti durati ore.
Per precauzioni Ladybug e Chat Noir avevano deciso di fare pattuglie ogni notte, anche se ciò era davvero stressante e pesante per i due. Era certa che pure il suo partner doveva essere sfinito.

"Marinette... avanti. So che sei stanca e hai tutto il diritto di recuperare energie, ma non puoi arrivare in ritardo, altrimenti sarà la buona volta che la scuola chiama i tuoi genitori... e sai bene cosa è successo la volta scorsa"

La ragazza alzò la testa e si rannicchiò seduta sul suo letto, aveva le occhiaie e i capelli scompigliati. Le energie le mancavano e voleva solo sdraiarsi di nuovo e coccolare il suo amato cuscino "Lo so Tikki, hai ragione... non posso chiedere a mamma e papà di farmi stare a casa, non sono ammalata e non ho scusanti ai loro occhi"

Tikki annuì, appoggiandosi alla sua spalla "Purtroppo la vita da supereroi comporta anche questo"

"Mamma, papà, ho bisogno di stare a casa e dormire perché ho passato tutte le notti e le giornate della scorsa settimana a saltare sui tetti e sconfiggere akuma mandati da Papillon perché ho una doppia vita da supereroina" imitò un'ipotetica confessione ai suoi genitori "O li metterei in pericolo oppure mi darebbero per pazza"

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